Anonymous: chi sono gli hacker attivisti?

Già protagonisti di attacchi informatici in passato, il gruppo di hacker ha di recente dichiarato guerra a Putin e al governo russo. Scopriamo insieme chi sono gli Anonymous

Anonymous. ? Pablo Ezequiel Nieva | Pexels

? Pablo Ezequiel Nieva | Pexels

Anonymous è protagonista negli ultimi vent’anni di diversi attacchi informatici. La sua comparsa sullo scenario internazionale ha lasciato il segno e di recente ha dichiarato una guerra cibernetica anche contro Putin e il governo russo. Ma cos’è Anonymous?

Nessuno conosce la sua vera identità ma sappiamo che si tratta di un gruppo di hacker attivisti che prende di mira obiettivi comuni o combatte per cause condivise. Anonymous non è un individuo, ma un collettivo di esperti del settore informatico che agisce in segreto secondo un codice etico condiviso dal gruppo. Coloro che ne fanno parte, si organizzano grazie ad appelli promossi sul web, il dark web e i social network. Come si evince dal nome scelto, per Anonymous è importante mantenere l’anonimato per poter difendere la libertà d’espressione e di informazione. Nonostante nessuno sappia le loro identità, nel 2012 sono stati inseriti da “Time” tra le 100 persone più influenti al mondo.

Non è possibile risalire con precisione neanche alla data di fondazione del gruppo ma, secondo l’ipotesi più probabile, Anonymous si sarebbe formato attorno al 2003 sul sito “4chan”, un grande forum privo di ogni moderazione in cui gli utenti che non volevano condividere con gli altri i propri dati personali venivano identificati attraverso lo pseudonimo “Anonymous”, “anonimo” in italiano.

Per “lasciare il segno” il collettivo di hacker utilizza diverse tecniche. Tra queste c’è quella conosciuta come “attacco DDoS” e si tratta di una procedura che permette loro di saturare un server fino ad arrivare a far bloccare i siti web; un’altra è il “defacement”, strategia mediante la quale riescono a sostituire le pagine del sito con dei messaggi e la grafica di Anonymous; il “re-indirizzamento”, che consiste nel reindirizzare tutti i visitatori di una pagina internet su una pagina diversa; il “doping”, che è usato per sottrarre informazioni private e sensibili o distruggere dei dati attraverso virus informatici; e l’“attacco phishing”, usato per rubare dati personali.

Noi siamo Anonymous. Noi siamo una legione. Non perdoniamo. Non dimentichiamo. Aspettaci”. È lo slogan del collettivo. I loro messaggi sono condivisi tramite dei video in cui a parlare è sempre e solo una persona con la voce camuffata da un sintetizzatore vocale e con il volto nascosto da una maschera. Quest’ultima rappresenta uno dei tratti distintivi di Anonymous. Si tratta della maschera evocativa di Guy Fawkes, cospirazionista inglese del XVII secolo, che è stata poi usata nel film “V per Vendetta” a cui Anonymous si ispira anche nello stile dei suoi comunicati video. Per le comunicazioni ufficiali invece il collettivo utilizza il suo profilo Twitter: @YourAnonNews.

Il primo attacco informatico del gruppo di hacker è considerato quello del 2006, quando il sito Habbo, una sorta di hotel virtuale, diventò irraggiungibile per diverse ore. Al momento dell’accesso, comparve sugli schermi il messaggio “chiuso per Aids”. Lo scopo era quello di denunciare una vicenda accaduta in un parco giochi in Alabama ad un bambino a cui venne negato l’accesso in piscina perché sieropositivo. Poco tempo dopo, Anonymous rivendicò l’offensiva facendo comparire un messaggio sul sito.

Ma uno tra gli attacchi più famosi risale al 2008. In quell’occasione Anonymous dichiarò cyber war a Scientology. Gli hacker bloccarono le reti informatiche dell’organizzazione religiosa in due modi: prima inviarono dei fax neri occupando le linee per ore e sprecando decine di cartucce di inchiostro e poi bersagliarono il sito web con migliaia di richieste di accesso contemporaneamente fino a renderlo inaccessibile. Durante quell’offensiva Anonymous trasmise il primo video su YouTube, in cui una persona mascherata diceva: “Ciao, Scientology. Siamo Anonymous. Nel corso degli anni, vi abbiamo osservati. Anonymous ha deciso, quindi, che la vostra organizzazione deve essere distrutta. Vi espelleremo da Internet e smantelleremo sistematicamente la Chiesa di Scientology nella sua forma attuale. Non potete nascondervi; siamo ovunque. Non possiamo morire; esisteremo sempre.”

Gli hacker mascherati prendono di mira chiunque, secondo loro, metta in pericolo la libertà delle persone. Uno degli ultimi attacchi da parte del collettivo è avvenuto proprio negli ultimi giorni, quando Anonymous ha preso di mira Putin e il governo russo con l’intento di dare il proprio contributo per bloccare l’invasione Ucraina. Tra i canali hackerati quelli dell’emittente Rt News, del Ministero della Difesa russo e della Duma. Gli hacker sono riusciti a renderli inaccessibili per diverse ore, hanno rubato alcune comunicazioni militari russe e hanno modificato la consueta programmazione televisiva che è stata interrotta per dare spazio a canzoni patriottiche ucraine e immagini di guerra che fino a quel momento non erano mai state trasmesse in Russia. Inoltre, la rete internazionale di hacker ha voluto lanciare un messaggio a tutta la popolazione della Russia attraverso il proprio account Twitter: “Mettetevi nei panni degli ucraini che vengono bombardati in questo momento. Insieme possiamo cambiare il mondo, possiamo resistere a qualsiasi cosa. È tempo che il popolo russo si unisca e dica no alla guerra di Vladimir Putin”.

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