“La Grotta della Vipera sarà riaperta al pubblico”. Si tratta di uno dei monumenti storici e di archeologia, la cui esistenza testimonia l’influenza degli antichi romani a Cagliari. Scavato interamente nella roccia viva e fatto erigere da Lucio Cassio Filippo e Atilia Pomptilla tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., l’ipogeo funerario che si trova nel viale Sant’Avendrace che deve il suo nome alla presenza di due serpenti scolpiti sul frontone dell’ingresso “rappresenta uno dei tesori più importanti della città”.
È con queste parole che stamattina il sindaco Paolo Truzzu ha scelto di aprire la conferenza stampa convocata per l’occasione all’interno della piccola area monumentale ai piedi del Colle di Tuvixeddu.
“L’intervento ha richiesto un investimento complessivo di 150mila euro”, ha spiegato l’assessora dei Lavori pubblici, Gabriella Deidda. “Di questi – ha aggiunto – 80mila sono stati utilizzati per interventi all’interno della sepoltura, mentre 30mila sono serviti per il consolidamento del costone roccioso”. Il resto, oneri per la sicurezza.
Interrotta per la necessità di eseguire i lavori urgenti di restauro, nelle prossime settimane, ha annunciato l’assessora della Cultura, Paola Piroddi, “l’associazione affidataria del servizio di gestione del sito, potrà riprendere l’attività anche alla Grotta della Vipera”. Chiunque potrà quindi ammirare la tomba accedendo dal cortile esterno.
Insomma, tutti concordi sul fatto che quella di oggi (lunedì 21 ottobre 2019) rappresenta un “momento d’orgoglio e di gioia per tutta la città”, sotto diversi profili. Non soltanto perché viene restituito al pubblico un “pezzo prezioso di Cagliari”, ma anche perché “frutto della sinergia proficua fra diversi assessorati comunali”, ha rimarcato il presidente del Consiglio Edoardo Tocco, e della “stretta collaborazione tra Comune e Soprintendenza archeologica”.
Oltre a Maria Luisa Mulliri, funzionaria del Servizio Lavori pubblici, e Giovanna Pietra della Soprintendenza, all’incontro con i giornalisti anche Maura Picciau, soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città Metropolitana, che raccontando l’iter progettuale, ha sottolineando la valenza storico-archeologica della Grotta della Vipera. Ma anche quella di “vero e proprio monumento dedicato alla tenerezza coniugale”, oggi riconsegnato nella diponibilità di Comune e cittadini.
La Grotta ha restituito un totale di 16 iscrizioni antiche (9 in latino e 7 in greco). E grazie a una di queste si è potuto svelare il mistero del manufatto: “Monumento edificato e dedicato alla sacra memoria della benedetta Atilia Pomptilla, figlia di Lucius. Il marito (fece) a proprie spese”. Dalla ricostruzione fatta dagli studiosi, Atilia Pomptilla si sarebbe sacrificata agli dei in cambio della vita di suo marito, Lucio Cassio Filippo.