Jennifer Lopez è “Atlas”, eroina che racconta il futuro a tinte fosche dell’Intelligenza Artificiale

La spettacolare pellicola sci-fi diretta da Brad Peyton si interroga sulle trappole e le potenzialità dell’AI; nel cast anche Simu Liu e Mark Strong

Jennifer Lopez in “Atlas”. ? Netflix

Jennifer Lopez in “Atlas”. ? Netflix

Jennifer Lopez torna protagonista su Netflix: dopo il successo del thriller “The Mother”, che l’anno scorso ha polverizzato una serie di record nei primi tre giorni dall’uscita, la poliedrica artista si cimenta stavolta con la fantascienza e col tema, quanto mai attuale, dell’intelligenza artificiale; “Atlas”, già disponibile sulla piattaforma, è diretto da Brad Peyton, già regista di pellicole ad alto tasso di spettacolarità quali “San Andreas” e “Rampage”, e fin dal trailer si preannuncia come un film dal ritmo incalzante, non privo, tuttavia, di spunti di riflessione circa l’evoluzione dell’AI e il suo rapporto con il genere umano in un prossimo futuro.

Lopez interpreta infatti Atlas Shepherd, un’analista di dati dalle spiccate capacità, solitaria e poco incline alla vita sociale, in un mondo che appare tecnologicamente avanzato, ma freddo e respingente, soprattutto perché mediato dallo sguardo della protagonista; Atlas nutre infatti un’assoluta sfiducia nei confronti dell’intelligenza artificiale, tanto radicata da lasciar intuire che abbia una precisa giustificazione sepolta nel suo passato.

Il mistero comincia a dipanarsi quando il Generale Jake Boothe (Mark Strong) le chiede di partecipare alla missione di recupero di un’AI particolarmente sofisticata di nome Harlan (Simu Liu), che sta seminando morte e terrore nel mondo, con l’obbiettivo di rimpiazzare il genere umano con i propri simili; Atlas è legata a Harlan fin dall’infanzia, ma il loro rapporto è tanto forte quanto problematico e, pur essendosi interrotto traumaticamente, non è stato mai del tutto superato. Nonostante ciò, l’analista decide di collaborare con i militari, ben conoscendo le potenzialità distruttive dell’AI in fuga.

Durante un’operazione ad alto rischio, tuttavia, Atlas si trova costretta a scappare, indossando un’avanzatissima armatura robotica -l’Arc Suit– grazie al prezioso aiuto del Colonnello Elias Banks (Sterling K. Brown); non senza difficoltà la donna si salva, ma precipita su un pianeta inospitale, in cui l’unica strategia per sopravvivere le si rivela ben presto come una beffa: dovrà infatti affidarsi all’AI dell’Arc Suit, Smith (con la voce di Gregory James Cohan), per poter manovrare al meglio il suo mezzo, difendersi e infine fronteggiare Harlan. Proprio a partire da questo momento, il film si trasforma in un “one-woman show”, come ha dichiarato la stessa Lopez, in cui la protagonista interagisce solo con la voce di Smith e si trova costretta a superare la propria diffidenza nei confronti del suo compagno “artificiale”, lavorando su un aspetto di se stessa a lungo trascurato, la fiducia nei confronti del prossimo.

Recitare così a lungo senza un partner sulla scena rappresenta una sfida unica per un attore”, ha dichiarato il regista Brad Peyton a Entertainment Weekly. “Per fortuna Jennifer, come performer solista, è abituata a essere al centro della scena e a gestire una pressione di questo genere; inoltre è un’attrice molto intuitiva e il mio lavoro si è adattato alla sua sensibilità”.

In questo senso, tra interprete e personaggio si è creato un transfer particolarmente efficace, perché proprio come Atlas, Lopez si è dovuta mettere alla prova contando sulle proprie capacità: “Ero lì da sola, a parte la voce disincarnata di Smith, e dovevo immaginare tutto perché ero circondata dal green screen, non c’era un vero set intorno a me”, ha affermato l’attrice.

Il ritmo dell’azione e gli effetti speciali, dunque, supportano efficacemente il dialogo tra Atlas e Smith, che si evolve gradualmente passando dalla diffidenza iniziale alla comprensione reciproca, pur restando sempre venato di ironia: “È un rapporto toccante, per certi aspetti commovente”, ha raccontato ancora Lopez. “È la storia di un’amicizia, il legame tra due esseri che si uniscono in circostanze disastrose e imparano come essere più umani”.

L’uscita del trailer di “Atlas” ha suscitato non poca curiosità tra gli appassionati di genere e non solo; soprattutto in rete, infatti, in molti si sono chiesti se il film non fosse la trasposizione del famoso videogioco sparatutto “Titanfall”, i cui protagonisti pilotano dei mecha di cui l’Arc Suit della protagonista sembra decisamente debitore. Di certo “Titanfall” è stata una delle fonti d’ispirazione della pellicola, ma ufficialmente il collegamento con il videogioco è stato smentito; in ogni caso, per chi ama manga e anime giapponesi, risulteranno evidenti, visivamente, anche altri riferimenti, come le saghe di “Gundam” o “Evangelion”. D’altra parte, l’immagine di Jennifer Lopez all’interno della sua armatura robotica, provata dalla fatica e con i capelli ricci scarmigliati, non può non riportare alla mente la mitica Ripley, impegnata a lottare contro il suo celebre nemico nella parte finale di “Alien” di Ridley Scott.

Con queste premesse, “Atlas” sarà un altro successo per Jennifer Lopez? Su Netflix nuovi record attendono di essere battuti e questa futuristica JLo sembra ben decisa a vincere la sfida, ancora una volta.

Exit mobile version