“La mela di Kim”, l’arte di reinventarsi con stile

La sassarese Rossana Giordo si rimette in discussione dopo aver perso il lavoro per dedicarsi a ciò che amava da sempre: cucire e creare

Bentrovati amici lettori, oggi vi parlerò di un progetto tutto nuovo nato in Sardegna e per l’esattezza a Sassari che è anche la mia città natale.

Si tratta di una linea di magliette, camicie, vestiti, gonne, borse, cinture, zaini, bracciali, ma anche look per l’uomo moderno con gilet, magliette e altro ancora, realizzate a mano da una creativa di nome Rossana Giordo. Il filo conduttore di queste creazioni infatti sono i tessuti, le passamanerie che creano disegni unici e colorati, che nascono dall’amore per la tradizione e richiamano la cultura sarda.

Ma com’è nato questo progetto? Ho fatto una lunga chiacchierata con Rossana e mi ha raccontato che era un sogno che coltivava da molto tempo, l’aver perso il lavoro che l’ha impegnata per 18 anni è stato il primo passo, è stato un modo per rimettersi in discussione e dedicarsi finalmente a ciò che amava: cucire e creare.

Dedicare il tempo a sé stessa e la sua famiglia l’ha resa una persona più felice e proprio i suoi cari l’hanno stimolata e dato il sostegno necessario per avviare l’attività; un paio di anni fa ha creato la pagina Instagram @lameladikim che è in crescita, ed è anche stata la sua prima vetrina sul mondo.

Le ho domandato cosa ha ispirato l’idea del nome, e mi ha sorpreso con una storia molto tenera, “anche il nome è il frutto di uno stretto legame familiare, l’idea è di mia sorella. È un ricordo dolcissimo del primo cane che abbiamo avuto in famiglia, quando ancora le nostre vite gravitavano tutte attorno al focolare domestico e agli studi”.

Kim era ghiotta di mele ed era molto attaccata a lei, le teneva compagnia quando, con la sua prima macchina da cucire nelle giornate libere dal lavoro, provava a inventarsi qualcosa.

Il disegno del logo è stato realizzato da un’artista sarda Anna Maria Ganau ed è il suo biglietto da visita, la mela rossa infatti è presente in ogni scatto. Ho chiesto a Rossana a chi o cosa si ispira e mi ha rivelato che non ha una precisa ispirazione: “posso affermare la mia profonda ammirazione per lo stilista Antonio Marras, il mio amore per la Sardegna e le sue tradizioni, l’abitudine, insegnata dai miei genitori, ad apprezzare l’arte in tutte le sue forme, dalle ceramiche agli acquerelli. Sono un’attenta riciclatrice, i materiali che utilizzo, siano nastri, passamanerie, pizzi, tessuti, sono in parte acquistati sempre in piccole quantità perché non corra il rischio di far qualcosa che possa somigliare ad un pezzo già fatto, in parte scuciti, prelevati, riadattati per una seconda vita, una sorta di reincarnazione!”

Avevo già adocchiato la sua pagina IG e ho potuto ammirare il suo stile la scorsa estate quando mi sono recata dalla mia famiglia a Sassari, sono rimasta sorpresa dalla qualità dei tessuti, ma soprattutto dalla cura nel realizzare ogni capo, i bracciali poi sono la mia grande passione, pezzi unici, i colori mi hanno conquistata e i ricami… ogni volta che li guardo al mio polso sento una grande emozione pensando alla mia terra.

Abbiamo parlato delle opportunità per i giovani sardi e mi ha rivelato che ha lavorato molto su sé stessa per vincere la timidezza e i pregiudizi, “bisogna superare le barriere della diffidenza, avere il coraggio di mostrarsi, tentare di fare comunità, proprio qui in Sardegna. Partire da questa meravigliosa “vetrina” per approdare nel resto del mondo, ma uniti, creando più consorzi.”

Le sue creazioni le trovate a Sassari presso il negozio di artigianato “Il salotto di Camilla” o nello shop online ilsalottodicamilla.com.

Prima di lasciarci le ho domandato quali progetti ha per il futuro, si è aperta in un grande sorriso e ha risposto: “mi piacerebbe sicuramente continuare a creare imparando sempre più, emozionandomi così come faccio oggi quando ricevo un complimento su qualche lavoro pubblicato che mi dà lo sprone e la gioia di proseguire…”.

Auguro a Rossana di continuare a realizzare le sue creazioni e magari chissà

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