Mostra fotografica Chiaroscuri della Maternità di Gisella Congia

Sabato 4 novembre nello Spazio Eventi al piano primo della MEM Mediateca del Mediterraneo, è stata inaugurata la mostra fotografica “Chiaroscuri della Maternità” di Gisella Congia, psicologa, operatrice nel perinatale e fotografa psico-sociale.
Scatti fotografici per raccontare i “disagi della maternità”, quell’intreccio di sentimenti, pensieri, emozioni, ansie e angosce di una donna che diventa madre, difficilmente esprimibili e comunicabili attraverso le parole.

L’evento, che rientra nel quadro delle “Settimane del Benessere Psicologico in Sardegna 2017”, è stato presentato da Angela Quaquero, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sardegna accompagnato dalle letture di Grazia Dentoni.
Il progetto fotografico “Chiaroscuri della Maternità”, nato nel 2011 e arricchito dall’esperienza personale dell’autrice, nel 2013 è divenuto anche una pubblicazione, libro e dvd, prodotto dalla editrice sarda Cenacolo di Ares, ampliato dalla scrittura poetica a cura di Martina Marongiu.

Pubblicazione e dvd, con la storia e la testimonianza di tante madri contemporanee, rappresentano un contesto, articolato con testi e riflessioni di Simona Zinzula e della stessa Gisella Congia, sulle rappresentazioni correnti e ricorrenti della maternità, all’inseguimento di una “perfezione” impossibile e di una concezione astratta dalla realtà, in cui “l’assolvimento dei compiti della maternità” presenta sfaccettature e implicanze lontane dai modelli e dagli stereotipi di armonia e appagamento, veicolata soprattutto dalle immagini pubblicitarie.

L’obiettivo di questo lavoro complesso, maturato nel tempo, ricco del vissuto di tante storie catturate per immagini e anche parole, è quello di “riposizionare” il ruolo della madre e la sua condizione d’essere, nell’ambito della dinamiche della società contemporanea e dei nuovi e complessi ruoli delle donne, dove il rischio della “inadeguatezza” proprio all’essere madre è dietro l’angolo, in assenza della “rete” familistica e sociale che in passato rappresentava un valido supporto e un’ancora di salvezza.

La mostra sarà visitabile fino all’11 novembre.

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