Subsonica, il ritorno atteso: “Realtà Aumentata” è il decimo album della band

Il disco è il frutto di un percorso di maturazione che ha portato i cinque artisti a ritrovarsi. Ad aprile partirà il tour nei principali palazzetti italiani

Subsonica. 📷 Ivan Cazzola

📷 Ivan Cazzola

È su tutte le piattaforme “Realtà aumentata”, il decimo disco dei Subsonica. Un progetto atteso e nato da non poche vicissitudini. Una tra tutte il quasi scioglimento della band.

Lavorare nei Subsonicaspiega il frontman Samuelnon è una cosa semplice come persona fisica. I Subsonica non sono una vera e propria équipe fatta da persone diverse, ma è un’entità che appare quando noi cinque stiamo insieme. Farla apparire all’inizio era facile, nel tempo è diventato sempre più difficile. Dopo aver passato parecchio tempo a distanza per la pandemia e dopo aver fatto i nostri percorsi in solitaria, ci siamo chiesti se fosse necessario un decimo album. La risposta è stata sì. Così è nata Realtà Aumentata”.

In quasi 30 anni di storia, i Subsonica hanno attraversato le mode, anzi andando sempre controcorrente. E il loro decimo album è decisamente il frutto di questo atteggiamento stoico votato al ritrovarsi. “La realtà aumentata che viviamo in questi giorni sembra spingerci verso un isolamento individuale e individualista, anziché suggerirci azioni e risposte collettive”. Pandemia, guerre, negazionismi. I pezzi sono stati scritti nel corso di tutto il 2023 e hanno assorbito tanto del contesto storico in cui sono nati.

È così che Samuel (voce, cori), Boosta (tastiere, programmazione, cori), Max Casacci (chitarre, programmazione, cori), Ninja (batteria, programmazione, percussioni) e Vicio (basso, basso fretless) sono arrivati alla stesura di 11 brani inediti, tutti fondati su quella che definiscono una “scrittura forte” e sulla voglia di lasciarsi andare e su elementi come il ritmo, da sempre punto di forza del gruppo. È “un album particolarmente identitario”, spiega il gruppo che dopo la pubblicazione di “8” nel 2018 si era allontanato.

8racconta ancora Samuelarrivava in un momento storico in cui tutto stava cambiando drasticamente intorno a noi, arrivava da tantissimi anni di vita insieme ed era forse il momento più critico per la band che aveva costruito una propria struttura di base su cui ripetersi. Negli ultimi album c’era questa modalità. Credo che 8 sia stato un disco importante per la nostra rottura. Per rifondare devi distruggere. E così è arrivata la domanda. In quel momento tutti avevamo la voglia di ricostruire e ci siamo rigenerati. Abbiamo guardato la nostra storia, abbiamo capito che bisognava recuperare qualcosa dalla prima stagione dei Subsonica e così ci siamo affidati al nostro primo disco e abbiamo lavorato come allora. Abbiamo affrontato un percorso di maturazione che ha portato a ritrovarci”.

Per questo oggi dicono, grazie al ‘titolista’ Boosta, “I Subsonica ci servono”: “Servono a noi perché sono parte della nostra vita più delle relazioni, è un rapporto profondo il nostro. E servono alle persone che ci seguono, ci sorridono, ci ringraziano perché abbiamo segnato la loro vita. Questo è un privilegio che non tutti possono avere e va trattato con rispetto. Per questo non vediamo l’ora di tornare sul palco. Perché se noi scriviamo una canzone che ha un significato per noi è bello sapere che avrà un significato anche per qualcun altro”.

E ne è sicuro Max Casacci: “I nostri passi in solitaria ci hanno permesso di avere una distanza dal gruppo e capire quanto ci sarebbe mancata la band”. E precisa: “Non è stato un album facile, prima di rimetterci in moto con una nuova scrittura abbiamo prima verificato se volevamo farlo veramente e così è stato. Ho visto una band capace di orientarsi senza confini in un mondo dove non essendoci punti di riferimento è possibile smarrirsi”.

Il disco è stato anticipato dai singoli “Pugno di Sabbia”, “Mattino di Luce” e “Adagio”, quest’ultimo parte della colonna sonora originale – scritta e composta dalla band – dell’omonimo film di Stefano Sollima, uscito nelle sale il 14 dicembre e presentato all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove il gruppo è stato insignito del Premio speciale Soundtrack Stars Awards.

In questi ultimi mesi, i Subsonica erano stati dati anche tra i papabili big di Sanremo 2024 e sull’argomento scherzano: “Ci siamo proposti a Sanremo come presentatori e la candidatura non è stata accettata”.

Poi, la verità: “Ci avevamo pensato. Quando hai un disco in uscita, insieme all’etichetta fai ragionamenti su come presentarlo. Sanremo è un posto meraviglioso, una vetrina splendida ma non è il cuore di tutta la musica che esiste”.

Il tour

Ad aprile, intanto, ci saranno i concerti: “Non è facile suonare i pezzi nuovirivela Ninjama non vediamo l’ora. Il filo conduttore di questo show molto lungo e coinvolgente sarà la pulsazione, verificheremo l’efficacia del live in base a quanto le persone ci restituiranno in movimento, in ballo”.

Li vedremo nei principali palazzetti italiani con Subsonica 2024 Tour. La tournée, prodotta da Live Nation, partirà il 3 aprile dal PalaUnical di Mantova per proseguire il 4 aprile al Forum Assago di Milano, il 6 aprile alla Zoppas Arena Conegliano (TV), l’8 aprile al Palazzo dello Sport di Roma, il 10 aprile all’Unipol Arena di Bologna, l’11 aprile al Mandela Forum di Firenze, per chiudere il 13 aprile all’Inalpi Arena di Torino.

Fonte: Agenzia DIRE.it

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