World Wide Web: trent’anni fa in Sardegna nasceva il primo sito internet italiano

La Sardegna pioniera in Italia e in Europa dell’innovazione tecnologica grazie alla creazione presso il CRS4 di Pula, negli anni Novanta, del primo sito web e della versione online de L’Unione Sarda

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Come era il mondo prima del suo avvento per molti non è immaginabile, per altri è solo un vago ricordo, ma è possibile conoscere quella che è stata la sua storia fino ad oggi. Stiamo parlando di Internet, e una pagina importante di quella storia è stata scritta proprio in Sardegna.

Internet non è altro che una rete in grado di consentire agli utenti di diversi computer di comunicare tra loro. La prima rete nacque nel 1969 con il nome di ARPANET e collegò il centro di ricerca militare ARPA (Advanced Research Projects Agency Network) con alcune università statunitensi. In Italia si dovette aspettare il 1986 per avere il primo collegamento: dal Centro nazionale universitario per il calcolo elettronico del CNR di Pisa partì un segnale che giunse alla stazione di Roaring Creek in Pennsylvania. Fu un evento che ebbe una portata epocale.

L’obiettivo successivo fu quello di cercare di creare una piattaforma internazionale di scambio di informazioni tra gli utenti. L’impresa riuscì a Tim Berners-Lee, un informatico britannico dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare di Ginevra (CERN), che nel 1989 diede vita al World Wide Web, più comunemente conosciuto come WWW.

Il Web è una “sottorete” presente su internet, si tratta di un immenso insieme di documenti, testuali e non testuali, che vengono messi a disposizione da server, ossia computer che contengono questi documenti nel proprio archivio. L’insieme di documenti correlati e raggruppati sotto un unico nome di dominio formano un sito web, le cui pagine sono collegate tra loro attraverso link – collegamenti ipertestuali -. Il collegamento ipertestuale è riconoscibile perché, generalmente, ha un colore diverso rispetto al resto del testo e, quando viene cliccato, consente di raggiungere in modo rapido e diretto siti diversi.

Nella realizzazione di una simile “architettura” è stata proprio la Sardegna a rivestire un ruolo fondamentale. Appena quattro anni dopo la nascita del Web, nel 1993, nell’Isola nacque infatti il primo sito internet italiano.

Questo fu possibile grazie al fisico Pietro Zanarini, soprannominato “il pioniere della rete”. Dopo aver lavorato per diversi anni al CERN di Ginevra come collega di Tim Berners-Lee, nel 1990 si trasferì in Sardegna per prendere parte alla nascita del Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), con sede a Pula, in provincia di Cagliari, dirigendo il settore ICT-Information Society fino al 2022.

Il CRS4 divenne da subito un importante punto di riferimento nel campo della ricerca interdisciplinare, aiutando inoltre l’Isola a favorire la nascita e lo sviluppo di imprese hi-tech. Quale luogo migliore, dunque, per riuscire nell’avveniristica impresa di dar vita al primo sito web, rivoluzionando per sempre il modo di utilizzare internet?

Dopo la creazione del World Wide Web, il passo ulteriore fu compiuto grazie al browser Mosaic, semplice e intuitivo, sviluppato in modo tale da essere compatibile con diversi protocolli e poter supportare pagine web sia con immagini che con testo, senza la necessità che le immagini venissero riprodotte su altre finestre. Prima di quel momento invece un testo non poteva nemmeno avvolgere un’immagine.

Fu così che Zanarini e il suo gruppo di lavoro misero online il crs4.it, il primo sito internet italiano. Era la fine dell’estate del 1993, esattamente trent’anni fa, una data che l’Italia e il mondo non avrebbero più potuto dimenticare. In un’intervista rilasciata al giornale La Repubblica di qualche anno fa, facendo riferimento al Web messo a punto da Berners-Lee e al ruolo fondamentale che ebbe Mosaic, Zanarini, a proposito della messa online del primo sito, ha dichiarato: “È come se prima ci fossero le autostrade e poi qualcuno ha pensato di fare anche una bella macchina”.

Nel generale scetticismo iniziale, a capire la portata del fenomeno fu Nicola Grauso, considerato uno degli imprenditori italiani più innovativi e lungimiranti. Grazie alla sua sensibilità per le nuove tecnologie, infatti, il quotidiano regionale L’Unione Sarda fu il primo a dotarsi di un sito web, non solo in Italia ma in Europa.

Il progetto nacque proprio nei laboratori del CRS4. Zanarini seppe che il Washington Post stava pensando di creare una versione on-line del quotidiano cartaceo, così penso di anticipare il noto giornale statunitense. Propose a Reinier van Kleij, system manager a L’Unione Sarda, e a Francesco Ruggiero, uno studente di informatica dell’Università di Milano che stava effettuando, proprio presso il centro, ricerche per la sua tesi di laurea, di collaborare per mettere L’Unione Sarda in rete. Era il 1994; qualche mese dopo, avendo ottenuto un certo gradimento da parte degli utenti, il prodotto fu mostrato a Grauso, che allora era il proprietario del giornale. L’editore ne fu entusiasta e fondò a Cagliari il primo internet provider italiano: Video On Line. Il 31 luglio 1994 il quotidiano regionale cartaceo ebbe ufficialmente il proprio sito.

L’Unione Sarda online si basava su un linguaggio html grazie al quale gli utenti sparsi per il mondo potevano leggere le pagine del giornale attraverso collegamenti ipertestuali, i cosiddetti link, non avendo più confini. Addirittura, il mensile L’Editore, nell’ottobre dello stesso anno, dedicò la sua copertina a L’Unione Sarda, definendolo il “giornale giramondo”.

Nessuno allora poteva capire la portata esplosiva di simili innovazioni, ma con la creazione in Sardegna, negli anni Novanta, del primo sito internet e del primo giornale online, furono gettate le basi di quel modo di vivere, lavorare, fare affari e socializzare che per noi oggi non sono altro che la normalità. 

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