NFT: cosa sono e come funzionano

I non-fungible token stanno riscuotendo un successo smisurato negli ultimi anni. Ma cosa sono e come funzionano? Tutto quello che c’è da sapere

📷 Depositphotos

Negli ultimi tempi si sente parlare sempre di più di NFT, eppure non sono tante le persone che possono dire di sapere cosa sono precisamente i non-fungible token (o gettone digitale non riproducibile). Sicuramente possiamo dire che si tratti a tutti gli effetti di una nuova frontiera della vendita online che, nonostante esista dal 2014, ha avuto una crescita esponenziale durante la pandemia.

Ma cosa sono i NFT? I non-fungible token sono certificati che garantiscono l’autenticità e la proprietà di un oggetto digitale, come un’immagine, un video, una GIF, un articolo, una canzone o un tweet. Quando un contenuto digitale è attestato con un NFT è come se portasse la firma del suo autore e nessuno può dire che non sia l’originale. Non-fungible, infatti, indica che questi oggetti digitali non possono essere replicati o sostituiti perché sono pezzi unici al mondo.

Quando capita di sentir parlare di NFT spesso si sente nominare anche la cosiddetta blockchain, senza la quale i non-fungible token non potrebbero esistere. Semplificando, la blockchain è una sorta di database digitale che garantisce il processo di registrazione, di tracciamento, la trasparenza e la verificabilità dei trasferimenti. Prima dell’invenzione della blockchain i contenuti digitali presenti sul web erano riproducibili ed era complicato assicurare che un’opera d’arte digitale fosse autentica come una del mondo reale. Con l’arrivo della blockchain si è trovato un modo per scrivere su un registro digitale i dati relativi a ciascun oggetto.

Ma come funzionano i NFT? Come abbiamo visto, i NFT sono usati per certificare l’autenticità e la proprietà di oggetti digitali differenti come opere d’arte, musiche, tweet, GIF, perché questi oggetti possono essere troppo facilmente duplicati. È necessario precisare che i non-fungible token non possono impedire la duplicazione dell’oggetto digitale ma garantiscono all’individuo che l’ha acquistato di essere identificato come il legittimo proprietario. Chi acquista un’opera NFT, quindi, non compra l’oggetto in senso stretto ma si garantisce la possibilità di rivendicare un diritto su quell’opera, attraverso un espediente detto smart contract, cioè un documento informatico che facilita e accerta l’attuazione di un contratto.

I siti su cui commerciare NFT sono ormai parecchi. Tra le piattaforme più conosciute e più accessibili c’è OpenSea, che si definisce il più grande marketplace di NFT. Esistono poi altri siti più specializzati come Valuables, per acquistare solo i tweet, o CryptoKitties, per comprare dei gattini crittografici.

I NFT sono oggi diventati una moda. I non-fungible token hanno catturato l’attenzione di artisti e collezionisti e le aste di opere d’arte digitali hanno superato anche i costi delle opere dei pittori più famosi. Il mondo dell’arte è stato uno dei primi ambiti di utilizzo di NFT, per la sua capacità di fornire prove di autenticità e proprietà dell’arte digitale che altrimenti dovrebbe combattere con la riproduzione e la distribuzione illecita su Internet.

Tra gli acquisti che hanno generato più chiacchiere c’è quello di un NFT che rappresenta il quadro di Bansky, venduto subito dopo che l’opera reale era stata bruciata in diretta e al quadruplo del suo valore. Ha contribuito a far crescere la celebrità di questa tecnologia anche la vendita di NFT inconsueti a prezzi molto alti. Come l’acquisto della famosa GIF del Nyan Cat e la vendita del primo tweet del CEO di Twitter, Jack Dorsey. Anche altri tipi di arte son stati collegati ai NFT, come la musica e lo sport. Un esempio di non-fungible token in ambito sportivo è il video di 10 secondi del cestista LeBron James che realizza un canestro, venduto per 200 mila dollari.

Nella classifica dei NFT più costosi dominano alcune opere digitali dell’artista Beeple. Tra le più conosciute c’è “Everydays. The first 5000 days”, un collage di 5 mila fotografie (una foto al giorno da maggio 2017) che ha suscitato grande clamore perché venduta a più di 69 milioni di dollari. È invece stata acquistata per ben 28,9 milioni l’opera “Human One” dello stesso artista. Una scultura digitale in 3D che rappresenta un astronauta che cammina in una teca di vetro. Anche “Crossroad” di Beeple ha fatto tanto discutere. L’opera è stata creata dopo le elezioni che hanno visto la sconfitta di Donald Trump e rappresenta l’ex presidente americano steso sul ciglio di una strada nudo con il corpo pieno di graffiti e insulti, l’opera è stata venduta per 6,60 milioni di dollari.

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