Tra la miriade di titoli a tema natalizio che in queste settimane stanno invadendo le sale cinematografiche e le piattaforme streaming, per il giorno dell’Immacolata Netflix sceglie di rilasciare un thriller psicologico ad alto tasso di suspense, che racconta l’umanità alle soglie dell’apocalisse: “Il mondo dietro di te”, tratto dal romanzo di Rumaan Alam, è stato oggetto di un’aspra contesa tra case di produzione, prima di essere girato da una cordata di società tra cui la Higher Ground, fondata da Michelle Obama.
Il libro di Alam, infatti, il cui titolo originale è “Leave the world behind” (uscito in Italia per l’editore La nave di Teseo), negli Stati Uniti ha fatto incetta di riconoscimenti, best seller per “The New York Times” e libro dell’anno per “Time”, “The Washington Post” e “The New Yorker”, è stato finalista al National Book Award, venendo, non a caso, segnalato da Barack Obama nella sua annuale e ormai attesissima lista di consigli di lettura nel 2020, anno di uscita del romanzo.
Protagonisti della vicenda sono i membri di due famiglie molto diverse tra loro, che per cause di forza maggiore si trovano a condividere la stessa casa: Amanda e Clay Sandford, interpretati rispettivamente da Julia Roberts (tra i produttori del film) e Ethan Hawke, decidono di trascorrere qualche giorno di vacanza in una lussuosa, nonché isolata villa a Long Island, convinti che una pausa dalla vita stressante di New York, lontano dalle tensioni del lavoro e della scuola, possa giovare al rapporto con i figli, Rose (Farrah Mackenzie) e Archie (Charlie Evans), e all’equilibrio familiare.
Il distacco dalla quotidianità sembra inizialmente giovare alla famiglia Sandford, finché una notte uno sconosciuto non bussa alla loro porta, presentandosi come G.H. Scott (Mahershala Ali), il padrone di casa; l’uomo è accompagnato da sua moglie Ruth (Myha’la) ed è visibilmente sconvolto: racconta di un inspiegabile quanto massivo blackout che ha colpito New York e che sembra espandersi velocemente in tutto il paese, e chiede di poter rientrare in possesso della sua casa, o almeno di una parte di essa. I Sandford appaiono fin da subito diffidenti, ma sono impossibilitati a verificare il racconto di G.H. a causa di un improvviso quanto sospetto malfunzionamento che ha messo fuori uso i dispositivi elettronici; anche il segnale televisivo è fortemente disturbato, ma col passare del tempo, dai pochi frammenti di trasmissione che trapelano, emergono dettagli inquietanti su quanto sta accadendo nel mondo.
La convivenza forzata tra i Sandford e gli Scott, soprattutto nei primi giorni, è difficile: tra i due gruppi cresce la reciproca diffidenza, nutrita da pregiudizi culturali e razziali che esacerbano il senso di impotenza e paura per il caos che sta sconvolgendo il mondo, evocato con perturbante eleganza dalla colonna sonora firmata da Mac Quayle. Riusciranno le due famiglie a scoprire cosa sta davvero succedendo oltre il bosco che circonda la villa e a trovare un terreno comune d’azione? La risposta a questa domanda non è scontata e rimanda a quesiti universali, circa la natura dell’uomo e la sua capacità di condivisione e comprensione.
![“Il mondo dietro di te” di Sam Esmail. 📷 Netflix](https://www.shmag.it/wp-content/uploads/2023/12/Il-mondo-dietro-di-te-6.jpg)
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![“Il mondo dietro di te” di Sam Esmail. 📷 Netflix](https://www.shmag.it/wp-content/uploads/2023/12/Il-mondo-dietro-di-te-3.jpg)
Il regista Sam Esmail, anche autore della sceneggiatura, è stato abile nell’adattare per il cinema una materia letteraria complessa e delicata al tempo stesso, scrivendo e girando un film capace di tenere avvinti gli spettatori, attraverso all’uso di cliffhanger e di alcune scene altamente spettacolari da “disaster movie”, ma anche di suscitare delle riflessioni morali ed etiche grazie alla profondità con cui sono raccontati i protagonisti della pellicola, tra fragilità, debolezze e desiderio di riscatto. In questo senso, particolarmente interessante risulta il personaggio secondario di Danny, interpretato da Kevin Bacon, che offre un realistico ritratto di come un americano medio, che approvi la politica degli Stati Uniti riguardo la libertà di acquistare le armi, potrebbe reagire a una minaccia, anche quando questa risulti di difficile comprensione o non del tutto evidente.
In definitiva, l’avvento dell’apocalisse pare rispecchiare, in questo film così come nel recente “Bussano alla porta” di M. Night Shyamalan, la crisi che spesso si consuma tra le pareti domestiche e, in generale, tra gli strati della società. Riuscirà l’umanità a sopravvivere, a un minuto dalla fine del mondo? Per immaginare la risposta a questa domanda, non resta che affidarsi alla capacità immaginativa di scrittori e registi, sfogliando i libri che suggeriscono il futuro e i film che lo traspongono sul grande schermo.