Sardware e Mozilla insieme per salvare il sardo con Common Voice, per un’intelligenza artificiale più inclusiva

Il progetto mira a creare un database vocale aperto in lingua sarda e favorire lo sviluppo di tecnologie di riconoscimento vocale

Common Voice in sardo

La collaborazione tra Sardware, gruppo di attivisti per la tecnologia in lingua sarda, e Mozilla, l’azienda californiana creatrice del navigatore Firefox, prosegue con un nuovo ambizioso progetto: Common Voice. Si tratta di un’iniziativa volta a facilitare lo sviluppo di tecnologie di riconoscimento vocale per tutte le lingue, comprese quelle minorizzate come il sardo.

Common Voice si basa sulla preziosa collaborazione degli utenti. Donando la propria voce, è possibile creare un database di audio da utilizzare per l’addestramento dei motori di riconoscimento vocale. Più vario sarà il corpus, con registrazioni di persone di diversa provenienza geografica, genere ed età, più precisi e inclusivi saranno i sistemi di riconoscimento vocale del futuro.

Partecipare è semplice e divertente, può essere un’ottima attività da insegnare anche ai più piccoli”, spiega Maurizio Piroddi, membro di Sardware e padre di due bambini. “Inoltre, rappresenta un modo concreto per contrastare la filosofia delle grandi aziende tecnologiche, che spesso trascurano le lingue minorizzate”, aggiunge Gianfranca Orunesu, un’altra esponente di Sardware.

Per donare la propria voce a Common Voice, è sufficiente collegarsi al sito https://commonvoice.mozilla.org/sc e scegliere “chistiona”. In alternativa, è possibile “ascurta” e validare le registrazioni già effettuate da altri utenti. C’è anche la possibilità di aggiungere nuove frasi in sardo e creare un account per monitorare i propri progressi.

Il successo del catalano: un modello da seguire

Common Voice ha già riscosso un grande successo in altre lingue minoritarie, come il catalano che conta ad oggi circa 4.000 ore di registrazione, posizionandosi al primo posto per numero di ore registrate sulla piattaforma. “Il coinvolgimento della società è fondamentale per affrontare le sfide odierne delle lingue minorizzate”, afferma Adrià Martín, membro di Sardware e ricercatore in tecnologie per la traduzione. “In Catalogna, Common Voice è stato adottato dal governo e da numerose personalità, dal presidente della Generalitat fino alle squadre sportive come il Barcellona, che hanno pubblicizzato il progetto durante le partite allo stadio”.

Un invito a usare il sardo nei nostri dispositivi

In un mondo in cui si stima che entro questo secolo scomparirà tra il 50 e il 90% delle lingue del pianeta, Sardware sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare il sardo. “Ogni persona ha la responsabilità di contribuire a mantenere viva la nostra lingua”, dichiara il gruppo. “Per questo, invitiamo tutti a evitare la delega linguistica e a utilizzare attivamente il sardo nei propri dispositivi. Una società informata deve essere coinvolta nell’utilizzo di prodotti tradotti in sardo. Dobbiamo far crescere la coscienza linguistica e ricordare che il sardo è un patrimonio da tramandare alle generazioni future. L’utilizzo delle tecnologie per la traduzione, seppur rappresenti un piccolo sacrificio, può avere un impatto significativo sulla vitalità della nostra lingua”.

Sardware è impegnata nello sviluppo di un ecosistema di applicazioni libere, etiche e in lingua sarda. “Abbiamo bisogno di tutta la nostra intelligenza per affrontare le sfide del presente e del futuro”, concludono gli attivisti. Per questo, invitano a fare donazioni (sardware.org/dona) o ad aderire al gruppo. “Ogni aiuto sarà fondamentale per continuare a mantenere vivo il sardo in ambito digitale e per garantirne un futuro prospero!”.

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