L’Università di Sassari alla scoperta dei segreti dei santuari “nuragici”

Si sono concluse le campagne di ricerche archeologiche in tre edifici cultuali protostorici: Iloi a Sedilo, Sos Muros a Buddusò e Ponte a Dualchi, che hanno portato nuove informazioni relativamente alla costruzione di templi e santuari alla fine dell’età del bronzo

Tomba dei giganti e nuraghe Iloi a Sedilo. 📷 Depositphotos

Tomba dei giganti e nuraghe Iloi a Sedilo. 📷 Depositphotos

L’Università degli Studi di Sassari, con il suo Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, ha appena concluso le annuali campagne di ricerche archeologiche in tre edifici cultuali protostorici: Iloi a Sedilo, Sos Muros a Buddusò e Ponte a Dualchi. Le indagini hanno portato nuove informazioni per la comprensione del peculiare e significativo fenomeno di costruzione e organizzazione di templi e santuari che caratterizza la Sardegna alla fine dell’età del bronzo e nella prima età del ferro (XII-VIII sec. a.C.).

Protagonisti delle ricerche sono stati gli studenti dell’Università di Sassari, dei corsi di laurea triennale e magistrale di Archeologia e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, che hanno lavorato assieme ai colleghi delle Università di Cagliari, Genova, Bologna, Pisa e delle Universitad de Cadiz, Universität Weimar, University of California – Los Angeles.

Gli ambiti indagati riguardano tutti la prima età del ferro (a partire dal X sec. a.C.) con qualche indizio di una frequentazione precedente del Bronzo Finale (XI-X sec. a.C.) e sono riferibili a contesti di tipo cultuale connessi a strutture templari (rispettivamente tempio a megaron, tempio a pozzo, “rotonda”). Le indagini si sono svolte con concessione ministeriale, di concerto con la Soprintendenza e i Comuni di riferimento.

Iloi. Tra inizio giugno e fine luglio, i lavori hanno consentito di ampliare notevolmente la superficie di scavo, di mettere in luce nuove strutture e alcuni filari del poderoso bastione del nuraghe complesso, prima nascosti dal deposito terroso. Sono emersi i resti di un edificio di culto e anche materiali ceramici della prima età del ferro non locali, di imitazione o di provenienza vicino orientale. Si rafforza l’ipotesi della destinazione cultuale di molti edifici individuati, strettamente connessi ad attività metallurgiche e integrati in un complesso santuariale. I lavori dello Iloi Archaeological Project sono diretti da Anna Depalmas, coadiuvata sul campo da Marta Pais, Veronica Ortu, Rossana Conti, dottorande del corso di Culture, Letterature, Diritti, Turismo e Territorio.

Sos Muros. Tra maggio e giugno, le ricerche nel santuario con pozzo sacro di Sos Muros hanno messo in luce a breve distanza dal tempio una struttura circolare, probabilmente abbandonata a seguito di un incendio che ne ha distrutto la copertura. All’interno, manufatti funzionali alla filatura e alla tessitura, e ceramiche per la preparazione e il consumo di cibo. Inoltre è stato messo in evidenza il perimetro del grande edificio circolare di circa 12 metri di diametro, molto vicino al pozzo (direzione dei lavori Giovanna Fundoni, coadiuvata da Matteo Pischedda).

Ponte Dualchi. A luglio nel Nuraghe Ponte di Dualchi le indagini si sono concentrate all’interno del grande edificio di pianta ellittica posto in asse con l’ingresso del nuraghe, suddiviso in due ambienti separati. I materiali ritrovati sono sia ceramici sia di bronzo e confermano l’impianto e la prima fase di vita della struttura tra la fine dell’età del bronzo e l’inizio dell’età del ferro (direzione lavori Claudio Bulla, coadiuvato da Gerolamo Barra).

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