La parità di genere resta ancora fortemente condizionata dagli stereotipi e dalla cultura sessista, spesso promossi anche nei media, nei quali le donne continuano a essere marginalizzate e rappresentate attraverso immagini negative e degradanti. Ma le disparità di genere si costruiscono e si riproducono anche a partire dal linguaggio e dalle immagini diffuse dai mezzi di comunicazione, il cui impatto sulle norme culturali e sul modo in cui si formano ed evolvono le rappresentazioni sociali associate sia a donne che a uomini è significativo.
Promuovere allora il rispetto della dignità umana e una rappresentazione equilibrata e non stereotipata delle donne nei media, così come sensibilizzare i cittadini su questi temi e contrastare tutte le forme di discriminazione attraverso l’istruzione, la formazione e l’informazione, è fondamentale per lo sviluppo di una società democratica, come sottolineato dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 17 aprile 2018 sulla parità di genere nel settore dei media nell’Unione europea.
In questo contesto il CORECOM, il Comitato per le comunicazioni della Regione autonoma della Sardegna presieduto da Mario Cabasino, preposto alla promozione di adeguate iniziative affinchè il principio del pluralismo dei contenuti e dei mezzi informativi trovi effettiva applicazione sul territorio regionale, per le iniziative dell’annualità 2018-19, in collaborazione con Giulia giornaliste Sardegna (Giornaliste Unite Libere Autonome) coordinata da Susi Ronchi, ha indetto la prima edizione del Premio CORECOM Sardegna “Gianni Massa” dedicato al rapporto tra media e parità di genere, intitolato ad uno dei protagonisti della storia del giornalismo in Sardegna che si è distinto anche per il suo profondo impegno professionale e civile, scomparso nel 2015 a 79 anni. <<Un maestro, un giornalista di razza, un uomo con un grande cuore e una grande sensibilità nei confronti dei più deboli. Anche per questo il Corecom Sardegna ha voluto dedicagli questo premio. Ma non solo: Gianni Massa è stato presidente del Corerat, l’organismo che ha preceduto il Corecom e che dello stesso Corecom è stato padre lavorando intensamente alla stesura della legge istitutiva. Una nuova iniziativa frutto della intensa e ottima collaborazione che si è instaurata tra il Comitato regionale delle Comunicazioni e Giulia giornaliste Sardegna>>, commenta Mario Cabasino, presidente del Corecom.
Il Premio è suddiviso nelle tre sezioni “Giornalismo”, dedicato alla programmista e regista della Rai Piera Mossa, “Università” e “Scuola”, e si sviluppa in un percorso articolato che include anche il coinvolgimento degli studenti. <<Il Premio si ispira ai valori di un trinomio inscindibile Istruzione/Formazione /Informazione che costituisce il cardine della professione giornalistica. Il progetto infatti si sviluppa come un percorso integrato che abbraccia le tre fasi di un processo di crescita personale che va dalla scuola all’università fino alla professione, nella consapevolezza che i media svolgono una funzione sociale quindi assumono una responsabilità di genere nel superamento dei vecchi modelli culturali>>, spiega Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna.
Giulia giornaliste Sardegna è un’associazione impegnata nel contrastare le disparità di genere legate agli stereotipi nei media e la cultura delle divisioni e delle disuguaglianze. Fa parte della rete nazionale di Giulia (Giornaliste Unite Libere Autonome) che coinvolge più di 1000 giornaliste in Italia, impegnate nella sensibilizzazione della società civile, così come della categoria professionale, sui temi del rispetto e della parità di genere nell’informazione, contro ogni forma di violenza e discriminazione attraverso parole e immagini.
Il testo integrale del bando e la delibera della giuria si trovano sul sito istituzionale del Corecom Sardegna.
Tra le attività principali, la realizzazione dello spettacolo “La conosci Giulia?” dissacrante commedia a cura di Giulia giornaliste Sardegna e Corecom con la produzione di Lucido Sottile e la regia di Tiziana Troja (sua la drammaturgia insieme a Vito Biolchini) che ha debuttato a ottobre con un “tutto esaurito”, e le repliche che si terranno prossimamente a Cagliari, il 26 novembre 2018, e la prima di Sassari in data ancora da destinarsi. La pièce teatrale, i cui testi sono stati scritti a più mani da undici “Giulie” della Sardegna, ha visto alla sua prima nazionale la presenza di una testimonial d’eccezione, la Rettrice Maria Del Zompo (promotrice di tante iniziative sull’uguaglianza dei generi nel suo Ateneo), e un sold out in teatro con una lista d’attesa di quasi duecento persone. Riflettori sugli stereotipi e squilibri di genere e sui temi delle discriminazioni, con una particolare attenzione al linguaggio poco rispettoso delle differenze il cui utilizzo spesso disinvolto danneggia l’immagine delle donne. Il bis della rappresentazione nel capoluogo sardo è promosso anche dall’Università degli Studi di Cagliari e dal Comune di Cagliari ed è inserito all’interno del ricco calendario di iniziative diffuse in città “Viva la libertà! Cagliari contro la violenza” legate alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, promosso dall’Assessorato e Commissione Pari Opportunità.