Musica e tradizione si incontrano dal 17 al 22 agosto a Mogoro (OR) per la sesta edizione del “Pedras et Sonus” Jazz Festival, tra gli appuntamenti musicali di spicco in Sardegna con la direzione artistica della clarinettista Zoe Pia.
L’edizione estiva del festival avrà inizio, come da tradizione, giovedì 17 agosto nella suggestiva cornice del Nuraghe Cuccurada di Mogoro, situato nell’omonimo parco archeologico, arroccato sul ciglio meridionale del tavolato di sa Struvina, immerso nella natura mediterranea, a pochi passi dal centro abitato. In questo scenario alle 21 aprirà il festival la direttrice artistica Zoe Pia con il suo nuovo progetto in solo “Mascheras”, un susseguirsi di impressioni sonore legate al concetto di maschera, visto non come artificio per nascondersi, ma come strumento per contattare una parte di sé e comunicarla agli altri, andando a esplorare la poesia del mistero ontologico e dell’anima altrui come sosteneva Debussy “che è una foresta oscura dove bisogna camminare con precauzione”. L’artista mogorese sarà affiancata da tre figure delle maschere tradizionali del paese di Ottana: Su Boe, Su Merdule e Sa Filonzana.
Protagonista subito dopo, sarà il Me’Ta Quartet Reloaded di Antonello Salis (pianoforte e fisarmonica) con Sandro Satta (sax alto), Riccardo Lay (contrabbasso) e Fabrizio Sferra (batteria). Il progetto nasce come un’estensione del gruppo jazz progressive CADMO fondato da Salis, Lay, Paliano. Un incontro storico reso di nuovo attuale appositamente da una produzione originale di Insulae Lab – centro di produzione musica dopo vent’anni di assenza dalle scene e in omaggio ai cinquant’anni di carriera di Salis.
Venerdì 18 agosto alle 21, sarà ancora il nuraghe mogorese a ospitare il doppio set della cantante e pianista Yumi Ito, artista svizzera di origini polacco-giapponesi con il suo trio composto da Nadav Erlich al contrabbasso e Iago Fernandez alla batteria. La formazione porterà al festival il progetto musicale “Ysla”, in cui i tre musicisti si muovono con virtuosismo attraverso onde sonore, groove e improvvisazioni. Il lavoro ruota attorno alla solitudine, alla separazione, alla fine del mondo e alla rinascita.
Il progetto “Perpetual Possibility” della cantante Camilla Battaglia caratterizzerà la terza giornata del festival (sabato 19, alle 19:30): si tratta di una performance dedicata ad alcuni passaggi contenuti nei versi dei Quattro Quartetti di T.S. Eliot, accompagnata dal passo cadenzato delle maschere del Gruppo Etnico Cultuale Mamutzones de Samugheo. In un set di circa un’ora, scandito da una suite suddivisa in 8 temi, la Battaglia esplorerà il materiale poetico di Eliot elaborando dal vivo la sua voce con l’utilizzo di pedali, effetti elettroacustici e vari supporti elettronici. Il risultato è una narrazione sonora onirica ed ipnotica, dall’impatto emotivo non comune, per l’occasione accompagnata dal passo cadenzato delle maschere tradizionali di Samugheo.
La serata del festival proseguirà a Mogoro, dove a partire dalle 22:30 il trio del chitarrista Antonio Floris e Lorenzo Manfredini (già protagonista della manifestazione nelle edizioni passate) suoneranno al Caffè Gitano, inaugurando ufficialmente la seconda edizione di “Jatzilleri”, il festival nel festival che trasforma i locali mogoresi in veri e propri jazz club.
Ancora il nuraghe Cuccurada farà da scenario alla quarta giornata del festival: domenica 20 agosto alle 19:30 il contrabbassista Paolo Damiani porterà il suo album “Memorie future”, la cui musicalità sarà accompagnata dalla danza e dai movimenti tipici di una rappresentanza delle maschere tradizionali del paese di Ilbono, le Janas e Amaymonaus. Compositore, direttore d’orchestra, contrabbassista e violoncellista, didatta, direttore artistico, architetto, Paolo Damiani esegue principalmente jazz d’avanguardia, in costante esplorazione verso nuovi linguaggi musicali. L’artista romano è un musicista di grande progettualità, che ha sviluppato un linguaggio jazzistico originale ed europeo, distinguendosi per la capacità di far vivere l’estetica del jazz in contesti differenti da quelli tradizionali.
Il secondo appuntamento di “Jatzilleri” alle 22:30 ospiterà il P.N.L. Swing Trio presso Il Tunnel. La formazione proporrà brani del repertorio swing anni ‘30 anche italiano, world music, blues e latino puntando sulla dimensione del divertimento e del piacere che la musica infonde a chi la suona e al pubblico che ascolta. Sul palco ci saranno Piera Marsilio (voce, sax, ukulele), Nick D’Orazio (voce, chitarra, ukulele) e Luca Grani (chitarra, basso).
Il penultimo giorno del “Pedras et Sonus” Jazz Festival 2023 (lunedì 21 agosto) si aprirà alle 19:30 presso il nuraghe Cuccurada con il progetto Le Scat Noir di Natalia Abbascià (voce e violino), Ginevra Benedetti (voce) e Sara Tinti (voce e pianoforte). Il trio nasce nell’estate del 2013 dall’incontro delle sue componenti al Conservatorio di Musica di Ferrara. In modo naturale e spontaneo hanno successivamente dato vita a un progetto per tre voci, pianoforte e violino. Dopo aver arrangiato diversi standard jazz, brani tratti dal repertorio del cantautorato italiano e di diversa provenienza, il trio vocale si è focalizzato maggiormente nella realizzazione di brani originali.
Alle 22:30 il terzo appuntamento di “Jatzilleri” si terrà presso il Baradeo, negli spazi della Fiera dell’Artigianato di Mogoro: in scena il duo composto da Danilo Lico e Irene Serra. Si tratta di un incontro inedito, una prima assoluta per il festival, dove la cantante sarda emigrata a Londra incontrerà il cantante-chitarrista calabrese che risiede da anni a Ferrara per raccontare un repertorio di ampio respiro.
Sipario sul festival martedì 22 agosto al nuraghe Cuccurada con il progetto “Sardinia Caput Mundi” della cantante Claudia Aru. Si tratta di un viaggio per il mondo ma che gli spettatori affronteranno stando comodamente seduti. Partendo dalla Sardegna, si toccheranno infatti suoni e contaminazioni da tutti i continenti, portando l’isola nel mondo e il mondo nell’isola. In “Sardigna caput mundi” la lingua sarda e le storie di vicinato intrecciate alla storia della nostra isola incontrano il Delta Blues del Mississipi, il tango argentino, il manouche francese, lo swing newyorkese, i ritmi africani, le sonorità indiane, le pronunce giapponesi, l’allegria dissacrante messicana e tanto altro, in un concerto che vuole essere un’esperienza multisensoriale per rompere gli indugi e riprendere, in qualche modo, a vivere. La Sardegna diventa così l’ombelico del mondo per riabbracciarlo, per aprirsi, per crederci di nuovo, per contaminarsi e contaminare. Ad affiancare Claudia Aru, ci saranno Simone Sassu al pianoforte e Emanuele La Barbera al contrabbasso.
L’ultimo appuntamento di “Jatzilleri” si terrà presso il bar La Fortezza, nei pressi del nuraghe: alle 22:30 al centro dei riflettori ci saranno Mebitek & Mariana Millapan con “Where Orchids Goes To Die”, un progetto che, come le storie degli antichi, canta le pantomime della tragedia chiamata vita. Multiforma, fragili, ineluttabili, queste storie di perdizione e redenzione sono lo specchio e il labirinto dell’essere umano.
Biglietti per i concerti del Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 festival disponibili sul sito https://oooh.events con tariffe ridotte per categorie agevolate. Sarà possibile acquistare i biglietti anche il giorno dei concerti negli spazi antistanti l’evento.