“AmmaJare”, a Siligo un festival per dare voce ai perseguitati e ai dimenticati

La prima edizione si terrà il 15 settembre: si racconteranno le storie della “strega” Julia Carta e di Angelo Massaro, innocente detenuto ingiustamente in carcere per 21 anni, in un’atmosfera allietata dalla musica e dagli stand di prodotti legati alle tradizioni e alla magia

Ammajare Festival

Alla fine del Cinquecento le streghe, le magie, l’Inquisizione e gli amuleti stregati erano l’eco di un mondo remoto, intriso di magia e mistero. Anche in Sardegna, l’ombra della credulità si allungava nei vicoli e nelle piazze, dove la gente credeva nelle streghe, e queste donne venivano perseguitate, torturate, inquisite e uccise in nome di un Dio distorto, un Dio che viveva solo nella mente degli uomini.

Julia Carta, nata a Mores ma vissuta gran parte della sua triste esistenza a Siligo, era una di quelle donne ingiustamente accusate, interrogate, inquisite e condannate senza prove. La sua vita, un tempo non diversa da quella di molte altre bambine cresciute nell’indigenza, si era trasformata in un calvario. Aveva imparato l’arte di filare, tessere e cucire. Poi, la nonna, temuta e rispettata come una “bruxia”, le aveva trasmesso il sapere segreto delle piante e i loro effetti, insieme a incantesimi arcani che Julia aveva dovuto memorizzare.

Il festival AmmaJare (che in sardo significa “stregare”) nasce con l’intento di dare voce a coloro che, nel corso degli anni, sono stati perseguitati ingiustamente, inquisiti, derisi, insultati e dimenticati. La caccia alle streghe, un fenomeno che ha attraversato i secoli, oggi si manifesta nelle “lapidazioni virtuali” via social di persone che, talvolta, hanno semplicemente espresso un’opinione. Ma non solo. Ci sono anche coloro “perseguitati dalla giustizia” che, a causa di un incredibile errore giudiziario, sono finiti ingiustamente in carcere.

Il 15 settembre, a Siligo, dove ha vissuto Julia Carta, si terrà la prima edizione del Festival AmmaJare, durante il quale si ripercorrerà la storia di Julia e quella di Angelo Massaro, condannato a 24 anni di carcere per l’omicidio di un uomo e, dopo 21 anni di detenzione, liberato perché completamente innocente. Angelo Massaro sarà presente al Festival insieme a Francesco Del Grosso, il regista che ha diretto il film “Peso Morto”, (vincitore di numerosi premi) la cui proiezione, dopo il monologo “Io, Julia: il racconto di una strega”, ci porterà a discutere delle vecchie e nuove persecuzioni.

Ci sarà, inoltre, una riflessione di Padre Salvatore Morittu, dal titolo eloquente: “Beati i perseguitati”.

Il festival, organizzato dal Comune di Siligo e fortemente voluto dal sindaco Giovanni Porcheddu e dalla sua amministrazione con la collaborazione della pro loco, si avvale della direzione artistica dello scrittore Giampaolo Cassitta e si svolgerà presso il suggestivo scenario di “Su Runaghe”, con il seguente programma:

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