L’anno appena finito ha portato alla ribalta alcuni atleti sardi. Uno di questi è Nicola Bartolini, ginnasta 25enne originario di Quartu Sant’Elena, che lo scorso 23 ottobre ha scritto una pagina storica per se e per la ginnastica artistica italiana, andando a vincere a Kitakyushu – in Giappone – il titolo mondiale nel corpo libero. Un titolo in una specialità dove l’Italia non aveva mai trionfato e a 24 anni di distanza dall’ultimo oro della ginnastica maschile, vinto dal “Signore degli Anelli” Jury Chechi, agli anelli appunto. Una finale vinta con soli 34 millesimi di vantaggio rispetto al secondo piazzato, il padrone di casa Kazuki Minami, grazie a una prova senza grandi sbavature e con difficoltà maggiori.
Finita la gara Nicola è un fiume in piena: “Sono Campione del Mondo, sono Campione del Mondo – ripete più volte ai microfoni TV – Non ho parole per descrivere la mia felicità. È stato un lungo percorso, ma ho tirato fuori gli artigli al momento giusto ed ho avuto anche un pizzico di fortuna, che non guasta mai. Il ragazzo che ha fatto nel 2014 il primo mondiale in Cina è cambiato tanto e finalmente i risultati si vedono dopo un duro lavoro. Dedico la medaglia alla mia famiglia, alla mia ragazza, al mio allenatore Paolo Pedrotti, ad Alberto Busnari, a tutti i ragazzi di Milano ed a quelli che sono qui con me in Giappone”.
Un 2021 che era iniziato già alla grande a fine aprile agli Europei di Basilea, grazie ad un nono posto nel concorso generale (dove gli atleti gareggiano in tutti e sei gli attrezzi), ma soprattutto vincendo la medaglia di bronzo al corpo libero, il suo attrezzo preferito.
Ma purtroppo gli Europei non gli consentono in automatico di avere il pass olimpico per Tokyo; pass che non arriva neanche con le successive gare, per via di un regolamento un po’ particolare e che condanna Nicola a restare a casa. L’umore è nero, ma la Sardegna saprà dargli la carica e le motivazioni per ripartire più forte di prima, come poi accadrà qualche mese dopo, appunto, nella terra del sol levante.
È cresciuto così quel bambino che a soli 4 anni saltava da un mobile all’altro di casa, e che si appassionò alla ginnastica artistica, come detto a Radio Deejay, in modo forse casuale: “Quando ho visto la ginnastica in Tv con mio nonno durante le Olimpiadi di Sidney– siamo nel 2000 – mi sono detto che volevo fare le capriole e fortuna volesse che uno dei migliori amici di mia mamma era un allenatore di ginnastica artistica”.
Questo amico di famiglia è Giampaolo Murtas, della S.G. Amsicora di Cagliari, una delle 36 società di ginnastica artistica e ritmica in Sardegna, affiliate ufficialmente alla Federazione Ginnastica d’Italia. Un movimento che conta buoni numeri e buoni risultati, come testimoniano i recenti Winter Edition di Rimini, con alcuni titoli vinti.
La ginnastica, purtroppo, è uno sport meno mediatico di altri e per molti considerato prettamente femminile. Ma Bartolini sin da piccolo si mette in mostra, tanto da venir preso in considerazione dai tecnici federali. Si trasferisce così al Centro Tecnico Federale di Milano all’età di 13 anni, per proseguire così nella sua crescita sportiva.
“Scelsero 5 ragazze e 5 ragazzi, più o meno della mia età, che avessero un interesse nazionale per un progetto federale. – sempre ai microfoni di Radio Deejay – Il primo anno è stato duro, perché gli altri erano delle zone limitrofe e tornavano nei fine settimana a casa, io invece restavo a Milano con un tutor. Così quasi tutti i giorni scendevano le lacrime”.
Nicola cresce come atleta, ma anche come ragazzo e piano piano come uomo. Diventa anche un personaggio televisivo, infatti nel 2011 nasce su MTV un reality di questo progetto federale, col nome “Ginnaste – Vite Parallele”.
Il 2014 è l’anno in cui “Bartoleddu”, nome sardizzato in maniera simpatica ed anche usato nei social, inizia a gareggiare con la nazionale Senior andando ai Mondiali in Cina, dopo aver vinto ai campionati nazionali di Ancona il bronzo al volteggio. L’anno dopo arriva un altro bronzo ai nazionali, ma stavolta al corpo libero (titolo che vincerà poi nel 2017, 2019 e 2021), ed uno splendido argento nel concorso generale. Europei e Mondiali sono il preludio alle Olimpiadi di Rio 2016, ma purtroppo un infortunio alla spalla lo ferma sul più bello.
Chiuso il 2021, ora arriva il difficile. L’attenzione mediatica dopo la vittoria mondiale lo ha portato dentro anche ad una polemica per i suoi tatuaggi, ormai 50, e il mancato interesse per questo da parte dei corpi militari, utili per gli atleti per avere i fondi necessari per gli allenamenti e non solo. Così deve provvedere tramite altre vie, come sponsor ed agenzie che gestiscono la sua immagine.
Parigi 2024 è sempre più vicina. Dopo aver mancato per due volte il sogno a cinque cerchi, l’obiettivo ora è questo. L’oro mondiale è un punto di partenza, per ottenere le Olimpiadi, ma non da solo: “Devo conquistarmi il pass ma non per l’individuale. L’obiettivo è andare ai Giochi per la squadra. Io Niccolò Mozzato, Stefano Patro, Lorenzo Casali ai sei attrezzi, Marco Lodadio agli anelli, corpo libero, volteggio e parallele, e poi Ludovico Edalli. Siamo fortissimi!”. Queste le sue parole in merito a una domanda dei giornalisti sulle prossime Olimpiadi.