CALCIO: IL CAGLIARI DECOLLA

Dopo le prime giornate la classifica sorride alla squadra sarda.

C’erano grandi aspettative sul Cagliari 2016/2017 alla vigilia di questo inizio di campionato: l’ottima rosa dei giocatori, le motivazioni della squadra – che si riaffaccia alla serie A dopo un anno nella serie cadetta – e una Società ambiziosa (attenta al bilancio ma anche allo spettacolo e alla programmazione) hanno confermato le sensazioni iniziali. Perché il Cagliari di inizio stagione ha saputo soffrire, e sorprendere talvolta, approfittando delle debolezze avversarie e cercando di contenere le proprie: il risultato è una posizione nella parte medio-alta della classifica e un numero di gol fatti tra i migliori del campionato, con un Borriello in grande spolvero (doppietta nel 3 a 0 sull’Atalanta) e sempre prezioso anche quando non ha timbrato il suo nome tra i marcatori. Le note positive non finiscono qua: il rendimento tra le mura amiche è stato eccezionale fino ad ora e se il Cagliari saprà tenere il campo anche in trasferta potrebbe non essere un’utopia pensare a posizioni più gratificanti di una matematica salvezza. Molto bene il centrocampo, dove forse la sorpresa più gradita risponde al nome di Panagiotis Tachtsidis: il centrocampista greco era arrivato in extremis per compensare il mancato arrivo di Mati Fernandez ma sta dando ulteriore fisicità, fantasia e qualità a un reparto che fa del pressing e della velocità le sue doti migliori.

Malgrado tutto ciò, occorre una difesa più attenta perché le reti subite sono troppe, specie se si considera che i rossoblù hanno nomi ed esperienza più che sufficienti per mettere in difficoltà gli attaccanti avversari. La prestazione peggiore, in tal senso, è stata quella con la Juventus: anche tenendo conto del divario tecnico evidente tra le due compagini, il 4 a 0 finale è un passivo difficile da digerire, frutto sì di una prestazione difensiva distratta e imprecisa ma partorito in primis da un atteggiamento remissivo che l’11 di Rastelli ha mostrato sin dal primo minuto. L’esatto contrario di quanto visto contro la Roma, uscita dal Sant’Elia con un solo punto a seguito del 2 a 2 finale, ma soprattutto di quanto apprezzato a San Siro, dove i cagliaritani hanno portato a casa lo scalpo dell’Inter alla fine di una gara combattuta con cuore e grinta. Il primo tempo, a dire il vero, è stato un assolo interista, coi rossoblù arroccati in difesa e graziati dall’errore sul dischetto di Icardi; quando al 10’ del secondo tempo i nerazzurri passavano in vantaggio con Joao Mario, sembrava fosse giunto il momento di far scorrere i titoli di coda; e invece l’Inter non ha brillato, anzi: Melchiorri, in grande giornata, ha riportato il pari al minuto 71 approfittando di una dormita del duo Murillo-Miranda; sarebbe bastato anche un pareggio alla Scala del calcio, ma Handanovic (fino a quel momento impeccabile) ha macchiato la sua prestazione con un errore imbarazzante, trascinando in porta la palla calciata sul primo palo da Melchiorri: Inter 1 – Cagliari 2.

Se si può essere soddisfatti del Cagliari visto fino a questo momento, non si può dire lo stesso della vicenda surreale che ha coinvolto Marco Storari. Dalla partita con l’Atalanta è iniziata una contestazione di una frangia del tifo organizzato del Cagliari che ha chiesto il ritiro della fascia di capitano al portiere rossoblù; a quest’ultimo sono stati rimproverati atteggiamenti e parole non graditi alla tifoseria e soprattutto l’essere un mercenario, pare in virtù del mancato rinnovo al termine della stagione 2007/2008. Sebbene la società e la maggior parte dei tifosi abbiano garantito pieno sostegno a Storari, per evitare il protrarsi di questa vicenda (e ricadute spiacevoli sul clima di gara al Sant’Elia) il giocatore e la dirigenza hanno deciso di conferire a Sau la fascia di capitano. A molti, l’atteggiamento di Giulini e soci, è sembrato troppo accondiscendente nei confronti dei contestatori e irrispettoso di un professionista serio e attaccato alla maglia, quale Storari ha dimostrato di essere già lo scorso campionato passando dalla Juventus alla serie B per sposare il Progetto Cagliari.

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