La rassegna “Torre delle storie” prosegue: dopo l’appuntamento inaugurale, che ha visto protagonista l’ultimo romanzo della scrittrice Cristina Caboni, “La casa degli specchi”, ieri è stata la volta di uno dei più noti volti del giornalismo sardo, Anthony Muroni, che ha parlato del suo ultimo libro, edito da La Zattera nel 2017, dal titolo “Venticinque anni”.
«Questo libro ha tre anni di vita e questa sarà la settantesima volta che lo presento in pubblico – ha dichiarato Muroni –; c’è però da dire che i libri sono di chi li scrive ma anche, e soprattutto, di chi li legge, per cui ogni presentazione è diversa.»
Matteo Porru definisce ognuno degli “appunti sparsi di un cronista” (come recita il sottotitolo del testo, n.d.r.) presenti come dei piccoli “camei”: brevi, efficaci e veri.
Il libro, scritto alla fine del percorso lavorativo ne L’Unione Sarda, ha lo scopo di racchiudere le esperienze più significative dei primi venticinque anni del giornalista di Tresnuraghes; nasce dalla voglia di raccontare e di mettere a nudo alcuni personaggi pubblici: “un dietro le quinte” che spesso svela una facciata molto diversa da quella che appare in pubblico. «Fare il giornalista era ciò che volevo fare da quando frequentavo le scuole elementari – dice Muroni – e tale passione mi ha motivato; ho sempre avuto la voglia di mettermi in discussione e di imparare. La peggior nemica del mio lavoro è stata la noia.»
La chiacchierata tra Matteo Porru ed Anthony Muroni, nello stile che connota l’ideatore del festival, si è svolta all’insegna di una divertente e coinvolgente discussione. Esilarante il racconto dell’incontro tra Muroni e Francesco Guccini, nel quale emerge una caratteristica del giornalista – la sua timidezza – della quale non pareva esserci traccia, nell’ex direttore della prima testata giornalistica regionale. Un lavoro da cronista, quello racchiuso tra le pagine di “Venticinque anni” ma che nasce anche dalla voglia di indagare i “tic” e i modi di porsi di personalità che, per vari motivi, hanno affascinato l’autore. Tra questi spicca Massimo D’Alema. «Tra i politici che ho intervistato c’è chi finge e chi no. D’Alema non finge: è, nel privato, esattamente come lo si vede in pubblico.» Se tale affermazione sia da intendersi in maniera positiva o negativa lo scoprirà soltanto chi leggerà il libro.
Tra i protagonisti di queste pagine spiccano importanti rappresentanti politici, religiosi, culturali e sociali, tra i quali Silvio Berlusconi, Papa Bergoglio e Gigi Riva. È un concentrato di testimonianze che aiuta a comprendere meglio la nostra storia recente, isolana e non solo. Tra i diciannove intervistati è presente soltanto una donna, per motivi legati ai temi trattati durante la carriera del cronista: politica, cronaca nera e sport. Alla domanda «Che intervista avresti voluto aggiungere?» Muroni risponde che avrebbe voluto tanto conoscere, e intervistare, Nereide Rudas.
Il prossimo appuntamento – il terzo della rassegna ideata e diretta da Matteo Porru − vedrà la partecipazione della scrittrice Valeria Pecora. L’8 agosto, sempre nei locali de “Il Sagittario”, in località Torre delle Stelle, si parlerà infatti del romanzo “Mimma”, edito da La Zattera nel 2017.