In Madagascar tra baobab secolari, foreste pluviali e acque cristalline

L’isola, posizionata a sud est del continente africano, offre una gran quantità di luoghi da visitare e paesaggi da favola grazie alle sue distese incontaminate

Avenue des baobab, tra Morondava e Belo Sur Tsiribihina. 📷 Depositphotos

Ci spostiamo a sud est del continente africano per visitare uno Stato reso famoso dalla celebre saga di animazione cinematografica targata DreamWorks, che sicuramente ricorderete. Il Madagascar, sebbene non sia una terra ricca dal punto di vista economico, offre tuttavia una gran quantità di luoghi da visitare e paesaggi da favola grazie alle sue distese incontaminate e alle acque cristalline. L’economia delle isole malgasce si basa soprattutto su pesca e agricoltura (ricordiamo la vaniglia come uno dei prodotti più coltivati), anche se l’attività estrattiva dell’oro nero, ovvero il petrolio ha, in anni recenti, regalato nuove speranze di sviluppo a queste terre.

Cosa vedere. E se cominciassimo col proporvi di visitare una strada? Be’, il termine più giusto sarebbe forse “percorrere”, visto che si tratta di uno sterrato lungo circa 198 km che, però, è una delle attrazioni locali più promosse ogni anno nei confronti dei turisti. La Avenue des baobab unisce i due comuni di Morondava e Belo Sur Tsiribihina rappresentando un unicum perché, ai lati di questo percorso e per lunghi tratti, si ergono giganteschi baobab che lo costeggiano svettando verso il cielo. Alcuni degli alberi presenti raggiungono gli ottocento anni d’età e sono quanto rimane oggi di una antichissima foresta.

Come abbiamo detto nelle righe iniziali, è la natura a farla da padrona in Madagascar: per questo i parchi sono una componente tra le principali dello Stato, e qui vogliamo segnalare il Parco Nazionale di Ranomafana, inserito dall’Unesco tra i luoghi considerati Patrimonio dell’Umanità. Compreso all’interno di una superficie vasta circa quattrocento km quadrati e composto da una rigogliosa foresta pluviale, il Parco è l’habitat ideale per i caratteristici lemuri che lo popolano con dodici differenti specie. I lemuri, primati che del Madagascar sono tra i simboli principali, devono il loro nome agli spiriti temuti dagli antichi romani e dei quali ricordano le sembianze con i loro occhi enormi, come allucinati. La foresta ospita, inoltre, un’ampia gamma di mammiferi, insetti, rettili e uccelli.

Una delle piaghe che affliggono il Madagascar è purtroppo la deforestazione. Attuata in parte per scopi alimentari e in parte per scopi economici anche ricorrendo a forti incendi che finiscono col distruggere grandi aree, si cerca di arginarne la portata con l’istituzione di parchi e zone protette. È quello che fece, per esempio, anche il botanista di origine svizzera Hermann Petignat quando, nel 1980, acquistò delle terre che trasformò in un arboreto di circa 40 ettari. Parte della sua creazione è oggi aperta al pubblico, che può visitare l’Arboretum di Antsokay raggiungendolo comodamente in auto a soli dodici km dal centro di Toliara. Al suo interno trovano rifugio moltissime specie vegetali (tra le quali un ampio assortimento di piante medicinali) e animali autoctoni come mammiferi e rettili.

Ad Antananarivo, città capitale del Madagascar, è possibile visitare il Palazzo della Regina, residenza dei sovrani che governarono dal 1787 al 1897. Dopo la caduta del regno il palazzo fu dato alle fiamme, in seguito restaurato e oggi adibito a museo che raccoglie un ampio spaccato culturale di questo Stato. Il Pirates Museum, nei pressi della stazione centrale, è un’altra destinazione da considerare per conoscere più da vicino la storia e gli oggetti dei famosi pirati che, nei secoli scorsi, hanno battuto le acque malgasce. Una vera chicca è rappresentata dalle piratesse, che scorrazzavano per i mari e le cui tracce si ripercorrono oggi all’interno del museo.

Cosa mangiare. Una prima raccomandazione di viaggio consiste nel preferire acque confezionate a quelle sfuse o provenienti dalla condotta idrica: le condizioni di povertà in alcune zone potrebbero, infatti, non garantire adeguate norme igieniche. Per il resto, i prodotti della pesca e dell’agricoltura offrono numerose combinazioni di sapore a cominciare dal riso. Il consumo di questo alimento è stimato essere qui il più alto al mondo, grazie alle proprietà nutrienti e alla facilità di coltivazione con due raccolti l’anno. Molto diffuso è anche l’alcool artigianale, soprattutto quello prodotto dalla canna da zucchero.

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