La Caduta della Casa degli Usher: i mondi oscuri di Edgar Allan Poe nella nuova serie di Mike Flanagan

Il regista celebra l’opera di Poe a partire dalla moderna interpretazione di uno dei suoi più celebri racconti; nel cast Bruce Greenwood e Mark Hamill

La Caduta della Casa degli Usher

In tempo per la notte di Ognissanti, o Halloween che dir si voglia, arriva su Netflix il 12 ottobreLa Caduta della Casa degli Usher”, la nuova serie di Mike Flanagan ispirata al corpus dell’opera letteraria di Edgar Allan Poe. Per quanto, infatti, il titolo rimandi con esattezza al famoso racconto omonimo di Poe, pubblicato per la prima volta nel 1839, l’ultima fatica di Flanagan, il creatore di “The Haunting of Hill House”, “Black Mass” e “The Midnight Club“, attinge al vasto patrimonio di scritti di questo amatissimo narratore americano vissuto nella prima metà del 19° secolo, maestro del genere horror, declinato soprattutto nella forma del racconto breve, ma anche precursore di generi letterari, come quello giallo-investigativo, destinati ad avere un enorme successo di pubblico.

Gli 8 otto episodi de “La Caduta della Casa degli Usher”, rilasciati in contemporanea sulla piattaforma, sviluppano l’ossatura del racconto originario, trasposto però in tempi moderni: laddove, nello scritto di Poe, il protagonista anonimo esaudisce la misteriosa richiesta di soccorso del vecchio amico d’infanzia Roderick Usher e lo raggiunge nell’antico maniero di famiglia in cui abita insieme a sua sorella Madeline, finendo per essere travolto dalla mortifera decadenza della casata. Flanagan sceglie di raccontare le vicende di un’intera famiglia, gli Usher appunto, che godono di una posizione sociale decisamente agiata grazie all’impero finanziario della Fortunato Pharmaceuticals, azienda non priva di macchie nel suo passato.

Negli anni, infatti, la Fortunato Pharmaceuticals è stata gestita dai fratelli Roderick e Madeline Usher (rispettivamente Bruce Greenwood e Mary McDonnell) con grande ambiguità, facendo ricorso a ogni sorta di compromesso che ne garantisse il successo; poiché questo colosso dell’industria farmaceutica ha reso la famiglia milionaria, il folto clan degli Usher non si è mai posto troppi problemi circa la limpidezza dell’operato di Roderick e Madeline, ma la situazione precipita quando i figli del capofamiglia, legittimi e illegittimi, cominciano a morire violentemente uno dopo l’altro. In ogni omicidio, infatti, finisce per essere coinvolta un’inquietante quanto misteriosa figura femminile di nome Verna (Carla Gugino), che pare legata al passato degli Usher da un oscuro segreto.

Il detective C. Auguste Dupin (il nome omaggia l’investigatore protagonista di altri tre racconti di Poe, tra cui “I delitti della Rue Morgue”), interpretato da Carl Lumbly, si trova dunque a indagare sull’ascesa degli Usher e sulla condotta di Roderick e Madeline, fin dai loro esordi nel mondo degli affari: a interpretare i due protagonisti da giovani sono Zach Gilford e Willa Fitzgerald; tra i figli di Roderick coinvolti nelle trame familiari spiccano senza dubbio Frederick Usher, a cui presta il volto Henry Thomas, Camille L’Espanaye, interpretata da Kate Siegel, e infine Napoleon Usher e Tamerlane Usher, interpretati rispettivamente da Rahul Kohlie eda Samantha Sloyan.

Per questi personaggi, i cui nomi, ancora una volta, citano opere diverse di Poe, Flanagan ha scelto degli attori più volte utilizzati negli show targati Netflix, compresa la sua compagna Kate Siegel; questa volta, dunque, il regista propone al pubblico un doppio gioco al riconoscimento, non solo dei suoi attori “feticcio”, tra cui compare anche Carla Gugino, ma anche delle citazioni dell’opera di Poe, sparse in tutta la serie. Tra queste, senza dubbio, destano grande interesse i rimandi più o meno evidenti al famoso poema “Il Corvo”, alcuni facilmente individuabili anche nel trailer della serie, così come il nome di un personaggio enigmatico, Arthur Pym -proprio come il protagonista dell’unico romanzo di Poe, “Le avventure di Arthur Gordon Pym”- interpretato niente meno che da Mark Hamill, il mitico Luke Skywalker di “Guerre Stellari”: nessuna notizia è finora trapelata circa il ruolo di Mr Pym nella vicenda, anzi, le sinossi ufficiali della serie lo descrivono semplicemente come un personaggio che “si muove tra le ombre di casa Usher”.

Dopo il successo del film “The Pale Blue Eye – I delitti di West Point”, in cui si raccontavano, in parte, gli anni giovanili di Poe all’accademia militare di West Point, lo scrittore torna dunque protagonista su Netflix grazie a Mike Flanagan, che, secondo le prime recensioni comparse sul sito Rotten Tomatoes, è riuscito a rendere omaggio a questo mito letterario senza tradire il proprio stile, grazie a un meccanismo narrativo complesso -caratterizzato in particolare dal ricorso a puntuali flashback che svelano il passato e le motivazioni dei vari personaggi-, costruito per tenere incollati gli spettatori allo schermo, pronti a lasciarsi stupire e, soprattutto, spaventare.

Nonostante il successo delle sue precedenti serie, “La Caduta della Casa degli Usher” rappresenta l’ultimo lavoro di Flanagan targato Netflix; lo sceneggiatore e regista, infatti, ha già firmato un nuovo contratto con Prime Video, dove pare approderà il suo nuovo progetto. Anche in questo caso, le aspettative sono altissime, perché Flanagan e il suo collaboratore Trevor Macy hanno acquisito i diritti della serie di romanzi di Stephen KingLa Torre Nera”: si vocifera di ben cinque stagioni, più due lungometraggi, ispirati a una delle narrazioni più amate di King, di cui Flanagan ha già adattato per il cinema “Il Gioco di Gerald” e “Doctor Sleep”.

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