“Moonfall”, quando il pericolo viene dalla Luna

Da oggi al cinema lo spettacolare disaster movie diretto da Roland Emmerich che vede Halle Berry e Patrick Wilson nei panni di due astronauti con un’unica missione: salvare la Terra, naturalmente!

Halle Berry e Patrick Wilson in “Moonfall”. ? ©01Distribution

Non ci sono dubbi: quando si tratta di disastri, Roland Emmerich, regista tedesco classe 1955 trapiantato a Hollywood, ha la capacità di raccontarli al massimo livello di spettacolarizzazione, lasciando il pubblico stordito da narrazioni dal ritmo serrato e incredibili effetti speciali.

Pellicole come Stargate (1994), Indipendence Day (1996), The Day After Tomorrow (2004) e 2012 (2009) sono entrate nell’immaginario collettivo degli appassionati del genere e, d’altro canto, si sono alternate sia a film di carattere storico, come Il patriota (2000), Anonymous (2011) e Midway (2019), accolti positivamente dalla critica, che a colossali flop, come Godzilla (1998), 10.000 AC (2008) e il sequel di Indipendence Day Rigenerazione (2016). Con Moonfall, da oggi nelle sale, Emmerich torna al cinema con un disaster movie che possiede tutte le caratteristiche tipiche delle sue pellicole: una trama fornita di spettacolare catastrofe imminente, un cast di stelle hollywoodiane e, a smorzare la retorica dell’eroismo esibito dai protagonisti, una buona dose di ironia.

Il pericolo che minaccia il genere umano, stavolta, arriva dalla Luna, il cui moto di rotazione viene stravolto da una forza misteriosa; il satellite rischia di collassare sulla Terra, ma l’ex astronauta -ora vice direttrice della Nasa- Jo Fowler, interpretata da Halle Berry, scopre che il fenomeno potrebbe essere collegato a una missione spaziale fallita 10 anni prima a causa di un inspiegabile “sciame” di materia sconosciuta, di cui non è stata provata l’esistenza. Jo decide di rivolgersi al suo vecchio collega Brian Harper (Patrick Wilson), a suo tempo ingiustamente accusato di aver commesso l’errore fatale alla missione, e lo coinvolge in un’impresa decisamente non ufficiale e apparentemente disperata, con l’obbiettivo di scoprire cosa si cela dietro lo sconvolgimento del moto lunare. A unirsi ai due ex astronauti è il teorico delle cospirazioni K.C. Houseman, interpretato da John Bradley, convinto che la Luna sia una megastruttura artificiale; il trio di protagonisti parte alla volta della Luna, mentre sulla Terra cominciano gli sconvolgimenti che scatenano il panico e costringono la popolazione a trovare il modo di mettersi in salvo.

La struttura del film ricalca quella già vista in “Indipendence Day”: alle vicende dei personaggi principali, impegnati in una pericolosa missione spaziale che li condurrà a compiere scoperte a dir poco incredibili sulla storia dell’umanità, si intersecano quelle dei comprimari, gli affetti più importanti dei protagonisti, che lottano per sopravvivere agli eventi catastrofici sulla Terra: Brenda, la ex moglie di Harper, e Sonny, figlio problematico interpretato da Charlie Plummer; ancora, Jimmy, figlio di Fowler, e Michelle, studentessa e baby sitter del bambino. A stemperare i toni drammatici della narrazione sono senza dubbio K.C. Houseman, nerd impacciato e geniale con il volto di Sam Tarly di Game of Thrones, e Tom Lopez, nuovo marito di Brenda interpretato da Michael Peña; da segnalare la partecipazione di Donald Sutherland nel ruolo di Holdenfield, ex funzionario Nasa che getta una nuova luce sulla missione Apollo 11.

Tra anomalie gravitazionali e tsunami, l’umanità si trova sulla soglia della sesta estinzione e il pubblico, com’è nella tradizione delle pellicole di Emmerich, può assistere alla catastrofe con il fiato sospeso e gli occhi rapiti dagli effetti speciali prodotti da ben 4 compagnie tra le più quotate nell’ambito degli effetti visivi, la Scanline VFX, DNEG, Pixomondo e Framestore; l’epica colonna sonora è affidata ai compositori Thomas Wander e Harald Kloser, collaboratori abituali del regista.

Moonfall diventerà un cult fra i disaster movies o sarà un flop? Il film, uscito negli Stati Uniti a cavallo tra gennaio e febbraio scorsi, ha finora ottenuto un buon risultato al botteghino, ma la critica è divisa; di certo la retorica sui valori “Dio – Patria – Famiglia” rischia di appesantire la narrazione, tuttavia la scelta dei protagonisti, dei personaggi ai margini della società come Houseman, genio addetto alle pulizie negli uffici della Nasa, e Harper, licenziato con disonore e padre assente, offre degli spunti interessanti, così come la scelta di affidare finalmente a una donna il ruolo del personaggio più forte, solare e trainante della vicenda, dettaglio non scontato in questo genere di film ad alto tasso eroico.

Il film si appresta a uscire in Europa nei prossimi giorni e in Cina a fine marzo; quale che sia il risultato finale al botteghino, è certo che le catastrofi di Emmerich esorcizzano la paura, piuttosto che alimentarla, e di fatto, per quanto possa essere esile la trama, offrono sempre al pubblico qualche ora di puro intrattenimento, con la rassicurante, liberatoria sicurezza di un lieto fine di cui, mai come in questi tempi, si sente il bisogno.

In definitiva, non susciterà le complesse interpretazioni di 2001: Odissea nello spazio riguardo l’Intelligenza Artificiale, non celerà una critica spietata della nostra società come Don’t look up, ma si vocifera che per Moonfall il regista abbia già in mente almeno due sequel, dunque, prepariamoci a stare col naso all’insù, a osservare la Luna e lo schermo dei cinema, con la certezza che verremo salvati, ancora una volta.

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