Tracina, il nemico invisibile dei bagnanti: come correre ai ripari in caso di puntura

Secondo la Dermatologia dell’Aou di Cagliari un efficace rimedio da utilizzare nell’immediato per percepire sollievo è mettere la zona interessata nella sabbia calda e appena possibile immergerla in acqua molto calda, perché la temperatura inattiva le tossine di natura proteica

📷 Depositphotos

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La puntura di tracina è tra gli inconvenienti più spiacevoli che si riscontrano in mare: provoca dolore istantaneo, può durare parecchie ore ed estendersi per tutto l’arto. La tracina, conosciuta anche come pesce ragno, nasconde il pericolo nelle spine dorsali robuste e velenose. In condizioni di riposo sono abbassate, ma vengono erette appena la tracina si sente disturbata, ad esempio dall’avvicinarsi di bagnanti, o quando caccia le prede.

Secondo la Dermatologia dell’Aou di Cagliari, diretta dalla professoressa Laura Atzori, un efficace rimedio da utilizzare nell’immediato per percepire sollievo dalla puntura è mettere la zona interessata nella sabbia calda. Appena possibile, è opportuno immergere la parte ferita in acqua molto calda (37- max 40°C), perché la temperatura inattiva le tossine di natura proteica. Se il dolore è intenso e si diffonde rapidamente, posizionare un laccio emostatico può limitare la diffusione della tossina.

È sconsigliato l’utilizzo di ghiaccio o acqua fredda. Gli antidolorifici sono inefficaci e risultano inutili altri rimedi come ammoniaca, aceto e urina. Se dovesse essere presente un frammento di aculeo, sarebbe opportuno cercare di rimuoverlo delicatamente con una pinzetta, facendo attenzione a non strizzare la ferita.

Nel punto di inoculazione del veleno (principalmente su piedi e mani), si evidenzia arrossamento e gonfiore, accompagnati da dolore intenso, che è caratteristico di questa puntura e invece che attenuarsi gradualmente, diviene sempre più forte a mano a mano che il veleno entra in circolo. Il dolore stesso e la tossina possono causare disturbi più generali come ipotensione, tachicardia, nausea, vomito e febbre, questa in genere accompagnata da ipertensione e cefalea.

La tracina vive nel Mediterraneo su fondali sabbiosi e fangosi, abitualmente entro i 30 metri di profondità. Sul fondo del mare si mimetizza perfettamente ed è difficile individuarla, quindi è necessario prestare attenzione.

In caso di contatto, oltre a seguire le raccomandazioni indicate, bisogna recarsi da un medico quanto più velocemente possibile per valutare, in base ai sintomi presenti, la necessità di cure locali o generali.

Fonte aoucagliari.it

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