La Sardegna: un set cinematografico d’autore tra paesaggi mozzafiato e borghi western

Da Monicelli a De Palma, grandi registi hanno scelto l'Isola per i loro film: un viaggio tra location iconiche e film indimenticabili

Isola di Budelli, Spiaggia Rosa. 📷 Depositphotos

«La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi; ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come paradiso [..]».

Così parlava della Sardegna un maestro della canzone italiana, Fabrizio De André, grande amante dell’Isola e del suo popolo. La descrizione del cantautore genovese, infatti, è emblematica dell’idea che la Sardegna suscita agli occhi di un osservatore esterno, affascinato dalla singolarità e dall’unicità dei panorami sardi. Sarà forse per questo suo essere così speciale e, al contempo, così ricca di una bellezza espressa attraverso mille sfaccettature diverse, che la Sardegna ha attirato e attira ancora oggi numerose produzioni televisive e cinematografiche.

Tra i grandi registi del cinema italiano che hanno realizzato alcune loro opere nell’Isola, spiccano Monicelli e Antonioni. Il primo con “Proibito”, film del 1954 ambientato a Codrongianus, Tissi e Ittiri, paesi della provincia di Sassari, un’ambientazione non casuale, considerato che l’opera prende le mosse dal romanzo “La madre” di Grazia Deledda, Nobel sarda per la letteratura.

Antonioni e la Sardegna, invece, si incontrano in “Deserto rosso”, dove a fare da contraltare alla Ravenna concepita come luogo simbolo del dramma di Giuliana (la protagonista), Antonioni ha scelto la spiaggia rosa di Budelli (situata nell’Arcipelago di La Maddalena), set ideale per costruire una sorta di paradiso idealizzato da Giuliana nel suo sogno di evasione dal mondo in cui è immersa.

Sempre in tema di cinema d’autore, Bonifacio Angius ha ambientato a Sassari il suo “Perfidia”: i palazzi di Rizzeddu e di Predda Niedda, la zona industriale di Truncu Reale, così come il suggestivo panorama dell’Argentiera, sono alcuni dei luoghi chiave del film rivelazione del festival di Locarno 2014.

Sul capo opposto dell’Isola, ovvero a Cagliari, il regista americano Brian De Palma ha girato il thriller “Domino”, pellicola che vede nel cast la presenza di Nikolaj Coster-Waldau, ovvero il Jaime Lannister di Game of Thrones.

La Costa Smeralda, invece, è stata il set prescelto per “Vita Smeralda”, una commedia sentimentale che ha raffigurato uno spaccato della movida e della mondanità tipiche della celebre località turistica isolana, unitamente ai suoi paesaggi mozzafiato; agli antipodi come ambientazione, genere e trama troviamo “Banditi ad Orgosolo”, capolavoro di De Seta ambientato tra il Supramonte e il famoso Centro barbaricino.

Tra tutti i set cinematografici sardi, uno merita un’attenzione particolare: si tratta di San Salvatore di Sinis, un piccolissimo borgo che ricorda in tutto e per tutto un classico villaggio western. Celebre per essere il teatro della “Corsa degli Scalzi”, San Salvatore è stato utilizzato come scenografia per girare alcune scene di pellicole appartenenti al genere spaghetti western, di cui Sergio Leone è stato uno dei massimi esponenti. Tuttavia, un solo film è stato girato integralmente nel villaggio del Sinis: “Giarrettiera Colt”, risalente al 1968.

Le Istituzioni regionali hanno preso atto, da diverso tempo, del ruolo che la Sardegna può ritagliarsi in un simile contesto e hanno istituito la Fondazione Sardegna Film Commission: si tratta di un ufficio regionale che offre gratuitamente assistenza, consulenza e servizi alle produzioni audiovisive, cinematografiche, televisive e multimediali interessate a girare nell’isola. L’obiettivo è quello di ridurre gli oneri a carico delle produzioni e sostenere il decollo delle attività cinematografiche e audiovisive in Sardegna.

Sul sito sardegnafilmcommission.it è stata inerita una lista di location dove gli operatori di settore possono ambientare le loro riprese nell’Isola, la quale ogni giorno scopre le potenzialità che la bellezza del suo territorio è in grado di offrire.

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