Gli AlterEgo sono tra i cantanti della scena sarda più conosciuti e amati, soprattutto tra i giovanissimi. Roberto Massa e Daniele Manca, in arte Raptus e Sblasta, hanno fatto ballare tutta la Sardegna con il loro rap dal sound reggaeton e, ad oggi, neanche la pandemia li ha fermati.
I loro video contano centinaia di migliaia di visualizzazioni: da Cagliarifornia niente è riuscito a mettersi in mezzo tra gli AlterEgo e la musica, ma facciamoci raccontare di più da Roberto, che fortunatamente si è ripreso dal Coronavirus, nonostante sia ancora positivo.
Raccontateci un po’ di voi: come sono nati gli AlterEgo?
Gli AlterEgo nascono più di 10 anni fa. All’inizio non c’era neanche simpatia “a pelle”, ci evitavamo, finché un giorno, un amico in comune, ci ha chiesto di fare un brano tutti insieme. In quel momento ci siamo resi conto della nostra affinità musicale, e da lì è nato tutto. La musica ha prevalso, e siamo diventati gli AlterEgo. Questo è un piccolo riassunto, per raccontarvi tutta la nostra storia ci vorrebbe un libro!
Da ragazzi di strada a cantanti: quanto la musica vi ha cambiato la vita?
Siamo partiti dalle piazze: è questa la prima risposta che mi viene in mente a questa domanda. Da ragazzini sprecavamo il nostro tempo in piazza tra spacciatori e storie di quartiere, finché non è nata in noi la voglia di cambiare qualcosa e di dare al nostro futuro una piega diversa. È “la piazza” la risposta perché quando è nato in noi il desiderio di dare una svolta alla nostra vita, lei è sempre stata lì sin da quando abbiamo iniziato a cantare in freestyle con gli amici, fino ad oggi. L’unica differenza è che ora ci chiamano per suonare davanti a tantissima gente, che conosce i nostri pezzi a memoria, nelle piazze di tutta la Sardegna e in giro per l’Italia.
Qual è la vostra canzone che vi rappresenta di più?
Siamo delle persone molto introverse e preferiamo rimanere per i fatti nostri, perciò, se devo sceglierne due, scelgo le più riflessive: Dicembre e Per dirti grazie. Anche Niños de rua ci rappresenta, perché rispecchia il modo in cui siamo cresciuti.
Come state vivendo questo periodo?
Paradossalmente questo è un periodo produttivo. Durante il lockdown abbiamo scritto molto ed abbiamo prodotto tanta musica che non è ancora uscita. L’unica cosa a cui pensiamo quotidianamente, e che speriamo avvenga presto, è la ripartenza degli eventi e dei concerti. Noi viviamo di quello!
Come hai vissuto l’esperienza del Coronavirus?
Male, è un’esperienza che ti segna nel profondo e che mi porterò dentro per tutta la vita. Sfortunatamente non ero asintomatico, e la prima settimana è stata particolarmente dura. Ho vissuto appieno la forza del virus, avevo una carica batterica molto alta ma, grazie a Dio, ho l’età dalla mia parte e ho risposto bene alla cura. Erano 18 pastiglie al giorno che mi mettevano completamente K.O. e, se non fossi stato giovane, non penso che ce l’avrei fatta.
Avete qualche sorpresa in serbo per il prossimo anno?
Non possiamo ancora svelare molto. A giorni uscirà, nei portali digitali, il nostro ultimo singolo del 2020, dal titolo Oggi come ieri. Il video ufficiale sarà online già nelle prime settimane del nuovo anno. Il 2021 sarà ricco di musica: faremo uscire tutto il materiale scritto, registrato durante il lockdown, e più in generale durante tutta la pandemia, e sarà davvero tanta roba!