Pratobello 24: a Sassari il Flash Mob organizzato da Sa Domo de Totus

La raccolta firme verso le 10.000 adesioni culmina lunedì 16 settembre con un Flash Mob in Piazza Castello, per ribadire l’opposizione alla colonizzazione energetica e riaffermare la sovranità sarda

Conferenza stampa Sa Domo de Totus

L’aria è quella dei momenti storici. A Sassari, nella storica sede di via Frigaglia, alla presenza di numerosi volontari, gli attivisti di Sa Domo de Totus, presentano per la prima volta numeri da capogiro: «abbiamo già raccolto 6.500 firme, un traguardo parziale verso l’obiettivo di 10.000 firme necessarie per presentare la proposta» – spiega Leandro Cossu, delegato dall’associazione turritana ad organizzare le decine di banchetti di raccolta firme che dal 9 agosto scorso stanno capillarmente battendo il territorio comunale.

Mancano ancora dieci gironi alla scadenza prevista per il 16 settembre, ma gli organizzatori ne sono certi: «insieme ai nostri amici del Comitato Civico Turritano, Sassari, da sola, sarà in grado di superare di gran lunga le diecimila firme necessarie per fare approdare “Pratobello 24” in consiglio regionale! Da sola Sassari ha raccolto le firme necessarie per far approdare la legge in Consiglio».

Ma la raccolta firme è solo l’inizio di un percorso di rivendicazioni democratiche e di sovranità di quello che secondo gli organizzatori è già diventato un «movimento di liberazione popolare»: «abbiamo sentito per anni il racconto sul sassarese cinico e indifferente ai problemi della propria terra. Eppure, le code infinite per mettere la firma parlano chiaro: sono foto che nessun’altra città sarda può vantare. Abbiamo una responsabilità storica importante: far vedere che l’azione politica contro la colonizzazione energetica non finisce, ma inizia da qui. Con il nostro flash mob il popolo di Pratobello potrà incontrarsi nella piazza simbolo di questa campagna e far vedere tutta la bellezza di cui siamo stati inondati questi giorni e che i signori nei palazzi a Cagliari si ostinano a ignorare, minimizzare o deridere» – ha chiarito Cossu.

L’evento si terrà lunedì 16 settembre in piazza Castello, con il ritrovo previsto alle ore 17:00 e l’inizio degli interventi alle 17:30. Parteciperanno attivisti, volontari e autenticatori, i quali spiegheranno le ragioni di questa battaglia civica. Alle ore 19:00 è previsto il momento simbolico del flash mob, durante il quale i partecipanti «alzeranno una penna al vento», con l’intento di richiamare l’attenzione della Giunta Regionale sulla questione, per esorcizzare il rischio che “Pratobello 24” finisca in un cassetto: «l’azione» – chiarisce Cossu – «vuole essere il primo passo di un cammino democratico che ha come obiettivo salvaguardare il territorio sardo dalla speculazione energetica e riaffermare la sovranità della popolazione sarda».

Sulla stessa linea il consigliere comunale Nicola Lucchi: «questa battaglia rappresenta un momento di risveglio della dignità del popolo sardo, chiamato a riappropriarsi del proprio futuro e del proprio territorio». Secondo Lucchi, «la Sardegna deve smettere di essere oggetto di colonizzazioni esterne, e questa è solo una delle tante sfide aperte contro lo stato centrale».

Presenti anche gli esponenti del Comitato Civico Turritano con Luciano Sanna che hanno raccolto circa tremila firme: «dobbiamo tutelare il nostro statuto speciale, Mattarella non avrebbe dovuto firmare il Decreto Draghi che calpesta il nostro Statuto e quindi è anticostituzionale. Il Decreto Draghi viola l’articolo 9 della Costituzione e poi l’articolo 3 dello Statuto e anche e l’articolo 4 che alla lettera E parla di competenza della Regione in materia di produzione energetica. Lo Stato non ha concertato nulla con noi lasciando carta bianca ai lobbisti».

Presente anche la neoletta consigliera comunale Martina Marongiu in prima linea dal primo giorno della raccolta che insiste sulla portata storica e sul civismo democratico alla base dell’iniziativa: «mi sarebbe piaciuto vedere tutti i consiglieri comunali coinvolti in questa battaglia, se non ci fossimo mossi noi, cosa sarebbe successo? Ora la Giunta Regionale sta cambiando atteggiamento davanti alla mobilitazione popolare, ma dobbiamo stare attenti perché c’è il pericolo che la legge, una volta approdata in Consiglio, venga disinnescata e resa compatibile con la speculazione energetica inserendo le cosiddette “aree idonee” con conseguente consumo di suolo e compromissione del territorio»

Intanto i banchetti non si fermano e, a seguito del successo riscontrato nelle borgate (a Tottubella ha firmato un terzo della popolazione residente!), i prossimi banchetti tornano ad avvicinarsi al centro cittadino:
venerdì 6 settembre a Sant’Orsola, piazza Edina Altara, dalle 17:00 alle 20:00
sabato 7 settembre all’Emiciclo Garibaldi, dalle 9:00 alle 13:00
domenica 8 settembre a Carbonazzi, piazza Aldo Moro, dalle 17:00 alle 20:00.

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