Cagliari, tra calcio e calciomercato. Leonardo Pavoletti in rossoblù

Leonardo Pavoletti. Foto Roberto Tronci

Una vittoria e due sconfitte: è stato questo il cammino del Cagliari nelle prime tre partite della stagione 2017/2018, che è ufficialmente partita. Il successo è arrivato in Tim Cup, ai calci di rigore contro il Palermo. 1-1 era stato il risultato dopo i tempi supplementari. Una partita fatta sia di luci che di ombre. Tra i protagonisti il portiere Alessio Cragno, che ha respinto il rigore di Aleesami, trascinando così gli isolani verso il passaggio del turno. A non convincere è stata, ancora una volta, la difesa. È stata infatti una distrazione del reparto arretrato, sommata a un imperdonabile errore di Faragò, a causare il pareggio dei rosanero, dopo il vantaggio firmato dal solito e sempre brillante Joao Pedro. Il cammino in Coppa comunque continua. La prossima sfida, valida per il quarto turno, sarà contro il Pordenone.

Il match si è disputato allo stadio Olimpico di Torino. La Sardegna Arena, ossia quella che sarà la nuova casa dei rossoblù, ancora non è pronta. Ed è per questo che la squadra di Massimo Rastelli ha disputato le prime due partite di campionato in trasferta. E il calendario di certo non gli ha dato una mano. Juventus e Milan sono state infatti le prime avversarie del Cagliari nella Serie A 2017/2018. E, come era forse pure troppo prevedibile, sono arrivati due ko. Allo Juventus Stadium, diventato quest’anno Allianz Stadium, è terminata 3-0. La squadra di Allegri, trascinata da uno scatenato e sempre più straripante Dybala, ha lasciato ai sardi solo le briciole. Eppure l’occasione di giocarsela c’è stata: un calcio di rigore, assegnato dal VAR, la grande novità di questa stagione, sul risultato di 1-0. Ma Farias l’ha malamente sprecato. Qualche sensazione positiva però c’è stata. Insomma, non tutto è sembrato da buttare. E questo è stato confermato nella notte di San Siro. Il Milan è passato 2-1. A decidere è stata una magia di Suso su calcio di punizione nel secondo tempo. Eppure, a dirla tutta, non vi è risultato più bugiardo e sbagliato. Perché a far la partita, dopo il vantaggio rossonero firmato dal sempre più sorprendente Patrick Cutrone, è stato il Cagliari. Il pareggio di Joao Pedro è stato il coronamento di una prestazione di livello. La perla dello spagnolo di Montella ha quindi il sapore di una vera e propria beffa. E in classifica alla voce punti ci sta scritto zero. Nella terza giornata contro il Crotone, finalmente nel palcoscenico della Sardegna Arena, occorrerà assolutamente sbloccarsi.

Ma agosto non è soltanto il mese in cui ritorna il calcio giocato. Anzi, agosto è soprattutto il mese più caldo del calciomercato. E in casa Cagliari è accaduto qualcosa che nessuno avrebbe mai pronosticato: l’addio di Marco Borriello. Tutto questo nonostante il rinnovo. Mancanza di stimoli: è stata questa la giustificazione dell’attaccante, passato alla Spal. Smentite le voci di una lite con Rastelli. «Per tanti motivi quest’anno dopo diversi allenamenti e partite non ho sentito più quel fuoco che avevo dentro di me della passata stagione. Penso che per un giocatore di 35 anni le motivazioni devono essere alla base di tutto. Io non ho voluto mai essere un problema per il Cagliari calcio, per i miei compagni di squadra, l’allenatore e per l’ambiente. Ho deciso una settimana fa, dopo la partita contro il Palermo, di andare in primis dal direttore sportivo e poi dal presidente per manifestare questa mia voglia di cambiare»: queste le parole dell’ex degli isolani. A quel punto la società si è dovuta mettere al lavoro per cercare un sostituto. Il colpo è stato Leonardo Pavoletti, pagato 10 milioni più bonus al Napoli. Giulini insomma ha deciso di investire una cifra importante. La questione Borriello ha fatto passare in secondo piano l’acquisto di Gregory van der Wiel. Olandese 29enne di origini antillane, ex Paris Saint-Germain e Fenerbahçe, rappresenta un innesto di qualità, di esperienza e di sicuro affidamento. Quello che insomma serviva a un reparto arretrato ancora un po’ troppo ballerino. Perché la strada sarà ancora lunga. E il meglio dovrà ancora venire.

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