Carceri, iniziano di nuovo le scarcerazioni dei detenuti in alta sicurezza

La Casa di reclusione di Nuchis "Paolo Pittalis". Immagine ©Google

È di oggi la notizia della scarcerazione di Vincenzo D’Alterio, detto “O’ malato”, boss del clan Mallardo, il quale avrebbe lasciato il carcere di Tempio Pausania in Sardegna dove era detenuto in regime di massima sicurezza; quando si apprende per l’incompatibilità con il regime carcerario per gravi motivi di salute ossia per un enfisema polmonare ed altre patologie respiratorie.

A riferirlo è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria S.PP.: “D’Alterio è sicuramente un personaggio di spicco della criminalità organizzata della Campania e doveva scontare ancora 11 anni per gravi reati. Sembrerebbe che sia agli arresti domiciliari a Giuliano presso la propria abitazione. Questo provvedimento concesso dalla Magistratura di Sorveglianza è sicuramente condizionato dal fatto che le sue condizioni di salute potessero essere ulteriormente aggravate dall’eventualità di contagio da COVID-19”.

“Questo episodio riaccende il tema delle scarcerazioni di detenuti molto pericolosi legati essenzialmente all’incapacità di curarli in strutture adeguate all’interno delle carceri italiane. Al momento, da quando apprendiamo, sarebbero oltre una decina i detenuti di alta sicurezza e 41 bis che hanno inoltrato ai Tribunali di Sorveglianza istanza di scarcerazione per incompatibilità tra il proprio stato di salute ed il rischio di contrarre il COVID. Le istanze verranno valutate entro le prossime settimane. L’allarme che questo potesse accadere di nuovo l’avevamo lanciato in tempi non sospetti; ora siamo sicuri che molti delinquenti trascorreranno il Natale con le proprie famiglie”, conclude Di Giacomo.

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