“Napoleon” di Ridley Scott, il biopic più atteso dell’anno

Joaquin Phoenix nei panni di Napoleone Bonaparte, in un film epico che racconta l’ascesa e la caduta dell'imperatore francese

Joaquin Phoenix in “Napoleon” di Ridley Scott. © 2023 Sony Pictures

Joaquin Phoenix in “Napoleon” di Ridley Scott. © 2023 Sony Pictures

Se c’è un’epopea, tra quelle dei grandi protagonisti della storia dell’umanità, che appare particolarmente adatta a essere raccontata al cinema, è quella di Napoleone Bonaparte: impareggiabile stratega militare, politico di innegabile talento, ambizioso e spietato, e primo imperatore francese, Napoleone ha dominato la scena europea tra il 18° e il 19° secolo e si è trasformato in un mito decisamente controverso, capace di attraversare il tempo e le forme d’arte più diverse.

Finora, probabilmente, è stata proprio la grandiosità del personaggio a dissuadere un buon numero di sceneggiatori e registi dal realizzare un biopic che ne raccontasse la parabola completa: esistono numerose pellicole che trattano con dovizia di dettagli un momento specifico dell’epopea napoleonica, come l’esilio all’isola d’Elba e Sant’Elena o gli ultimi “cento giorni” di dominio a Parigi, ma Ridley Scott, alla veneranda età di 85 anni, è riuscito nell’impresa del “biopic globale”, in cui fallì persino il grande Stanley Kubrik, che per oltre un decennio lavorò al progetto di un film su Napoleone.

La pellicola di Kubrik avrebbe dovuto coprire l’intero arco della vita di Bonaparte, il regista si documentò su oltre 500 testi, raccolse materiali e collaborò con esperti storici per scrivere uno script -pubblicato dall’editore Taschen nel 2009 con il titolo “Stanley Kubrick’s Napoleon: The greatest movie never made”-, che però non fu mai realizzato: eccessiva durata e costi troppo alti dissuasero i produttori dal finanziare il progetto, che dunque si trasformò in uno dei più grandi incompiuti della storia del cinema.

Non stupisce, dunque, che il “Napoleon” diretto da Ridley Scott, con Joaquin Phoenix nei panni di Bonaparte, sia una delle pellicole più attese dell’anno: nelle sale a partire dal 23 novembre, il film, scritto da David Scarpa (attualmente al lavoro sul secondo capitolo de “Il Gladiatore” sempre accanto a Scott), racconta in 2 ore e 37 minuti l’ascesa politico-militare di Bonaparte, dalle origini come outsider, considerato inadatto a ricoprire cariche di alto livello, fino all’apice del potere, sulle orme di Cesare e Alessandro il Grande, ma anche le sconfitte e la caduta di un uomo votato ai suoi obbiettivi di dominio, la cui esistenza fu segnata, dal punto di vista sentimentale, dalla storia d’amore con la prima moglie Giuseppina di Beauharnais, interpretata da Vanessa Kirby.

Sono sempre stato affascinato dalla figura di Napoleone e da tempo progettavo di girare un film su di lui” ha dichiarato il regista, “Non solo per la personalità del protagonista: quando si realizza un film che avrà numerose scene di guerra, la produzione ha delle dimensioni imponenti, nelle scene più complesse ci siamo trovati a gestire 300 comparse, 100 cavalli e 11 telecamere sul campo”.

Nelle interviste promozionali Scott ha rivelato che il film racconterà ben 6 delle principali battaglie che hanno segnato la storia di Napoleone: tra queste, la battaglia di Marengo, combattuta il 14 giugno 1800 contro l’esercito austriaco, nel corso della seconda campagna d’Italia; tra i titoli ipotizzati per il film in postproduzione, non a caso, c’è stato proprio “Marengo”, oltre a “Kitbag”, termine coniato dallo stesso Napoleone per definire la custodia dei caricatori dei fucili in dotazione ai soldati. “È stato incredibile perché ho potuto ricreare per davvero alcune di quelle battaglie e ho finito per cominciare a pensare come Napoleone, un’influenza che poteva rivelarsi positiva… o fatale” ha scherzato il regista, che si è soffermato anche sull’interpretazione di Joaquin Phoenix: “Ho già lavorato con Joaquin (nda: ne “Il Gladiatore” ha prestato il volto all’imperatore patricida Commodo) e l’ho scelto per la passione e l’impegno totalizzante che mette nel suo lavoro; si è letteralmente trasformato in Napoleone e ne ha tratteggiato luci e ombre, non solo nella dimensione pubblica, ma anche in quella privata, nel rapporto burrascoso e passionale con la moglie Giuseppina, che ha avuto un riflesso notevole nelle sue decisioni politiche e militari”.

Fin dal primo teaser, rilasciato lo scorso luglio, i social media hanno registrato un numero altissimo di interazioni relative al film, cresciute esponenzialmente in seguito al recente video pubblicato su TikTok dello storico Dan Snow, che ha evidenziato delle inesattezze storiche, a suo dire molto gravi, nell’ultimo trailer pubblicato; Scott ha risposto alle critiche con un laconico invito allo studioso, “stare sereno e farsi una vita”, mentre Joaquin Phoenix ha saggiamente replicato che il film racconta Napoleone attraverso lo sguardo di regista e sceneggiatore, una visione dunque personale, come quella, del resto, proposta da Scott in film come “Il Gladiatore” o “Le Crociate”, apprezzati da pubblico e critica.

Ridley Scott ha già annunciato che, dopo il passaggio nelle sale, il film approderà su Apple TV, tra i produttori della pellicola, con una director’s cut di oltre 4 ore: ci sarà dunque tempo per giudicare l’equilibrio tra veridicità storica e visione soggettiva del regista, nella speranza che “Napoleon” rappresenti la sintesi migliore possibile tra storia, mito e arte cinematografica.

Che sia proprio Bonaparte a portare a Ridley Scott il primo Premio Oscar come Miglior Regista della sua lunga carriera, costellata di riconoscimenti? La campagna per la conquista delle statuette dell’Academy, che di certo vedrà come protagonista anche Joaquin Phoenix, è appena cominciata: una nuova battaglia da combattere per Napoleone, stavolta sul grande schermo.

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