San Gavino, oltre i Murales

Come un'erba spontanea, la Street Art e i Murales hanno riqualificato il paese e dato nuova vita alla comunità

San Gavino Monreale, il murale dell'Artista Giorgio Casu

Un paese colorato, un paese che riprende vita grazie alla volontà e all’estro dei giovani (e meno giovani) del luogo. Ecco cos’è San Gavino Monreale.

Tra le decine di opere sparse per il paese s’incontrano Street Art e Murales, in una fusione di arte e talento cresciuta dal basso come un’erba spontanea, e che ora si erge florida e inarrestabile tra le vie e le mura del paese.

Dalle difficoltà nascono idee e possibilità: ed è proprio da questo concetto che nasce l’idea di riqualificare e valorizzare il proprio territorio dopo un periodo di crisi. E non importa se per far tutto ciò c’è bisogno di sporcarsi le mani di colore, affidandosi alle vernici contenute nelle bombolette spray di novelli e talentuosi street artists, o ai pennelli dei maestri del paese. I risultati rimarranno ai posteri.

A dirla tutta, a dare la spinta che dà il là al progetto di riqualificazione urbana è un episodio funesto. La morte di Simone Farci (Skizzo per gli amici) avvenuta nel 2013 sconvolge la comunità sangavinese, che reagisce organizzando un evento molto apprezzato in suo onore.

L’entusiasmo generato inaugura l’inarrestabile stagione dei murales che inizia in grande stile nella torrida estate del 2014. Giorgio Casu, sangavinese doc, artista giramondo di fama internazionale, assistito in maniera fondamentale da tutta la comunità, regala il primo nuovo murale al paese dedicato alla memoria dell’amico defunto. Un’opera maestosa di 50 mq, realizzata con la tecnica del Magic Realism, che al centro del paese traccia un solco tra la vecchia San Gavino e quella nascente, colorata e viva.

Il paese presenta tantissime aree potenzialmente riqualificabili e muri da sottrarre al degrado: il progetto non può e non deve fermarsi. E così, un anno dopo, Giorgio Casu concede il bis, realizzando un’opera fortemente identitaria nella vecchia stazione ferroviaria. Il murale di 200 mq raffigurante Eleonora D’Arborea, personaggio legato alla storia sangavinese e alla Sardegna intera, lascia tutti col muso all’insù, colmo di colori e richiami alle virtù territoriali.

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Il successo e la visibilità ottenuti dall’opera aprono definitivamente gli occhi al paese. Si formano presto nuove associazioni paesane che contribuiscono in maniera attiva al risveglio culturale, e tante altre, provenienti non solo dai paesi limitrofi, bensì anche da terre lontane, offrono la loro disponibilità a collaborare, pronte a rinforzare la fama di San Gavino come Paese dei Murales.

Il primo vero esempio di collaborazione con realtà non locali si materializza in Piazza della Resistenza. Il senese Francesco Del Casino, artefice di gran parte dei lavori murali di Orgosolo, realizza un’opera che è parte del progetto dell’ANPI Medio Campidano, denominato “Conoscere è R-esistere”,realizzata nel segno della tradizione muralistica sarda.

Il 2015 si chiude con il recupero di Piazza Trento. Paolo “Mamblo” Mazzucco, coadiuvato da un folto gruppo di volontari del comitato “Uno spruzzo di arte e colore”, trasforma un’area in completo abbandono in un piccolo regno in stile Pop Art.

Il contagio fa salire alla ribalta giovani dal talento puro come Andrea Meli, autore di due opere che esaltano uno stile personalissimo, e certifica ulteriormente il rapporto con artisti stranieri quali Bastardilla (Colombia) e Spaik (Messico), veterani della street art internazionale.

Com’è un veterano Sergio Putzu, storico artista sangavinese che realizza la monumentale opera “Su Bixiau de Oristaisi”, un progetto tradizionale che non spezza la magia creata dalla nuova corrente sangavinese, anzi, la impreziosisce.

Gli ultimi lavori, come quello realizzato dall’artista Pina Monne in Via Roma, sono il naturale prosieguo di un progetto che l’Associazione Skizzo, con l’aiuto degli altri gruppi locali, tenta di elevare ai limiti del sogno. Un sogno in cui Skizzo vive, sorride e collabora.

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