Sapori a colori. La tenacia di una passione

Paolo Palumbo con Luigi Pomata [Foto: Pierluigi Dessì/confinivisivi]

La storia di Paolo Palumbo, diciannovenne oristanese, è quella di un ragazzo che insegue il sogno di diventare un grande chef senza arrendersi mai, nemmeno quando apprende di essere uno dei più giovani malati di SLA in Italia. Decide anzi di spendere le proprie competenze per raggiungere un importante traguardo: restituire la gioia del gusto del cibo a coloro che non possono più alimentarsi autonomamente. Nasce così Sapori a colori: un libro di ricette ideato assieme allo chef di fama internazionale Luigi Pomata e dedicato a coloro che, per nutrirsi, devono ricorrere a sonde e pappe omogeneizzate. Oltre alla pubblicazione del volume (i proventi delle vendite vengono devoluti a favore della ricerca sulla SLA), Paolo ha avviato un progetto di più ampia portata: assieme a suo padre Marco e in collaborazione con un’équipe del Centro Clinico NEMO di Milano, ha iniziato a studiare la cucina molecolare per creare il “Sapore della vita”, un tampone che a contatto con le papille gustative sprigiona il sapore di piatti tipici.

Abbiamo intervistato Paolo per conoscere più nel dettaglio il suo rivoluzionario progetto.

 

Com’è nata la tua passione per l’arte culinaria?
Approdai al mondo dell’arte culinaria cinque anni fa lavorando a Porto Cervo tra ristorazione e catering e a Bucarest presso il ristorante “Zabaione”. Due anni fa decisi di coronare la mia passione iscrivendomi all’accademia “ALMA”, capitanata dallo chef Gualtiero Marchesi, per imparare tutte le regole necessarie a divenire uno chef di livello. I test d’ammissione ai corsi avrebbero dovuto svolgersi nel settembre 2015 e io non vedevo l’ora di mettermi in gioco e dimostrare il mio amore per la cucina.

Un sogno durato soltanto pochi mesi: a giugno del 2015 iniziai ad accusare una perdita di forza al braccio destro: ero molto preoccupato, avevo poco tempo per scoprire il motivo di questo calo improvviso e recuperare la forma fisica indispensabile a un apprendista chef.

Cominciai a fare visite, centinaia di specialisti mi esaminarono e le loro diagnosi furono molteplici, sino a quella decisiva, giunta mesi dopo: sclerosi laterale amiotrofica.

Una volta tornato a casa, reagii con positività grazie al supporto dei miei amici e della mia famiglia e, soprattutto, grazie alla cucina; nonostante non sia più in grado di cucinare autonomamente, continuo a farlo grazie al prezioso aiuto di mio fratello Rosario: io creo la ricetta e lui la realizza seguendo minuziosamente le mie indicazioni.

 

Paolo Palumbo con Luigi Pomata [Foto: Pierluigi Dessì/confinivisivi]

Com’è nato il progetto Sapori a colori?
Durante un ricovero al Centro Nemo di Milano, conobbi Antonio, un uomo di quarantaquattro anni e da quattordici affetto da SLA, allettato e alimentato tramite sonda nello stomaco. Antonio comunicava con me grazie a un puntatore oculare e, dopo molte domande, gli chiesi quale fosse la conseguenza peggiore della malattia. La sua risposta mi sbalordì: mi disse che si doleva di non poter più sentire il gusto del cibo.

Parlare con Antonio mi ha fatto riflettere e mi ha portato a ideare il progetto Sapori a colori: un libro di ricette per pazienti con problemi di deglutizione, disfagia o alimentati tramite sonde.

 

Cosa troviamo in questo particolarissimo ricettario?
Nato grazie alla collaborazione con Luigi Pomata, chef di fama internazionale che ho sempre ammirato tantissimo, il libro comprende un menù vastissimo di ricette semplici da realizzare ma allo stesso tempo particolari e delicate: la famiglia del paziente o chi vicino a lui cucinerà normalmente un piatto adatto a tutti che verrà poi omogeneizzato per il paziente e somministrato o per via orale o tramite sonda.

Sono veramente soddisfatto che il progetto stia finalmente concretizzandosi: anche se ho perso l’uso delle braccia, non ho mai smesso di amare la cucina e continuerò a inseguire il mio sogno sfruttando al meglio le mie capacità. Dopo la mia esperienza posso infatti testimoniare che nella vita, se ami ciò che fai, niente può fermarti.

 

Ringraziamo Paolo Palumbo per la sua disponibilità e, per tutte le informazioni relative al progetto, rimandiamo i lettori al sito web (www.saporiacolori.it) e alla pagina Facebook (@chefpaolopalumbo) dedicati.

 

Paolo con Barack Obama, il fratello Rosario e Marco Gualtieri
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