La Borsa di Milano, il Ponte Palatino e l’argine del Lungotevere a Roma, i bacini di carenaggio di Venezia, di Taranto e Malta, la base del monumento a Bartolomeu de Gusmão a Santos in Brasile, sono soltanto alcuni dei monumenti realizzati con il Granito Rosa della Gallura. Una pietra “nata e cresciuta” nell’isola con una straordinaria e lunga storia di utilizzazione da parte dell’uomo che parte dall’era preistorica fino ai giorni nostri. Un viaggio nella storia e per il globo, che, a luglio di quest’anno, la sottocommissione Heritage Stones dell’IUGS (The International Union of Geological Sciences), ha premiato conferendole il titolo di Global Heritage Stone Resource (GHSR).
“Un riconoscimento di elevata importanza culturale e scientifica – spiega Nicola Careddu, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura (DICAAR) dell’Università di Cagliari e promotore della candidatura assieme alla professoressa Silvana Grillo, petrografa del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Ateneo del capoluogo della Sardegna – che identifica tutte quelle pietre naturali utilizzate per un lungo periodo di tempo, che hanno un forte impatto nella storia, la cultura, l’architettura e l’arte oltre i confini di origine e la cui estrazione è ancora in corso. A far compagnia alla pietra Sarda ci sono altre 2 pietre italiane: il marmo di Carrara e la pietra Serena anch’essa Toscana”.
Una delle prime testimonianze dell’utilizzo del Granito Rosa risale alla cultura Nuragica con la Tomba dei Giganti “Li Lolghi” (foto 1). Un grande sepolcro collettivo nuragico di 27 metri di lunghezza complessiva, sito nel territorio comunale di Arzachena, databile intorno al 1800 a.C. Poco distante, situato sul margine occidentale del comune gallurese, risalente al 1500 a.C. circa, troviamo un altro importante monumento costruito anch’esso con il granito Rosa: il Nuraghe di Albucciu (foto 2). “Un utilizzo della pietra che non si è esaurito per le costruzioni nuragiche – prosegue il ricercatore – ma che ha continuato nei secoli successivi: è stato utilizzato anche in epoca romana per monumenti, ville patrizie e per pavimentare strade sull’isola. A Capo Testa, ad esempio, è possibile riconoscere i segni delle antiche cave di questo periodo”.
Una pietra con un aspetto attraente e solido usata anche per le abitazioni oltre che per pareti portanti e architravi. Usata da est a ovest del globo passando per il medio oriente. Alcuni esempi sono il monumento ai caduti costruito a Ismalia, in Egitto, nel 1928-1930 per commemorare la difesa del canale di Suez durante la Prima guerra mondiale; la pavimentazione della piazza pubblica nel Qasr Al-Hokm a Riyadh (Arabia Saudita). Il grattacielo “Queen’s Road Central” di Hong Kong (foto 3); il centro commerciale “Paragon”, a Singapore come anche il “One Financial Square” di New York (foto 4) o il “Plaza Tower One” in Colorado. Con il granito sardo sono state scolpite opere d’arte di tutte le dimensioni come anche elementi architettonici per molte chiese ed edifici, nonché arredi urbani.