The Watchers – Loro ti guardano: Ishana Night Shyamalan debutta alla regia con un thriller claustrofobico e avvincente

Mistero e creature inquietanti, la figlia d’arte segue le orme del padre M. Night Shyamalan con un horror ricco di tensione. Dakota Fanning protagonista di un cast che si ritrova intrappolato in un’antica foresta irlandese, braccato da entità misteriose. Un film ricco di colpi di scena e con un finale che potrebbe aprire le porte a un sequel

Dakota Fanning in “The Watchers - Loro ti guardano” di Ishana Night Shyamalan

Dakota Fanning in “The Watchers - Loro ti guardano” di Ishana Night Shyamalan

È cresciuta tra i set dei film di suo padre e, nonostante sia poco più che ventenne, ha già collaborato alla regia delle sue ultime produzioni: finalmente è giunto il momento per Ishana Night Shyamalan -figlia di M. Night Shyamalan- di debuttare nella direzione del suo primo lungometraggio, “The Watchers – Loro ti guardano”, uscito nelle sale italiane lo scorso 6 giugno. In una manciata di minuti, il trailer racconta che la giovane figlia d’arte ha seguito le orme paterne riguardo a temi trattati e atmosfere: “The Watchers” è tratto infatti dall’omonimo romanzo horror dello scrittore irlandese A. M. Shine e promette di coinvolgere il pubblico in un vortice di tensione, mistero e orrore.

Al centro della trama c’è un’antica foresta nel cuore dell’Irlanda: nessuna mappa fornisce indicazioni su come raggiungerla, ma si dice che ogni mezzo di trasporto, giunto al suo limitare, si fermi e che gli strumenti elettronici smettano di funzionare. Anche Mina (Dakota Fanning) resta bloccata in prossimità del bosco ed è costretta ad addentrarvisi; spinta dalle urla di una donna, trova rifugio in un bunker di cemento e, ben presto, capisce di non essere sola nell’edificio. Si ritrova infatti in una grande stanza con una parete fatta interamente di vetro: altre persone sono con lei e sembrano conoscere le regole necessarie alla sopravvivenza in quel luogo oscuro che, al calar della notte, si illumina di una luce elettrica flebile e giallastra, per offrire i prigionieri allo sguardo degli Osservatori.

Le creature, celate dal buio, emergono dalla terra e il loro unico desiderio pare quello di osservare avidamente gli esseri umani imprigionati: ogni tentativo di fuga è punito con la morte. Chi sono gli Osservatori? E qual è il loro scopo? Mina e i suoi compagni – Ciara (Georgina Campbell), Madeline (Olwen Fouéré) e Daniel (Oliver Finnegan) – in un crescendo di disperazione e paranoia, dovranno decidere se arrendersi a un destino di sottomissione o tentare di uscire dalla stanza con la parete di vetro e continuare la loro vita nel mondo esterno, sempre che riescano ad attraversare il bosco, naturalmente. Così come il racconto, tra le pagine del libro, si fa via via più claustrofobico, allo stesso modo, di minuto in minuto, il film indaga più da vicino e in profondità i meccanismi della psiche dei protagonisti, trasferendo oltre il grande schermo un senso di angoscia e pericolo.

Non è un caso, del resto, che Shyamalan abbia scelto di girare il film non appena conclusa la lettura del romanzo: “La storia è incredibilmente avvincente, mi ha catturata fin dall’inizio e mentre la leggevo ho subito visualizzato alcune scene” ha dichiarato nel corso di un’intervista a IMDb; “Immagini, colori, suoni, tutto era chiaro per me, suggerito dalla potenza espressiva e simbolica della scrittura”.

Senza dubbio, l’esperienza della regista come visual artist e designer ha contribuito a favorire la scelta di uno stile ben definito per il film, dalle scenografie alla palette di colori utilizzata per suggerire un senso dello spazio opprimente, attraversato da suoni ovattati e ottundenti: “Ho realizzato anche alcuni acquerelli che rappresentavano gli Osservatori mentre stavamo girando” ha raccontato ancora, “Mi sono divertita a giocare con delle immagini che non ho condiviso con nessuno, ma che mi hanno aiutato a visualizzare il mondo in cui si svolge la storia”.

Un esordio, quello di Ishana Night Shyamalan, supportato anche nella produzione dal suo famoso padre, che, prima di “The Watchers”, l’ha messa alla prova sia sul set dei suoi ultimi film – “Old” e “Bussano alla porta” – come responsabile della seconda unità di regia, che su quello delle quattro stagioni della serie “Servant”, targata Apple TV, di cui la giovane film-maker ha scritto e diretto diversi episodi: “Penso che sia stata un’opportunità meravigliosa per me, per poter sperimentare nella pratica alcuni aspetti della regia che conoscevo solo nella teoria, come il comunicare alla troupe come vuoi realizzare una ripresa o agli attori quali emozioni desideri esprimere” ha raccontato, sottolineando anche l’importanza degli anni trascorsi da bambina sul set di alcuni famosi film di suo padre, come “Lady in the Water”, a cui è particolarmente legata.

È lecito aspettarsi, per l’esordio di questa figlia d’arte a cui non mancano gli anni di gavetta, un finale che lasci il segno, caratterizzato da quel “twist”, il colpo di scena, che del resto è anche uno dei marchi di fabbrica di “papà” M. Night Shyamalan; d’altra parte, la conclusione di “The Watchers” potrebbe lasciare aperto uno spiraglio a un secondo capitolo, dal momento che è annunciata per ottobre 2024 la pubblicazione del seguito del romanzo di A. M. Shine: pare proprio che l’agghiacciante foresta irlandese dimora degli Osservatori sia pronta ad accogliere nuovi visitatori.

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