Speculazione eolica e fotovoltaica in Sardegna: Comitato e Sindaci uniscono le forze contro progetti invasivi

Nella Giunta dell'Unione dei Comuni dell'Alta Gallura, un fronte comune si oppone al colonialismo energetico, presentando richieste chiare e proponendo misure concrete per tutelare il territorio sardo dalla proliferazione di pale eoliche e impianti fotovoltaici

Parco eolico a Portoscuso. ? Depositphotos

Parco eolico a Portoscuso. ? Depositphotos

Mercoledì mattina, nella sala riunioni dell’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura, si è svolta una seduta di Giunta alla quale ha partecipato una delegazione del Comitato Gallura Contro la Speculazione Eolica e Fotovoltaica: Gianni Monteduro, Maria Antonietta Pirrigheddu e l’archeologa Angela Antona hanno incontrato e dialogato con tutti i Sindaci dei Comuni dell’Alta Gallura.

L’incontro è stato il prosieguo di quello del 23 gennaio scorso, in cui il Comitato aveva illustrato e approfondito le tematiche relativamente alla speculazione in atto in merito al colonialismo energetico, che vedrebbe la Sardegna occupata da migliaia di pale eoliche e vaste aree di impianti di fotovoltaico. Tutti i Sindaci hanno espresso il loro parere e la posizione collegiale è chiara: il rifiuto del piano industriale calato dall’alto che non prevede il coinvolgimento dei territori.

Si è parlato in alcuni casi di “tolleranza zero”, nel senso che i Comuni faranno tutto il possibile per tutelare il territorio.

Il Comitato ha presentato una proposta di delibera, già consegnata all’Unione dei Comuni. Durante la seduta ha sintetizzato i punti salienti della premessa e del dispositivo, contenente nella prima parte le richieste da fare alla Regione Sardegna: moratoria, mappatura e piano energetico democratico e partecipato, considerando i singoli territori e la quantità di energia da produrre entro il 2030, fissato in 6 GigaWatt – e non un kw di più. Si deve inoltre porre un freno sul fronte delle opere accessorie (cavidotti, stazioni, elettrodotti aerei ecc.).

La seconda parte del dispositivo tratta degli impegni che le Amministrazioni Comunali dovranno assumere. Tra questi: comunicare con la popolazione; fare interventi sui PUC per rimodulare in senso di maggior tutela possibile il proprio territorio; redigere un piano di salute pubblica; richiedere a Terna di interrare gli elettrodotti; impegnarsi a fare un piano dei beni identitari che, trasmesso alla Sovrintendenza, permetta di creare ulteriori vincoli e delle buffer-zone in un’ottica di sistema-paesaggio.

Non si dovrebbe più cercare di tutelare il singolo sito quindi, ma collegare ogni sito all’intero territorio inteso come sistema di beni identitari connessi. Una cosa che in Gallura assume ancora più valore (basti pensare al sistema della civiltà degli stazzi).

Il Coordinamento è rimasto soddisfatto dell’andamento dell’incontro e della posizione generale assunta dall’Unione dei Comuni e dai singoli Sindaci. La linea generale sembra condivisa nel rigetto degli abnormi progetti che sono appunto oggetto della speculazione in atto.

Il Comune di Tempio Pausania, sulla falsariga della delibera prodotta durante il Consiglio Comunale aperto del 16 gennaio scorso, ha proposto di istituire anche una commissione sovra-territoriale, con all’interno due attivisti del Comitato, e la cosa è stata vista con favore dagli altri Sindaci. Ora si dovranno definire le forme per la sua costituzione.

La proposta di delibera presentata dal Comitato è quindi in mano all’Unione dei Comuni che, adattandola al proprio ruolo collegiale e sovra-territoriale, andrà a breve a pronunciarsi in tal senso. Altrettanto faranno i singoli Comuni, a cui l’Unione dei Comuni ha consegnato il documento.

Il Comitato ne seguirà tutte le fasi, cercando di sostenere i Comuni sia durante la deliberazione, sia nelle fasi successive, rendendosi disponibile anche a partecipare a eventuali consigli comunali aperti o ad assemblee pubbliche.

Il Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica nasce ad ottobre 2023 a Tempio Pausania, con lo scopo di contrastare l’incredibile speculazione in atto da parte di multinazionali e di una selva di piccole società create ad hoc per depredare la Sardegna. Sono infatti previsti centinaia di impianti eolici e fotovoltaici dispiegati lungo il paesaggio gallurese (onshore) e direttamente in mare sulle coste del Nord della Sardegna (offshore).

All’interno del Comitato militano attivisti, cittadini, proprietari di terreni, stazzi e allevatori, provenienti da tutti i centri galluresi.

Il Comitato si propone anzitutto di informare e sensibilizzare la popolazione e le amministrazioni, affinché si possa tutti insieme lottare per la salvaguardia del territorio, avvalendosi del prezioso contributo di architetti, ingegneri, archeologi, professori universitari e di Italia Nostra.

Insieme alle amministrazioni comunali e ai cittadini il Comitato intende anche fornire pareri tecnici e amministrativi per instradare i Comuni verso una reale transizione energetica nel pieno rispetto dei paesaggi, dei territori e di chi li abita.

Exit mobile version