“Cobalto”, l’apocalisse metafisica tra reale e onirico di Matteo Porru debutta al Teatro Stabile del Veneto

Il giovane scrittore, giornalista e drammaturgo cagliaritano firma la nuova drammaturgia con la regia di Francesca Merli. Debutto il 22 giugno al Festival GEA Treviso Contemporary 2024

"Cobalto" di Matteo Porru. 📷 alecani

"Cobalto" di Matteo Porru. 📷 alecani

Sul palco del Teatro Mario del Monaco di Treviso arriva “Cobalto”, la nuova drammaturgia di Matteo Porru, giovane scrittore, giornalista e drammaturgo già apprezzato per la trasposizione scenica di “Talismani”.

Lo spettacolo, diretto da Francesca Merli con Alex Cendron e Laura Serena, debutterà il 22 giugno alle 20:30 nell’ambito della rassegna GEA Treviso Contemporary Festival 2024, co-prodotto da GEA stessa e dal Comitato Teatro Treviso.

“Cobalto” si svolge in uno sperduto paese di montagna, circondato da una stretta vallata, dove il cielo si inscurisce improvvisamente in pieno giorno, due volte. La prima volta coincide con la scomparsa di una donna, la seconda, a due mesi di distanza, con quella del marito e del suo gregge. I figli della coppia, Bianca e Bruno, si ritrovano dopo anni di silenzio e di reciproca insofferenza, per affrontare un mistero che oscilla tra un allontanamento sospetto e un’apocalisse pagana che attira l’attenzione dei media e dei complottisti.

Il villaggio senza nome diventa il teatro dei ricordi e dei segreti dei due fratelli, costretti a rifugiarsi nella baita di famiglia e a ripercorrere la storia maledetta che ha segnato la loro infanzia da figli di pastore. Tra le mura della baita emergono le loro vite ormai lontane e logore, mentre l’oscurità avvolge il paese e la verità sembra sfuggire a ogni presa.

“Cobalto” è un’opera che trascende la realtà, immergendosi in un’atmosfera onirica e metafisica. Un punto di rottura tra l’uomo e la natura che si incontrano e collassano, creando un’atmosfera di suspense e mistero che avvolge i protagonisti e gli spettatori.

Con “Cobalto”, Matteo Porru consolida il suo sodalizio con il Teatro Stabile del Veneto, inaugurato con la trasposizione scenica di “Talismani”, la storia che gli era valsa il Premio Campiello Giovani nel 2019. Un nuovo successo che conferma il talento di questo giovane autore, capace di esplorare le profondità dell’animo umano e di raccontare storie intense e coinvolgenti.

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