Un passato lontano che riesce a parlare e mettere in collegamento, attraverso le diverse espressioni dell’arte e della cultura, un patrimonio archeologico che un’intera nazione cerca di salvaguardare e divulgare.
È il merito che va attribuito alla mostra fotografica itinerante “Pietre parlanti nella Preistoria. La statuaria preistorica in Sardegna e nel continente italiano”, che ha trovato nel decennale del TourismA – Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale, tenutosi a Firenze tra il 23 e il 25 febbraio 2024, la sua vetrina.
L’esposizione delle 40 gigantografie raffiguranti le statue stele provenienti da tutto il territorio nazionale, ideata da ArcheoFoto Sardegna, con la direzione artistica di Nicola Castangia e con il supporto della Regione Sardegna e dell’Assessorato dei Beni Culturali, ha suscitato l’interesse delle migliaia di persone che hanno potuto ammirarla presso lo Spazio Espositivo Ballatoio del Palazzo dei Congressi.
La presentazione di questo prestigioso progetto è avvenuta sabato 24 febbraio, in occasione del convegno “Pietre parlanti nella Preistoria. Statue stele: un patrimonio europeo”, introdotto e coordinato da Giorgio Murru, direttore del Menhir Museum di Laconi, alla presenza di diversi addetti ai lavori, rappresentanti delle istituzioni e i direttori della Rete Nazionale dei Musei delle Statue Stele/Menhir.
“La mostra è una conseguenza della Rete Nazionale dei Musei delle Statue Stele/Menhir a cui aderiscono tutti i più grandi musei italiani che si occupano di statuaria preistorica dell’età del Rame – spiega Giorgio Murru -. L’anno scorso, proprio a Firenze, avevamo presentato la Rete, assumendoci l’impegno di realizzare una mostra fotografica che mettesse insieme, per la prima volta, le espressioni scultoree di ciascuno di questi musei, da Pontremoli a La Spezia, da Aosta a Capo di Ponte nella Val Camonica, passando per Trento, Arco e Riva del Garda, fino ad arrivare a Bovino in Puglia, dunque una mappatura abbastanza capillare del territorio nazionale. E quest’anno l’abbiamo presentata. Dopo l’inaugurazione il 26 novembre 2023 al Menhir Museum di Laconi, siamo presenti in quella che è la più grande rassegna sul turismo archeologico e culturale italiana. Al convegno abbiamo avuto un pubblico straordinario, è stato incredibilmente partecipato e per una cosa così specialistica non è scontato. Allo stesso modo la mostra ha suscitato molta attenzione ed è stata già opzionata per il prossimo futuro, infatti, da Firenze si sposterà al Museo di Saint Martin de Corléans ad Aosta, dove presumibilmente verrà inaugurata nella prossima primavera, mentre da novembre fino all’inizio del 2025 sarà al Museo Nazionale di Riva del Garda”.
È impaziente di poter ospitare al più presto questa esposizione fotografica anche Donatella Alessi, responsabile del Museo archeologico di La Spezia. “La partecipazione di tutti i musei che conservano le statue menhir dell’età del Rame è un progetto meraviglioso e mai visto finora – afferma -, è stato messo in piedi dalla regione Sardegna per volontà del dottor Murru che ci è venuto a cercare un po’ in tutta Italia e noi abbiamo accolto ben volentieri questa opportunità. È bello che questo sia partito dalla Sardegna, è una cosa che mi ha colpito e fa capire quanto sia importante fare rete, generalmente ogni museo opera in autonomia ma tutti insieme possiamo fare qualcosa di meglio. Inoltre, il fatto che la mostra girerà un po’ tutta l’Italia permetterà agli appassionati di viaggi culturali di vedere altre realtà e scoprire dove si trovano tutti questi monumenti incredibili. Presto sapremo quando potremo accogliere l’esposizione a La Spezia, abbiamo già in mente delle idee, credo che verrà fuori una bella cosa. Ci saranno anche le statue stele della Lunigiana, quindi del territorio che va da Massa Carrara a La Spezia fin verso Parma, si tratta di oltre 80 rinvenimenti avvenuti dall’Ottocento in poi ed è un numero in costante accrescimento”.
Al termine del convegno si è svolta una visita guidata in cui il curatore di ciascun museo presente ha potuto illustrare le proprie statue stele immortalate nei meravigliosi scatti realizzati da Nicola Castangia, con grande interesse da parte del pubblico.