Consegnato a Bianca Pitzorno il premio “Stintinese doc”

La cerimonia del premio, giunto alla 10ª edizione, si è svolta sulla terrazza del Museo della Tonnara

Bianca Pitzorno con Francesca Demontis, Anna Segreti Tilocca e Silvia De Franceschi, e con il sindaco con Antonio Diana

«Tutti gli anni, la sera che parto per Stintino, per la strada mi sento un po’ smarrita. Ma quando l’automobile passa sul ponticello che c’è all’ingresso del paese e ai miei occhi compare la strada principale, mi sento rassicurata come dalla presenza di una persona conosciuta fra una folla di ignoti».

Così Bianca Pitzorno scriveva all’età di 13 anni in un compito in classe pubblicato sulla Nuova Sardegna nel 1956.

Del suo legame con Stintino ha parlato ieri, 28 agosto, sulla terrazza del Museo della Tonnara, durante la cerimonia di consegna dello “Stintinese doc” riconoscimento, conferito a chi, stintinese d’adozione e non di nascita, ha portato lustro al paese promuovendone le sue bellezze al di fuori dei confini dell’Isola. Il premio è stato consegnato dal sindaco di Stintino Antonio Diana alla presenza della direttrice del Mut Esmeralda Ughi e di Anna Segreti Tilocca, già direttrice dell’Archivio di Stato di Sassari e Nuoro e dirigente della Soprintendenza Archivistica della Sardegna.

«Conosco Stintino da molto tempoha detto la scrittrice sassareseda quando in paese ancora mancavano l’acqua e la corrente. La mia memoria di Stintino non è una memoria letteraria, è molto legata alla realtà, del luogo e delle persone. Gli stintinesi, discendenti dai 45 che avevano migrato dall’Asinara e prima ancora da Camogli, erano e sono dignitosi, eleganti, hanno quel qualcosa in più che possiedono le persone che migrano».

Bianca Pitzorno “stintinese d’adozione” lo è sempre stata, da quando nell’estate del 1943, ad appena un anno di vita, trascorse la sua prima estate nel piccolo borgo stintinese, allora meta di vacanza della borghesia sassarese.

Alla scrittrice, ad oggi tra le più importanti autrici italiane per l’infanzia, autrice di 66 libri tra saggi e romanzi, tradotti in molti paesi, è andato il decimo “Stintinese doc”.

Il premio è stato assegnato, dal 2011 a oggi, alle famiglie Berlinguer e Azzena, all’onorevole Mario Segni, a due uomini legati al mondo delle tonnare, Beppe Anfossi, storico proprietario della Tonnara Saline, e Gioacchino Cataldo, ultimo raìs della Tonnara di Favignana, all’apneista Massimo Scarpati, allo scrittore Salvatore Mannuzzu e alla memoria del giornalista Filippo Canu, all’artista Paola Dessy, all’economista Luigi Guiso e all’attore, regista e autore teatrale Piero Nuti.

Durante la serata, moderata dall’assessora alla Cultura del Comune di Stintino Francesca Demontis, è stato presentato il libro “Sortilegi” edito da Bompiani nel 2021 e suddiviso in tre racconti percorsi dal filo di un sortilegio. L’autrice ha dialogato con l’archivista Silvia De Franceschi.

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