“I piedi per terra, la testa nel cielo”: i mille mondi di Ed Carlsen

Edoardo Pucci aka Ed Carlsen fra paesaggi sonori e collaborazioni

Ed Carlsen. 📷 Johanna Berghorn © Sony Music Entertainment

📷 Johanna Berghorn © Sony Music Entertainment

Per parlare di Ed Carlsen partiamo lontano dalla Sardegna e andiamo in Lussemburgo da Francesco Tristano, eccelso pianista e compositore con un piede nella musica classica e l’altro nella sperimentazione elettronica.

Ritornello” è una sua composizione per solo pianoforte, contenuta nel disco “On early music” (Sony Classical, 2022). Lo scorso 8 aprile, Ed Carlsen l’ha remixata mettendola a bagno in un mare di delay e minimalismo. Un po’ Caribou, un po’ Nicolas Godin, molto ambient elettronico che incontra la musica classica.

Pochi giorni prima, Lisa Masia e Marina Cristofalo aka lili hanno pubblicato sulla loro pagina Facebook il loro nuovo singolo “Seguimi” (Garrincha Dischi, Sony Music Italy e Columbia Records Italy).

lili è il nuovo progetto delle due artiste sarde già Lilies on Mars: cagliaritane di stanza a Londra attive dai primi anni zero con una lunga e nobile attività live in tutta Europa al fianco di nomi come (tra gli altri) Verdena e Franco Battiato. Con quest’ultimo collaboreranno ne “Il Vuoto”e nel relativo tour e nel film “Niente è come sembra”. Battiato, dal canto suo, apparirà come ospite nel primo album eponimo delle Lilies on Mars e nel singolo“Oceanic landscape” uscito nel 2013 come anticipazione di “DOT TO DOT”(2013, Long Song, Audioglobe). Le Lilies on Mars vantano una produzione discografica di tutto rispetto sospesa fra indie rock, shoegaze e pop siderale «rigorosamente all’insegna del DIY».

Nell’ultimo singolo del nuovo progetto Ed Carlsen suona il pianoforte sopra un beat ipnotico, al resto pensano le intriganti voci delle lili.

Già, ma chi è Ed Carlsen?

Dietro questo pseudonimo c’è Edoardo Pucci, musicista sardo cresciuto fra Londra, Copenaghen, Cracovia e Amburgo. Un passato da pilota d’aereo poi accantonato, ma fondamentale per il suo pragmatismo che si traduce nel motto “I piedi per terra, la testa nel cielo”. Pianista e chitarrista, cresce mangiando pane, progressive rock, Beatles e metal. Studia Music Technologies nel Regno Unito.

Fra visual media e sound design, gli orizzonti artistici di Pucci, già decisamente estesi, si ampliano ulteriormente dando vita a tre Ep: “The Journey Tapes” (2016), “Elusive Frames” (2017) e “Morning Hour” (2019), tutti e tre pubblicati per Moderna Records. Il primo, ispirato dalla Ravnholm Forest di Copenaghen, è una sapiente miscela di pianoforte e archi classicheggianti fiancheggiati da bordoni di synth.

Elusive Frames”, pur mantenendo un impianto simile al suo predecessore, comincia a spostarsi verso altri territori: minimalismo all’insegna di riverberi, drone e stratificazioni sonore. “Morning Hour” è la cristallizzazione e maturazione di quanto era ancora in nuce nell’Ep precedente: l’uso dell’elettronica è preminente, così come quello delle drum machine. Sinfonie per moog si incastrano con andamenti danzerecci e uptempo.

Grains of gold” del 2021 (XXIM Records/Sony Music) nasce durante la pandemia, figlio di nostalgia e mestizia. L’album è a un tempo sintesi e ulteriore crescita dei tòpoi artistici di Ed Carlsen: c’è il Bowie della trilogia berlinese, l’emotività ragionata kraut-rock e la capacità di tessere immagini con tastiere liquide e andamenti armonici dirompenti. A onor del vero, chi scrive aveva già definito a suo tempo “Grains of gold” come un disco di cui si sentiva la mancanza. Oggi, sentendo il remix di “Ritornello” e il lavoro fatto su “Seguimi”, chi scrive sente la mancanza di qualche nuovo inedito a firma Pucci/Carlsen. Chissà.

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