BASKET: UMANA REYER VENEZIA – DINAMO BANCO DI SARDEGNA SASSARI 71-84

Capodanno con vittoria per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari nella Serie A di basket. La squadra allenata da coach Federico Pasquini ha violato il campo dell’Umana Reyer Venezia, imponendosi sui lagunari con il punteggio di 84-71. Per Venezia si interrompe una striscia di sette vittorie consecutive, mentre per il Banco arriva un successo esterno che mancava dal 5 novembre, quando i biancoblù avevano espugnato il campo della The Flexx Pistoia. Dopo la buona prova fornita con Torino, la Dinamo, dunque, si conferma con un altro avversario ostico.

Primo quarto piuttosto equilibrato, con piccolissimi strappi che venivano prontamente ricuciti dalla squadra “inseguitrice” del momento. L’ultimo piccolo break era della Dinamo, per il 21-17 della prima sirena.

Ancora equilibrio in avvio di secondo periodo, poi era il Banco a tentare la fuga. Dal 25-25 fatto segnare a circa 7’ dall’intervallo, i sassaresi piazzavano un break di 14-1 che, a 1’40” dalla seconda sirena, dava il massimo vantaggio ospite, +13, sul 39-26. Gli ultimi scampoli del periodo parlavano, invece, veneziano e si andava negli spogliatoi sul 41-34 per gli ospiti.

Al rientro in campo la Dinamo soffriva. Qualche errore sommato alla difesa incisiva della Reyer, dava ai padroni di casa la possibilità di recuperare. A 4’40” dalla fine del periodo Venezia faceva sentire il proprio fiato sul collo ai biancoblù, riportandosi a tre sole lunghezze di distanza (45-48). A questo punto la Dinamo si scatenava ed affondava i propri colpi, fino al massimo vantaggio di +17 (65-48). Il “parzialone” del Banco si fermava al suono della sirena, sul 17-5, e valeva il 65-50 di fine frazione.

Venezia apriva l’ultima frazione con un 5-0, ma, dopo un time-out chiamato da Pasquini, la Dinamo controllava perfettamente il match, continuando ad esibire uno strepitoso Lydeka. Nella parte centrale del quarto i biancoblù davano un’ulteriore spallata al match, ritoccando il massimo vantaggio e portandolo a +18 (79-61 a 2’22” dalla fine). E la gara era ormai abbondantemente chiusa.

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