MobilitApp, dalla Sardegna arriva l’applicazione per gestire gli accessi ed evitare gli assembramenti nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus

Dopo due mesi davvero intensi e drammatici che hanno visto esplodere la pandemia dovuta al Covid-19, dal 4 maggio il Paese sta affrontando un altro periodo molto delicato, la cosiddetta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.

I cittadini, dopo settimane di assoluto lockdown, hanno gradualmente cominciato a riappropriarsi della propria vita e delle proprie abitudini. Molti hanno ripreso il lavoro e hanno potuto fare visita ai congiunti. Tutto ciò dovrebbe proseguire e implicare un ritorno ad una vita ancora più piena con l’arrivo della Fase 3, quando ci sarà la riapertura di tutti i servizi e delle attività, e le persone riacquisteranno la totale libertà.

Tuttavia, perché si prosegua in questa direzione, è fondamentale che non ci sia un nuovo incremento dei contagi. Proprio per questo, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, il distanziamento sociale e il contingentamento degli spostamenti delle persone, rappresentano gli unici strumenti per scongiurare il riesplodere della malattia e l’imposizione di nuove restrizioni.

È dalla Sardegna, precisamente da San Gavino Monreale, che proviene un’interessante soluzione per la gestione di queste fasi così delicate.

La Atlas Srl, una software house che progetta potenti software per il web, guidata da Walter Piras di San Gavino Monreale, ha sviluppato un’applicazione che consente di gestire in sicurezza la mobilità dei cittadini negli spazi pubblici: MobilitApp.

L’idea è stata partorita da un neurochirurgo dell’Ospedale Brotzu di Cagliari, il dottor Emiliano Tatti, anche lui originario di San Gavino, che ha appositamente condotto uno studio sull’efficace impatto che questa applicazione può avere sulla salute pubblica.

Si tratta di una piattaforma totalmente gratuita per i cittadini, fruibile da smartphone, tablet e computer.

I comuni potranno acquistare il servizio offerto da MobilitApp per poter creare una mappa dei luoghi pubblici come mercati civici, parchi, piazze, chiese, spiagge, ma anche centri commerciali, inserendone le coordinate, la capienza, i posti ancora disponibili e gli orari di apertura, in modo da limitare l’accesso ai luoghi dove c’è il pericolo di assembramento.

I cittadini, così come i turisti, possono scaricare l’app o registrarsi direttamente dal sito, individualmente o inserendo tutti i membri della famiglia, selezionare uno dei luoghi pubblici dove intendono recarsi e prenotare il giorno e l’orario che risulta disponibile. Questo sistema consente di contingentare gli ingressi nelle aree pubbliche e le presenze potranno essere verificate attraverso un QR code che viene generato dall’applicazione una volta effettuata la prenotazione. In questo modo inoltre si eviteranno inconvenienti come il vedersi rifiutato l’accesso al luogo prenotato.

Ma MobilitApp non dimentica nemmeno gli anziani e coloro che, per i più svariati motivi, non hanno la possibilità di avere accesso a questa applicazione. I comuni potranno organizzare infatti un servizio di call center in modo da permettere di prenotare anche con una semplice telefonata.

L’applicazione sta suscitando l’interesse di tantissimi comuni italiani, da nord a sud, a quelli più colpiti dal virus, come Codogno, è stata addirittura regalata, e promette di essere assolutamente rispettosa della privacy degli utenti. Non è prevista nessuna geolocalizzazione e le prenotazioni non restano conservate. L’unico accorgimento richiesto è quello di inserire un valido indirizzo email e il codice fiscale per evitare false prenotazioni.

MobilitApp si propone come un valido strumento a disposizione degli enti pubblici per evitare raggruppamenti e tutelare la salute dei cittadini.

Limitare l’accesso alle aree pubbliche, aspetto su cui sicuramente gli irriducibili sostenitori delle libertà individuali storceranno il naso, potrebbe essere comunque un buon compromesso nella prospettiva di poter poi riacquistare la ormai tanto sognata normalità.

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