Tra storia e tradizioni, anche a Cagliari si celebra Giornata Europea della Cultura Ebraica

Il 15 settembre l’Associazione Chenàbura Sardos pro Israele, attraverso una serie di eventi, svilupperà il tema “La famiglia ebraica europea tra valori tradizionali e adattamento alle esigenze della vita moderna”

Cagliari, ghetto degli Ebrei e antiche fortificazioni. 📷 AdobeStock | Alessio Orrù

Cagliari, ghetto degli Ebrei e antiche fortificazioni. 📷 AdobeStock | Alessio Orrù

Si celebra anche a Cagliari il 15 settembre 2024 la Giornata Europea della Cultura Ebraica, in concomitanza con altre città di 30 Paesi dell’Unione.

Come ogni anno l’Associazione Chenàbura Sardos pro Israele si fa promotrice dell’iniziativa, coordinata dall’AEPJ – European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage, sostenuta e coordinata in Italia dal Dipartimento Informazione e Relazioni Esterne dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

“La famiglia ebraica europea tra valori tradizionali e adattamento alle esigenze della vita moderna” è il tema scelto quest’anno e che Chenàbura intende sviluppare attraverso una serie di eventi che si svolgeranno nell’arco della giornata del 15 settembre a partire dalle 09:00 del mattino e fino alle 19:30 nella sua sede di via Lamarmora, 66.

Si parte con l’apertura al pubblico della sede istituzionale dell’associazione dove è collocato il MUCE, piccolo museo di cultura ebraica, realizzato attraverso una serie di oggetti antichi e moderni che raccontano la cultura, la religione i riti di questo antico popolo. All’interno della sede verranno proiettati per l’intera mattinata filmati dedicati alla vita familiare ebraica sia di quella nucleare che comunitaria come quella dei Kibbutz. Nella sede verrà inoltre approntato il tavolo delle cerimonie per poter far comprendere al pubblico uno dei riti più sentiti nella cultura ebraica, lo Shabbat, ovvero la cena del venerdì che precede la giornata di riposo del sabato.

Lo Shabbat si svolge il Venerdì, che in lingua sarda viene tradotto in Chenàbura, cena pura, nome scelto dall’associazione attiva da più di dieci anni nel territorio sardo per diffondere i valori e la cultura del popolo ebraico, in ragione anche delle sue forti radici nella storia e nelle tradizioni sarde.

E a proposito di radici, il programma prevede la visita guidata dall’esperta in storia dell’arte, Roberta Carboni, che condurrà i suoi ospiti tra le vie e i luoghi dove visse la comunità ebraica cagliaritana fino al 1492 prima che l’Editto di Granada la costringesse alla fuga dall’isola. Al termine della visita guidata, che inizierà alle 10,30 per chiudersi intorno alle 11:30 i soci di Chenàbura saranno a disposizione del pubblico per raccontare e spiegare la vita nei Kibbutz come forma di famiglia comunitaria.

Nel pomeriggio a partire dalle 17:30 inizieranno le relazioni. Si parte con I saluti del presidente di Chenàbura Mario Carboni per proseguire poi con il direttore dell’Associazione il dottor Bruno Spinazzola che terrà una relazione sulla famiglia Kibbutz. Alle 18:30 il dottor Daniele Zaccheddu spiegherà al pubblico quali sono le regole giuridiche che disciplinano il matrimonio ebraico, base per la nascita della famiglia.

La storia delle famiglie ebraiche devastate dalle persecuzioni naziste sarà l’argomento dell’intervento del professor Gianluca Scroccu dell’Università degli studi di Cagliari. E sempre su quegli avvenimenti, ma in particolare su un fatto storico raccontato in un libro “I diario di Eva Heyman” che prenderà avvio la narrazione del professor Andrea Corsale, docente all’Università degli studi di Cagliari. Chiuderà la serata un intervento della dottoressa Alessandra Addari, giornalista, dedicato al femminicidio di massa avvenuto il 7 ottobre che riporterà la discussione nella realtà attuale e sull’antisemitismo diffuso.

Per informazioni: Associazione Chenàbura Sardos pro Israele, e-mail chenabura@gmail.com, tel. 339/6928227.

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