“Maestro”: è il giorno di Leonard Bernstein alla Mostra del Cinema di Venezia

Oggi in concorso il biopic dedicato al grande compositore americano che ha firmato le musiche di West Side Story, con Bradley Cooper nel doppio ruolo di regista e interprete del protagonista

Felicia Montealegre (Carey Mulligan) e Leonard Bernstein (Bradley Cooper), nel film “Maestro”. ? Netflix

Quando Bradley Cooper racconta come è nata l’idea del film “Maestro”, seconda regia della sua carriera dopo il successo di “A Star is Born”, condivide un ricordo personale, legato all’infanzia e ai momenti di gioco in cui, a poco meno di 10 anni, fingeva di essere un direttore d’orchestra intento a condurre i musicisti, mentre in famiglia si ascoltavano alcune delle più famose incisioni di Leonard Bernstein. Si potrebbe dire, dunque, che il ruolo di “Lenny” – nomignolo affettuoso del compositore, pianista e direttore d’orchestra – fosse nel destino di Cooper fin dalla più tenera età, anche se il progetto di “Maestro” ha richiesto molti anni di lavoro prima di concretizzarsi e arrivare, proprio oggi, al debutto, in concorso all’ottantesima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Il regista, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, non sarà presente in Laguna per via dello sciopero che da oltre 100 giorni sta coinvolgendo i sindacati degli sceneggiatori (Writers Guild of America) e degli attori (Screen Actors Guild) a Hollywood, ma, in occasione del rilascio del primo trailer, ha descritto il biopic come un’intensa -e assolutamente non convenzionale- storia d’amore, su cui è intessuta la straordinaria carriera del protagonista.

Nato nel 1918 da una famiglia di origine ebreo-polacca, Leonard Bernstein è stato direttore della New York City Symphony Orchestra, dell’Orchestra sinfonica di Tel Aviv e della New York Philharmonic Orchestra, oltre a essere il primo americano a dirigere l’orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Fanno parte della sua cospicua produzione componimenti orchestrali, sinfonie, musica da camera e musiche di scena per balletti, opere teatrali -tra cui spicca il musical “West Side Story” – e film, come “Fronte del Porto”, che gli è valso la nomination all’Oscar.

La sceneggiatura di “Maestro”, scritta da Cooper insieme a Josh Singer (“Il caso Spotlight”) ripercorre i successi di Bernstein alla luce della sua storia familiare, segnata da 25 anni di matrimonio con l’attrice Felicia Cohn Montealegre, interpretata da Carey Mulligan: un amore suggellato dalla nascita di tre figli, Jamie (Maya Hawke), Alexander (Sam Nivola) e Nina (Alexa Swinton), ma accompagnato anche da svariati tradimenti, di cui Felicia era a conoscenza, così come dell’omosessualità di suo marito, nota anche a amici e collaboratori.

Il matrimonio di Lenny e Felicia, dunque, con una storia così complessa e sfaccettata, ha costituito per gli sceneggiatori una sfida narrativa definita epica, oltre che estremamente affascinante, per cui la collaborazione con i figli della coppia è stata essenziale, insieme allo studio delle carte personali dello stesso Bernstein, rese pubbliche nel 2013.

Il trailer del film è stato diffuso qualche settimana fa e ha suscitato un’ondata di entusiasmo e curiosità, per le musiche immortali che lo accompagnano e per l’elegante alternanza di bianco e nero e colore a sottolineare i momenti diversi della vita dei protagonisti; al contempo, la caratterizzazione fisica di Bernstein -per cui Bradley Cooper indossa una protesi al naso- ha sollevato una serie di polemiche legate all’accusa di “jewface”. Come per il fenomeno del “blackface”, infatti, si contesta l’accentuazione considerata parodistica di alcuni tratti somatici, in questo caso il naso pronunciato e aguzzo, che ricorderebbe le rappresentazioni grottesche e denigratorie di cui sono stati vittime gli ebrei in epoche passate; i figli di Bernstein, che sono stati coinvolti dal regista nelle varie fasi di lavorazione del film, hanno però categoricamente smentito questa accusa, dichiarando anzi che, poiché il loro padre possedeva “un gran bel naso”, di certo avrebbe apprezzato la caratterizzazione di Cooper.

Dopo le proiezioni di oggi e domani a Venezia, “Maestro” parteciperà al New York Film Festival con un evento dedicato alla David Geffen Hall, in cui Bernstein ha lavorato nel corso della sua carriera; in seguito, nel mese di novembre, il film sarà proiettato anche nelle sale cinematografiche per un breve periodo -la proiezione al cinema è un requisito necessario per la corsa ai Premi Oscar-, prima di approdare su Netflix a partire dal 20 dicembre, in tempo per le festività natalizie.

Di certo il film, che verosimilmente frutterà a Bradley Cooper e Carey Mulligan numerose candidature nella prossima stagione dei premi, contribuirà a suscitare, soprattutto nelle generazioni più giovani, un interesse rinnovato per la figura di Leonard Bernstein, noto al grande pubblico soprattutto per aver scritto insieme a Stephen Sondheim (parole) e Jerome Robbins (direzione e coreografie) il musical West Side Story, nel 1957. L’opera, una moderna trasposizione in musica della tragedia di William Shakespeare “Romeo e Giulietta”, ambientata a New York negli anni ’50 del Novecento, ha avuto all’esordio oltre 700 repliche solo a Broadway e ha raggiunto un successo planetario nel 1961 con la versione cinematografica firmata da Jerome Robbins e Robert Wise, vincitrice di ben 10 Oscar; nel 2021, in occasione dei 60 anni di questa storica pellicola, Steven Spielberg ha firmato una nuova trasposizione cinematografica del musical.

In attesa di vedere il film di Cooper al cinema e in streaming, dunque, c’è il tempo per godere ancora una volta delle immortali canzoni di “West Side Story” e per scoprire, o riscoprire, i numerosi capolavori presenti nella vasta produzione del “Maestro”.

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