Castelsardo, nuovamente attiva l’isola ecologica del porto

Riaperta dopo i lavori di riqualificazione, è destinata esclusivamente a raccogliere i rifiuti prodotti dalle imbarcazioni e/o raccolti in mare

Castelsardo, isola ecologica portuale

L'isola ecologica portuale

Castelsardo. Terminati i lavori di riqualificazione ambientale, è di nuovo attiva l’isola ecologica del porto, destinata a raccogliere esclusivamente i rifiuti prodotti dalle imbarcazioni e/o raccolti in mare. Il luogo di raccolta temporaneo, utilizzato negli ultimi mesi, è stato già dismesso e l’accesso è inibito a tutti coloro che ne usufruivano con l’apposito codice QR.

Alla nuova isola ecologica, dotata di un moderno impianto di videosorveglianza, si accederà solo tramite un’apposita tessera che potrà essere ritirata, esclusivamente dal titolare del contratto di ormeggio, presso gli uffici della Ge.Cas. I pescatori dovranno invece, per ottenere la propria tessera, contattare il titolare della ditta “Serra Costantino Impianti elettrici, civili ed industriali”.

Gli utenti che non rientrano in queste categorie potranno conferire i propri rifiuti presso l’ecocentro comunale sito in Località Multeddu, che osserverà, dal 1° maggio al 30 settembre, gli ampi orari estivi: tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle ore 08:30 alle ore 13:00 ed il lunedì, mercoledì e venerdì anche dalle ore 17:00 alle ore 19:30, info: 340/6223430.

I lavori dell’isola ecologica sono stati effettuati grazie al finanziamento, ottenuto dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura, nell’ambito del Programma operativo FEAMP 2014/2020, per un ammontare di circa 200mila euro, derivanti da fondi comunitari, nazionali e regionali, pari al 100% della spesa ammissibile dell’intervento

L’isola ecologica preesistente era infatti assolutamente inadeguata, non essendo differenziata per diportisti e pescatori. È ora approntata un’area completamente separata, per favorire i pescatori, a seguito dell’entrata in vigore della “Legge Salvamare”, nella gestione e il riciclo dei rifiuti accidentalmente rinvenuti in mare, durante le operazioni di pesca o con qualunque altro mezzo, e dei rifiuti volontariamente raccolti.

Finora, infatti, a norma di legge, i pescatori che avessero riportato in porto i rifiuti impigliatisi accidentalmente nelle reti, avrebbero rischiato un’accusa per traffico di rifiuti speciali. Di conseguenza, quanto raccolto durante le operazioni di pesca, veniva nuovamente buttato in mare per evitare ogni rischio. Il recente provvedimento, invece, equipara i rifiuti accidentalmente pescati a quelli prodotti sugli scafi. Sarà il comandante del natante che approda in porto, a conferire “gratuitamente” i rifiuti di ogni tipo, presso l’impianto portuale di raccolta, integrato nel sistema comunale di gestione dei rifiuti.

In sostanza, i pescatori si trasformeranno in veri e propri “operatori ecologici” del mare, non avendo più ostacoli nel riportare a terra plastica e rifiuti, accidentalmente finiti nelle reti.

“Per agevolare il comprato della pesca locale è stato anche effettuato un importante dragaggio e una pulizia generale del fondale portuale, nelle aree destinate alla pesca professionale – sottolinea il sindaco Antonio Maria Capula – Abbiamo recuperato i rifiuti presenti nelle aree ed installato una pompa di allagamento che convoglia a pelo libero i rifiuti galleggianti e li vaglia in un sacco ricambiabile, per la pulizia delle banchine dalle plastiche e microplastiche visto che le banchine, destinate alle barche da pesca, necessitano  di pulizie costanti dai rifiuti galleggianti”.

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