È la squadra più amata di tutta l’Isola: il Cagliari, da cent’anni, fa battere il cuore a tutta la Sardegna. Dalla sua fondazione è passato un secolo, così come dalla sua prima partita, giocata contro la Torres, e vinta dalla squadra del capoluogo con un 5-2.
La storia del Cagliari è lunga e travagliata, ricca di alti e bassi, di crisi e di vittorie, proprio come una vera storia d’amore. I tifosi lo sanno, ma non importa: sono sempre pronti a credere e lottare al fianco dei loro beniamini.
Il Cagliari dai suoi inizi ai giorni nostri
Il Cagliari esordisce per la prima volta nel campionato nazionale Prima Divisione nel 1928, classificandosi all’ultimo posto, ma conquistando la quinta posizione l’anno successivo. Sotto la dirigenza dell’allenatore Egri Erbstein, il Cagliari viene promosso in Serie B all’inizio degli anni ‘30. Purtroppo, pochi anni dopo, il Club deve affrontare una forte crisi economica, che porterà la squadra in retrocessione. È il momento di rinascere come le fenici dalle proprie ceneri, e così viene sciolto il Club Sportivo Cagliari, per dare nuova vita all’Unione Sportiva Cagliari, guidata dal presidente Mario Banditelli e dall’allenatore Roberto Orani, che riportano la squadra in Serie C prima della fine del decennio.
Sono gli anni della guerra e il campionato viene sospeso, così il Cagliari si trova a giocare in Prima Divisione Regionale. La Seconda guerra mondiale passa, ed inizia per la squadra un periodo altalenante, che la vedrà tornare in Serie B, per poi essere nuovamente retrocessa in C. Solo negli anni ‘50, il Cagliari tornerà finalmente in Serie B, sotto la dirigenza di Cenzo Soro e l’allenatore Federico Allasio. In questi anni spiccano diversi giocatori, tra cui la leggendaria coppia d’attacco Bercarich – Gennari, ma non è abbastanza. Nel 1959 la squadra torna di nuovo in Serie C: è arrivato il momento di una rivoluzione tecnica e societaria.
Baccio Sorcinelli prende le redini della Società e pian piano si cerca di rimettere in forze la squadra, riuscendo finalmente nel 1964 ad arrivare in Serie A. Il Cagliari affronta il campionato con una squadra inesperta, ma formata da grandi nomi, come Nenè, Cera e Gigi Riva, che faranno la storia del club sportivo. Trainata dall’indiscussa leadership di Gigi Riva, la squadra riesce finalmente a raggiungere il suo obiettivo più grande: nel 1970 ottiene lo Scudetto, aggiudicandosi il titolo di Campioni d’Italia dopo aver battuto il Bari 2-0. La formazione del 1969/70, che vede in campo Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti e Riva, dimostra come una programmazione saggia ed intelligente dia i suoi frutti. Purtroppo, il posto nel podio durerà poco e il declino della squadra la riporterà in Serie B nel 1976. In quest’anno si conclude anche la carriera da giocatore di Gigi Riva a causa di un infortunio, che però non lo allontanerà dalla squadra. Così il Cagliari, sotto la guida del presidente Delogu, l’allenatore Tiddia, affiancato da Gigi Riva, ritorna in Serie A, grazie ad una delle formazioni più forti che abbia mai avuto.
Siamo negli anni ‘80 e, nonostante i diversi successi, il Cagliari sta per affrontare nuovamente un periodo difficile. La società, rilevata dall’imprenditore Amarugi, viene colpita da una crisi, che la riporterà in Serie B. Le cause sono diverse, ma hanno sicuramente gravato anche i costanti dissensi tra il Presidente e la coppia Giagnoni e Riva. Amarugi viene dunque sostituito, lasciando un Cagliari a rischio fallimento e con il pericolo di una retrocessione. Non si poteva aspettare oltre, era il momento di tentare il tutto per tutto: in soli due anni il Cagliari torna in Serie A, grazie al trio vincente formato dal neopresidente Orrù, il direttore sportivo Longo e l’allenatore Ranieri.
Gli anni ‘90 segnano un nuovo capitolo per il Cagliari. Durante i primi anni, la squadra riceve una nuova spinta, grazie ai nuovi acquisti: Francescoli, Herrera, Fonseca e Gianfranco Matteoli, uno dei giocatori sardi più forti di sempre. Nel ‘92 la Società viene ceduta a Massimo Cellino, il presidente con la più lunga carica di sempre. Nello stesso anno viene acquistata la nuova scoperta Luis Oliveira, che porta il Cagliari fino al sesto posto in classifica, conquistando anche la qualificazione in Coppa UEFA. Sembrava andare tutto bene, ma nel 1995 arriva come allenatore Trapattoni. Purtroppo, questa unione non funziona, così farà ritorno Giorgi ma, nonostante le due nuove promesse Fabian O’Neil e Dario Silva, il Cagliari torna in Serie B durante il campionato del ‘96. L’anno successivo riesce ad essere promosso in A, ma sarà poi retrocesso per l’inizio del nuovo Millennio. Nel 2004 ecco il tanto atteso ritorno in Serie A con una rosa fortissima, che vede giocatori del calibro di Gianluca Festa, Antonio Langella e Gianfranco Zola, il giocatore sardo più forte di sempre. Nonostante gli sforzi, però, la squadra non riesce ad emergere. Zola lascia il calcio, e il campionato successivo non è dei migliori, ma con l’arrivo di Allegri come nuovo mister ecco la ripresa che tutti aspettavano. Gli anni successivi continuano ad avere risultati altalenanti, anche se il Cagliari potrà vantare campioni come Sau e Nainggolan.