Patologie della tiroide: in Sardegna un problema in crescita ma con cure sempre più efficaci

Nell’Isola incidenza di malattie tiroidee superiore alla media nazionale, ipotiroidismo e ipertiroidismo tra le patologie più diffuse. Chirurgia sempre più efficace e mininvasiva

📷 Depositphotos

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In Sardegna le patologie della tiroide sono in aumento, con oltre 600 interventi di tiroidectomia all’anno al Policlinico Duilio Casula di Monserrato. Ma grazie a diagnosi più precoci e a tecniche chirurgiche sempre più avanzate, le prognosi per i pazienti sono sempre migliori.

L’isola, per motivi geografici e genetici, ha una prevalenza di malattie tiroidee superiore alla media nazionale”, spiega il professor Francesco Boi, direttore dell’Endocrinologia del Policlinico. Le cause principali sono la carenza di iodio, ancora un problema in alcune zone, e la predisposizione genetica.

Le due patologie più comuni sono l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo, causate rispettivamente da un eccesso o da una carenza di ormoni tiroidei. Sintomi dell’ipertiroidismo sono nervosismo, ansia, iperattività, perdita di peso, battito cardiaco accelerato e irregolare. L’ipotiroidismo invece può causare obesità, dolori articolari, infertilità e malattie cardiache.

Tra le altre patologie tiroidee ci sono le tireopatie autoimmuni, come la tiroidite di Hashimoto e il morbo di Basedow, e i tumori maligni della tiroide, che sono in aumento”, aggiunge il professor Boi.

La chirurgia tiroidea rappresenta la terapia principale per molti di questi casi. “Negli ultimi anni la chirurgia tiroidea è diventata sempre più sicura ed efficace, grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate come il neuro monitoraggio del nervo ricorrente e la fluorescenza per l’individuazione delle paratiroidi”, spiega il professor Pietro Giorgio Calò, direttore della Chirurgia generale del Policlinico.

Inoltre, gli interventi sono sempre meno invasivi e spesso si riesce a risparmiare una parte della tiroide, evitando così la terapia sostitutiva ormonale”, aggiunge il professor Calò. “Per alcuni noduli benigni, l’alternativa alla chirurgia è il trattamento percutaneo con radiofrequenze o microonde”.

In generale, la prognosi per i pazienti con patologie tiroidee è buona, soprattutto se la diagnosi è precoce e il trattamento è adeguato. “Oggi si va sempre più verso una terapia personalizzata, con ottimi risultati e una migliore qualità della vita per i pazienti”, conclude il professor Boi.

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