Prosegue la rassegna “Teatro d’Asporto”, dal 3 al 6 gennaio in streaming dal Teatro Civico “Gav Ballero” di Alghero

Dopo aver debuttato con un primo appuntamento il 21 dicembre 2020, la rassegna “Teatro d’Asporto”, a cura della Compagnia Teatro d’Inverno, prosegue con altri quattro spettacoli teatrali trasmessi gratuitamente in diretta streaming tra il 3 e il 6 gennaio 2021 dal Teatro Civico “Gav Ballero” di Alghero sulle pagine Facebook di Teatro d’Inverno, di Alghero Turismo e sull’emittente televisiva CatalanTv.

In linea con il periodo festivo, il programma offrirà tre appuntamenti adatti ai bambini e a tutta la famiglia, insieme all’anteprima della nuova produzione del Teatro d’Inverno “Fashion Victims” monologo scritto da di Giovanni Follesa per la regia di Sonia Borsato e interpretato da Giuseppe Ligios.

Si inizia il 3 gennaio alle ore 18 con “Il gatto dagli stivali” nella versione di Charles Perrault, rivista e corretta dalla compagnia Teatro d’Inverno. La fiaba è una trasposizione in chiave maschile di Cenerentola, e vede protagonista il povero figlio di un mugnaio che, alla morte del padre, riceve in eredità null’altro che un gatto. L’animale, come una sorta di “fata madrina”, si rivelerà dotato di poteri magici, grande astuzia e intraprendenza che metterà al servizio del suo giovane e spiantato padrone per risollevarne le sorti, tanto da trasformarlo nel ricco quanto misterioso Marchese di Carabàs.

Il 4 gennaio spazio allo spettacolo a tema ecologico con “L’accartocciata avventura dell’Omino di Carta” prodotto dalla compagnia L’Effimero Meraviglioso di Sinnai. Un’avventura fantastica che in chiave giocosa spiega ai bambini l’importanza del riciclo ed insegna loro alcuni comportamenti semplici e utili per il bene del pianeta.

Il 5 gennaio, sempre alle ore 18, completa la triade dedicata al teatro per l’infanzia e le famiglie, la favola a tema letterario “Riccino e Ricetta” della compagnia “Il Crogiuolo” di Cagliari. Scritta e diretta da Rita Atzeri, racconta ai bambini, attraverso un linguaggio semplice, chi era Antonio Gramsci e, grazie alle lettere scritte ai figli e alle favole in esse contenute, promuovere i valori di libertà, uguaglianza, la democrazia, rispetto dell’altro, alla base di tutta l’opera gramsciana. Come in un gioco, elementi biografici si fonderanno con le fiabe de L’albero del riccio, quelle dei fratelli Grimm ed elementi di cultura popolare della Sardegna.

In chiusura di rassegna, il 6 gennaio stavolta alle ore 18:30, “Fescion Victimes” nuova produzione della compagnia Teatro d’inverno. tratta da “Fashion Victims, pamphlet inutile sulla morte da Coronavirus”, divertissement letterario di Giovanni Follesa e Fabrizio Demaria, edito nel 2020 da Arkadia Editore. Lo spettacolo è una trasposizione in chiave maschile di un monologo in quattro episodi adattato per il teatro dallo stesso autore Giovanni Follesa, scrittore e giornalista, e per la direzione registica di Sonia Borsato, una delle voci più autorevoli quando si parla di scrittura legata all’immagine. Ciascun episodio presenta un diverso personaggio: il dandy Foffo, l’impiegata dell’Agenzia delle Entrate Marina, la parrucchiera Samantha e il sopravvissuto Gabriele, interpretati dall’attore Giuseppe Ligios, al quale spetta il compito di aprire altrettante finestre su quattro differenti modi di reagire all’improvviso isolamento sociale con il quale abbiamo dovuto fare i conti in questo difficile 2020 dominato dall’ombra del virus Covid-19.

Ad accomunare i quattro protagonisti l’intimo rapporto che ciascuno di loro sviluppa con il “passaggio estremo” legato alla pandemia in corso; un tema proposto con leggerezza, non per superficialità o mancanza di sensibilità verso le terribili ripercussioni che questa ha e sta causando, ma per non avere ulteriori macigni sul cuore.

Ne scaturisce una commedia amara che pone l’accento sulla grande fragilità umana, resa ancora più evidente dall’isolamento forzato e dalla consapevolezza della precarietà dell’esistenza. Stati d’animo che, portati all’estremo, fanno riaffiorare traumi e paure solo apparentemente sopiti, ma destinati a riaffiorare e lasciare lesioni emotive indelebili, con la consapevolezza che la vita come la conoscevamo è una trasposizione in chiave maschile di irrimediabilmente cambiata.

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