I Magnifici 3. Viaggio nella natura: l’Italia in tre Parchi

Borgo di Gerace, Calabria. Foto AdobeStock | Polonio Video

Con l’arrivo della primavera la natura si risveglia e, con lei, anche gli amanti delle escursioni e di tutte quelle attività che, all’aria aperta, permettono di esplorarla, osservarla, fotografarla e viverla. Per questo il nostro marzo è dedicato a tre Parchi italiani assolutamente da visitare, lungo un itinerario che ci farà viaggiare tra le meraviglie della penisola.

Cominciamo dal suo estremo sud, in Calabria, dove dal 1994 è istituzionalmente riconosciuto il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Riperimetrato nel 2008, è passato dai circa 76mila ettari iniziali ai poco più dei 64mila odierni, includendo sulla sua superficie 37 comuni. Per avere un’idea in loco circa l’offerta al pubblico, si può fare un salto nei Centri Visita: località deputate al rilascio di informazioni e alla proposta di percorsi. Tra queste Mammola, paesino dalla vocazione contadina e dalla storia antica dove è possibile visitare il santuario di San Nicodemo (protagonista della Settimana Santa e della festa patronale che ricorre il 12 marzo). Ancora, un’escursione alla Cascata di Salino, al Lago Costantino, lungo il Sentiero del Brigante, o al centro abitato di Gerace sono occasioni da non perdere prima di affrontare il massiccio dell’Aspromonte. Qui potrete immergervi nei boschi tra mirti, lentischi, castagni, ginestre e pini, fino a raggiungere la cima del Montalto, la più alta con i suoi 1956 metri.

Castel del Monte, Abruzzo. Foto AdobeStock | JFL Photography

Per chi preferisse climi e territori del centro Italia, il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga rappresenta invece la soluzione migliore, sia perché la sua estensione comprende Abruzzo, Lazio e Marche, sia perché si tratta del Parco più grande del nostro Paese, con i suoi oltre 140mila ettari. Gli ambienti mediterranei lasciano qui spazio a un habitat montano che offre agrifogli, faggi, abeti, stelle appenniniche e tante altre specie. Sono innumerevoli, in questo Parco, i borghi medioevali dalle antiche vestigia architettoniche, artistiche e culturali. Ci sembra interessante segnalare qui il borgo di Castel del Monte presso il quale è in uso, con cadenza annuale il 17 agosto, festeggiare “la notte delle streghe”: si tratta di una processione, per le vecchie vie, che ripercorre antichi rituali guaritori aventi le donne come figure chiave. Recandovi invece ad Assergi, presso Fonte Cerreto potrete prendere la funivia che in pochi minuti vi condurrà tra le rade della montagna.

Stambecco nel Parco Nazionale Gran Paradiso. Foto AdobeStock | Paolo Seimandi

Se infine è il nord che cercate, saliamo fino al Parco Nazionale Gran Paradiso: è il più antico, con i suoi 98 anni di storia istituzionale. Esteso tra Valle d’Aosta e Piemonte, nasce per motivi solo in parte ambientalisti: sul finire dell’Ottocento, scopo della casa reale era infatti quello di impedire le uccisioni degli stambecchi – a quel tempo sfrenate e devastanti per la specie – garantendo tuttavia per sé una riserva di caccia inaccessibile a terzi. Oggi rappresenta un unicum naturale molto importante in termini di offerta e salvaguardia, per esempio per sciare, scalare o distendersi e gustare i piatti tipici presso rifugi e punti ristoro. Consigliamo di provare boudin e mocetta, due insaccati locali, insieme con il caratteristico pane nero e un bicchiere di regale e saporito Pinot Noir.

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