“All eyes on Rafah”: le origini della catena social da 37 milioni di condivisioni nata per chiedere la fine del massacro di Gaza

L’immagine, una tendopoli vista dall’alto ricreata con l’intelligenza artificiale in mezzo alla quale campeggia la scritta, punta a far sì che tutti gli occhi siano puntati su quella parte del mondo e sulla tragedia dei civili che vengono colpiti senza sosta da mesi

All eyes on Rafah

È un appello globale quello che da qualche giorno è tornato a rimbalzare sui social con forza, da una parte all’altra del mondo, per chiedere di fermare il massacro nella Striscia di Gaza e in particolare a Rafah, dove nelle ultime ore si è intensificata l’offensiva di Israele (con un raid che ha fatto 45 vittime tra gli sfollati palestinesi) e da cui sono arrivate immagini terribili (come quella di un bambino decapitato dopo un bombardamento)

Sono quattro semplici parole: “All eyes on Rafah” (Tutti gli occhi su Rafah), recita lo slogan scelto per fare presa sulle coscienze. È un’espressione immediata ed efficace, che punta a far sì che tutti gli occhi siano puntati su quella parte del mondo e sulla tragedia dei civili che vengono colpiti senza sosta da mesi. Non abbassare l’attenzione e continuare a chiedere il Cessate il fuoco.

Lo slogan non è del tutto nuovo, era girato nella versione “All eyes on Gaza” già nei mesi scorsi, ma nelle ultime ore dopo i tragici fatti di Rafah è partita una incredibile catena di condivisioni di un’immagine che contiene lo slogan “All eyes on Rafah”, condiviso anche da personalità importanti. In totale, le condivisioni sono al momento 37,6 milioni, ma continuano ad aumentare di minuto in minuto.

L’immagine – che rappresenta una tendopoli vista dall’alto ricreata con l’intelligenza artificiale in mezzo alla quale campeggia la scritta “All eyes on Rafah”- è infatti pensata per essere condivisa nelle proprie storie grazie alla funzione di autocondivisione: si può farlo cliccando sulla frase “Tocca a Te”.

Cliccandoci sopra, scatta la condivisione. E si può anche sapere di chi è stato il primo a condividerla: l’autore sarebbe si tratterebbe di un giovane di origine malese che ha lo pseudonimo di Chaa, che in poche ore ha messo insieme 24mila follower. Non è chiaro se sia un fotografo o un creatore digitale.

Anche in Italia, nelle ultime ore, l’appello è stato condiviso da migliaia di persone. Tra questi anche il rapper Fedez, che nelle scorse settimane ha già parlato di Gaza e del dramma dei palestinesi in occasione di un incontro al Salone del libro di Torino.

Fonte Agenzia DIRE.it

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