Kaos: arriva la commedia nera che racconta l’eterna lotta tra uomini e Dei nel mondo contemporaneo

Zeus, Era, Poseidone e gli altri debutteranno su Netflix il 29 agosto. Nel cast Jeff Goldblum e David Thewlis

Jeff Goldblum in Kaos. 📷 Justin Downing | Netflix

Jeff Goldblum in Kaos. 📷 Justin Downing | Netflix

Fin dalle origini dell’arte cinematografica, la mitologia e l’epica hanno offerto a sceneggiatori e registi un patrimonio di storie a cui attingere e da cui trarre ispirazione per creare nuove narrazioni, capaci di raccontare la contemporaneità attraverso personaggi e simboli senza tempo. Tra gli esempi più recenti, c’è la saga di “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo” tratta dal ciclo di volumi firmati da Rick Riordan, che attraverso due film e una serie targata Netflix ha fatto riscoprire la mitologia greca a bambini e adolescenti di tutto il mondo.

Target differente e respiro tematico e filosofico più ampio caratterizzano invece le tre stagioni di “American Gods”, disponibili su Prime Video e tratte dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman, in cui si mescolano tradizioni mitologiche differenti, dalla mitologia germanica a quella egiziana e araba, e se ne creano di nuove e contemporanee con i Nuovi Dei, come Mr. World, il dio della globalizzazione, e Technical Boy, il dio della tecnologia, in rapida e continua evoluzione.

Con l’arrivo delle ultime settimane d’estate, una nuova serie arricchisce il panorama delle narrazioni mitologiche moderne; ben lontana dall’essere tramandata oralmente, come accadeva con gli aedi agli albori della trasmissione delle “Storie”, anche questa nuova saga cavalca l’onda dello streaming: si tratta di “Kaos”, commedia dark che debutta su Netflix il 29 agosto, scritta da Charlie Covell, già autrice dell’apprezzata serie “The End of the F***ing World”, tratta dall’omonimo fumetto di Charles Forsman.

“Kaos” mette in scena l’eterno conflitto tra umano e divino: al centro della trama, infatti, c’è un gruppo di mortali, tra cui Riddy (Aurora Perrineau), Glaucus (Fady Elsayed), Ari (Leila Farzad), Orpheus (Killian Scott) e Caneus (Misia Butler), chiamati a confrontarsi con un pantheon di divinità greche in decadenza, ma ben decise a non cedere il loro potere e i loro privilegi, basati sulla paura e sul dolore inflitto al genere umano.

La sfida agli dei non è impresa da poco: esiste però un’antica profezia in cui si racconta che la caduta delle divinità avverrà proprio per mano di alcuni giovani mortali e Prometeo (Stephen Dillane), fatto prigioniero da Zeus (Jeff Goldblum), sembra tramare affinché quest’ultimo ceda finalmente il passo; Prometeo non è il solo a agire per ottenere questo risultato, il padre degli dei, infatti, è inviso anche ai suoi simili, parenti e figli, soprattutto da quando ha iniziato a comportarsi in maniera più dispotica del solito. Imprevedibile e vendicativo, Zeus sta inoltre sottoponendo l’umanità a un crescendo di crudeltà, causato, in particolare, dalla comparsa di una ruga sulla sua fronte, interpretata, forse a ragione, come un segno inequivocabile di decadimento.

Intanto Dioniso (Nabhaan Rizwan), figlio ribelle di Zeus, tollera con crescente fatica di sottomettersi al volere paterno e rischia di trascinare la sua famiglia disfunzionale in un conflitto divino dall’esito incerto; Era (Janet McTeer), moglie tradita, teme che la sua libertà d’azione sulla Terra sia messa irrimediabilmente a rischio dalle paranoie del marito Zeus, mentre Ade (David Thewlis) e Poseidone (Cliff Curtis), suoi fratelli, sembrano fin troppo impegnati a occuparsi delle loro faccende personali: il primo mantiene a stento il controllo sul regno dei morti, mentre il secondo vive come in una festa perenne a bordo del suo mastodontico yacht.

Fin dagli scambi di battute fra i protagonisti nel trailer, è evidente la vena di umorismo dissacrante che attraversa la serie: queste divinità calate nel mondo moderno vi appaiono esageratamente vanitose, capricciose e meschine? Un ripasso della mitologia greca, allora, è d’obbligo, per scoprire -o ricordare- quanto dei e dee fossero suscettibili, vendicativi e dominati dalle loro pulsioni. Agli uomini e alle donne, tra i versi di Omero così come tra i palinsesti delle piattaforme streaming, spetta l’arduo compito di rapportarsi con il divino, di lanciare la sfida al potere e ribellarsi a un destino che appare scritto: un tema senza tempo, dunque, che “Kaos” sviluppa con ironia, sovrapponendo il discutibile sistema di valori dell’Olimpo a quello della società capitalistica del mondo occidentale.

La serie, in parte girata in Italia, per la precisione nella magnifica Reggia di Caserta, ha avuto delle vicissitudini produttive piuttosto complicate; annunciata nell’ormai lontano 2018, avrebbe dovuto avere Hugh Grant nei panni di Zeus, ma l’attore ha inaspettatamente rinunciato al ruolo. Dopo la pandemia, nel 2022, è stato annunciato il rilascio di 10 episodi di “Kaos”, rimandato però di volta in volta, fino ad arrivare all’agosto 2024; le puntate saranno infine 8, con una durata di circa 60 minuti ciascuna, e verranno pubblicate in piattaforma contemporaneamente.

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