Killer Faber: il signore della techno

Dalla Sardegna, ha portato la musica elettronica e la techno nelle radio e nei locali italiani. Ha lavorato nei locali più cool d’Italia, d’Europa e degli Stati Uniti. Ha partecipato a numerose manifestazioni internazionali come l’Ultra Music Festival in Croazia, la Love Parade di Berlino, la Street Parade di Zurigo, la Winter Music Conference di Miami. Ha lavorato nei più grossi network radiofonici italiani come Radio 105, Radio Deejay e m2o. Si tratta di Fabio Desogus, meglio noto come Killer Faber. Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con lui, durante la quale ci ha raccontato dei suoi quasi trent’anni di carriera.

Come ti sei approcciato al mondo della musica dance?
La mia passione per la musica nasce all’età di 13 anni. Mi avvicino al mondo della dance facendo delle gare organizzate dall’Associazione Nazionale DJ. In seguito ho partecipato e vinto i campionati regionali di DJ in Sardegna, e ho iniziato a lavoricchiare in qualche locale della zona. Quando ho compiuto 18 anni, ho deciso di trasferirmi a Milano, perché ho capito che se volevo fare questo mestiere come un professionista, qui non avrei trovato sbocchi. Paghiamo il dazio di essere un’isola staccata, non solo fisicamente, dal resto della penisola. Il business, quello vero, si muove nel nord Italia.

Hai mosso i primi passi da Dj a Milano. Com’è andata?
Arrivato a Milano un amico, che al tempo era il direttore tecnico di Radio Deejay e che ora lavora a Radio 105, Dj Giuseppe, mi ha dato l’opportunità di suonare al Notorius di Milano, locale di proprietà del principe Stefano Casiraghi. La fortuna ha voluto che quella sera fosse presente il direttore di Radio Milano International, a cui piacque come suonavo, così ho avuto il mio primo contratto. Da quel momento sono iniziate le serate come resident Dj nei locali più importanti di Milano. Qui dalla pop dance sono passato a fare la musica techno, la musica elettronica e la techno house. Son stato uno dei precursori italiani nel fare questo tipo di musica (che poi ha preso piede pochissimi anni dopo) e questo mi ha dato, sicuramente, una visibilità importante. Essere riuscito ad impormi con un genere che arrivava dal Belgio e dalla Germania, in una città aperta e cosmopolita come Milano, è una bella soddisfazione.

Com’è nato Killer Faber?
Killer Faber non nasce subito. Nasce con l’avvento della musica techno. Al mio arrivo a Milano mi chiamavo solo Faber. Uno dei miei primi manager che lavorava per una grossissima agenzia, Francesco Monteleone che adesso lavora per il Festival di Sanremo, tirò fuori l’idea di creare un gruppo che si sarebbe chiamato Killer Crew e col Dj che si sarebbe chiamato Killer Faber. Il dubbio era che la parola killer potesse avere un tono troppo aggressivo, duro e forte. Alla fine abbiamo provato, e ci siamo accorti che la gente accettò questo nome con entusiasmo. Così nasce Killer Faber, in contemporanea con la mia collaborazione a Radio 105 con Alex Peroni e Stefano Secchi nel 1992, circa.

Cos’è cambiato dagli anni ’90 ad oggi?
Negli anni ‘90 non c’era internet, la gente aspettava il weekend e le serate in discoteca per sfogarsi dalle frustrazioni della settimana. Fare il Dj significava essere alla costante ricerca di nuova musica e di nuovi dischi. Con l’avvento della tecnologia, con i siti giusti (ci sono più di cento portali nel mondo tra cui i canonici Spotify, iTunes, Beatport, Traxsource) tu puoi avere accesso a tutta la musica che vuoi con una possibilità di scelta che si è centuplicata. Quando noi suonavamo, usavamo sempre della strumentazione professionale, dei giradischi Technics 1200 e con dei mixer all’altezza. Oggi si suona con l’utilizzo del pc e con dei software e con dei mixer che permettono al Dj di fare cose che 15 anni fa potevamo solo sognare. Con un computer e due chiavette oggi possiamo suonare anche per qualche giorno di fila. Con questa tecnologia chiunque può improvvisarsi Dj. Per come la vedo io, però, essere un Dj è una ricerca costante di nuova musica. La capacità di far piacere alla gente la musica che tu suoni, poi, si acquista con l’esperienza. Come tutto, fare questo mestiere richiede professionalità.

Che progetti hai per il futuro?
HHo in programma un nuovo tour di Killer Faber che mi porterà in giro per l’Italia, e che penso inizierà in primavera, mentre agli inizi del 2019 uscirà un mio nuovo disco.

Ringraziamo Fabio Desogus per la sua disponibilità e cortesia. Ricordiamo che potete seguire la sua pagina Facebook, per rimanere sempre informati sui suoi nuovi progetti.

Exit mobile version