La ceroplastica di Gaetano Giulio Zumbo ritorna a Sassari

Sabato 12 novembre alla Pinacoteca Nazionale la conferenza “Patrimonio perduto, patrimonio ritrovato. La ceroplastica di Gaetano Giulio Zumbo”

Scena cimiteriale - Gaetano Giulio Zumbo

Sono passati circa sessant’anni da quando la “Scena cimiteriale” ha lasciato la Sardegna. Ora, dopo il restauro, l’opera dell’artista siciliano Gaetano Giulio Zumbo torna a casa, e farà parte della collezione della Pinacoteca Nazionale di Sassari.

Per raccontare il percorso e la storia della scultura, in realtà una lotta tra uomini e demoni ambientata in un antico cimitero, la Direzione regionale Musei Sardegna, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure, ha organizzato, sabato 12 novembre 2022, alle 11:30, nella Pinacoteca Nazionale di Sassari, una conferenza dal titolo: “Patrimonio perduto, patrimonio ritrovato. La ceroplastica di Gaetano Giulio Zumbo”.

Ad introdurre i lavori sarà la Direttrice Regionale Musei, Luana Toniolo, con la partecipazione della Direttrice del Museo, Maria Paola Dettori, e il prezioso contributo della Direttrice del Museo dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Laura Speranza e della restauratrice, Chiara Fornari.

L’opera dell’artista siciliano Gaetano Giulio Zumbo, realizzata nella seconda metà del XVII secolo, entrò nella collezione della Pinacoteca Nazionale di Sassari in seguito al lascito di Giovanni Antonio Sanna.

Nei primi anni Sessanta la ceroplastica versava in un cattivo stato conservativo, tanto da spingere l’archeologo fiorentino, Guglielmo Maetzke, dal 1958 reggente dell’appena istituita Soprintendenza Archeologica delle Province di Sassari e Nuoro, a inviarla a Firenze all’Opificio delle Pietre Dure per il restauro. La ceroplastica restaurata è però ancora a Firenze il 4 novembre 1966, quando la città è colpita da un’alluvione che provoca l’esondazione dell’Arno, con circa 15 mila opere d’arte danneggiate, tra cui, purtroppo, anche la scultura di Gaetano Giulio Zumbo.

A partire da quel momento, della sfortunata opera d’arte si perdono le tracce fino a quando, qualche anno fa, viene ritrovata nei depositi del Museo Archeologico di Firenze. Ora la Pinacoteca e la città di Sassari festeggiano il suo ritorno e la potranno ammirare in mostra a partire da sabato. Un appuntamento da non mancare.

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