Rassegna cinematografica “Vestire il cinema”: premio alla carriera per la Tirelli Trappetti – Costumi dal 1964

Nel corso dell’evento speciale della rassegna, organizzata a Cagliari dall’Associazione culturale L’Alambicco, l’omaggio musicale del M° Romeo Scaccia

È un’eccellenza italiana dell’industria cinematografica a livello internazionale e la scorsa domenica è stata celebrata a Cagliari durante l’evento speciale della rassegna “Vestire il cinema”: la Sartoria Tirelli Trappetti, fondata nel 1964 da Umberto Tirelli, ha ricevuto il Premio alla carriera, conferito dall’associazione culturale L’Alambicco, e ha dunque iniziato a festeggiare con qualche mese di anticipo i suoi primi 60 anni di storia, davanti al numeroso pubblico cagliaritano accorso per omaggiare gli artisti e artigiani che, nel tempo, hanno vestito alcune delle storie più famose che mai siano state raccontate sul grande schermo.

Nel documentario di Gianfranco Giagni – “Vestire il cinema”- proiettato a inizio serata, la voce di Isabella Rossellini ha segnato le tappe di un percorso costellato di successi, iniziato sotto l’egida di Umberto Tirelli, Pier Luigi Pizzi, per le produzioni di teatro di prosa e d’opera, e Piero Tosi, per il cinema, e proseguito con professionisti del calibro di Gabriella Pescucci e Maurizio Millenotti, cresciuti alla scuola “non ufficiale” della Sartoria, per arrivare fino a Massimo Cantini Parrini e Alessandro Lai, solo per citare alcuni tra i costumisti che, pur appartenendo a generazioni differenti, si sono formati alla Tirelli Costumi con lo stesso spirito delle origini, quello della bottega artigiana in cui, per imparare il mestiere, si comincia con lo svolgere le mansioni più umili.

Da Giuseppe Tornatore a Bernardo Bertolucci, sono innumerevoli le testimonianze che nel documentario hanno tratteggiato la filosofia dell’azienda, immutata anche dopo la morte di Umberto Tirelli nel 1990 e il passaggio di consegne, voluto dallo stesso Tirelli, a Dino Trappetti, organizzatore di prestigiosi eventi culturali nazionali e internazionali e capoufficio stampa di registi del calibro di Luchino Visconti, Liliana Cavani e Sergio Leone; il Premio alla carriera è stato conferito a Laura Nobile, amministratrice delegata dell’azienda, e a Alessandro Trappetti, responsabile dell’unità della Sartoria a Formello, nipoti di Dino Trappetti. “Ancora oggi l’approccio al lavoro è lo stesso che ha reso la Tirelli Costumi famosa a livello internazionale” ha dichiarato Laura Nobile, “I costumi continuano a essere realizzati con la cura e perizia artigianale che ci ha contraddistinti negli anni; le attività di ricerca di materiali d’epoca, che utilizziamo per rendere ancora più speciali e autentici i nostri pezzi unici, ci porta a viaggiare per il mondo e a acquisire una quantità di capi e tessuti, passamanerie e bottoni, che per noi sono preziosissimi. Recentemente, per esempio, siamo stati a New York e, tra i tanti pezzi che abbiamo acquisito, siamo entrati in possesso di un meraviglioso collo da donna, che abbiamo immediatamente usato per completare un costume”.

Alessandro Trappetti, responsabile del nuovo magazzino Tirelli a Formello, con 6.000 metri quadrati di spazio espositivo, 200.000 costumi e oltre 15.000 abiti autentici, ha invece anticipato al pubblico le prossime produzioni in cui sarà impegnata la Sartoria: tra i film, il secondo capitolo de “Il gladiatore” di Ridley Scott e il nuovo film di Giuseppe Tornatore; tra le serie, quella, attesissima, tratta da “Il gattopardo”. Nel corso della serata, il compito di evocare le storie e i personaggi dei film firmati “Tirelli Trappetti” è toccato al Romeo Scaccia, che ha eseguito al pianoforte dei brani originali ispirati, tra gli altri, a “C’era una volta in America”, “Marie Antoinette” e “Hugo Cabret”, con l’accompagnamento di un emozionante montaggio delle immagini dei film; la parte finale del concerto è stata dedicata alla colonna sonora de “Il pianista sull’oceano”, con gli assoli che hanno regalato nuove sfumature ad alcuni tra i più esaltanti e malinconici momenti della vicenda del protagonista, Novecento, interpretato da Tim Roth.

Il Premio alla carriera -una interpretazione della Dea Madre “innamorata del cinema” – conferito dal direttore artistico e dalla direttrice organizzativa della rassegna, Alessandro Macis e Patrizia Masala, alla Tirelli Trappetti, è stato realizzato dallo scultore Giampaolo Mameli. Gli ultimi appuntamenti della retrospettiva “Vestire il cinema” sono previsti il 20, 27 e 29 dicembre.

Per il programma completo sul sito web associazioneculturalealambicco.org.

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